“Bene operazione trasparenza e accertamento responsabilità, ma bisogna fare in fretta per riorganizzare il servizio e dare buon assetto societario”
Messina, 05/02/2014 - “Positiva anche se non proprio tempestiva la decisione della Giunta di tracciare, finalmente, una linea tra le gestioni precedenti e una nuova gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra città. Le incongruenze dei bilanci con i disallineamenti rispetto a quelli dell’ATO 3, l’affidamento all’esterno di numerose attività, il ricorso discrezionale e in alcuni casi ingiustificato a
lavoro straordinario, una organizzazione dei servizi e del personale spesso approssimativa e irrazionale, sono circostanze conosciute che come CGIL denunciamo da anni. Probabilmente non era necessario aspettare 7 mesi per “accorgersi” delle condizioni in cui versa la Messinambiente. Come andiamo ripetendo dall’insediamento dell’Amministrazione Accorinti, bisogna fare in fretta.
Fare in fretta per una operazione trasparenza, per avere un quadro esatto della situazione e per accertare le eventuali responsabilità. Ma soprattutto fare in fretta per riorganizzare il settore. Bisogna uscire fuori dalle difficoltà nelle quali languono società e servizio, decidere quale assetto futuro e produrre tutti gli atti che servono per determinarlo. Oggi abbiamo una società in liquidazione, una forte esposizione debitoria, un servizio insoddisfacente e un costo che grava in maniera eccessiva sulle spalle dei cittadini. Abbiamo appreso ed apprezzato la sensibilità e l’indirizzo della Giunta su raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, adesso vorremmo sapere come intende realizzare il ciclo dei rifiuti ed organizzare concretamente il servizio. Quale assetto societario, quali risorse, quali livelli occupazionali. Siamo ovviamente interessati, e ne sosteniamo la necessità, all’accertamento delle responsabilità , ma siamo altrettanto interessati, e le sollecitiamo, alle determinazioni per garantire il futuro del servizio. Condizioni, per noi, irrinunciabili sono il mantenimento dei livelli occupazionali, che non dovrebbero essere un problema se realmente si vuol puntare su differenziata e “porta a porta”, efficienza del servizio, riduzione del carico tributario sui cittadini.”
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