Dal 1° marzo nessuna garanzia sull’igiene, a rischio bambini e ragazzi dei 4mila istituti pubblici. Fisascat: “Il governo Renzi intervenga in extremis per dare certezze ai 24.000 addetti ex lsu e degli appalti storici in attesa di un primo intervento tampone”
26/02/2014 - Sono 24mila le lavoratrici ed i lavoratori che oggi si mobiliteranno in tutta Italia in presidi organizzati davanti le sedi delle Regioni, delle Provincie, dei Comuni e delle Prefetture dai
sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil a sostegno della vertenza per il mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito a rischio dal 1° marzo prossimo, all’indomani della scadenza della proroga delle condizioni degli appalti di pulizia nelle scuole fino al 28 febbraio 2014 prevista dalla Legge di Stabilità varata a dicembre dello scorso anno.
Un’odissea senza fine quella degli Ex Lsu e degli Appalti Storici, già stabilizzati alla fine degli anni ’90, ma coinvolti dai tagli lineari previsti negli interventi di spending review varati negli ultimi anni che hanno riguardato i corrispettivi di appalto raggiungendo la media nazionale del 60%, con le inevitabili ripercussioni sulle buste paga dei lavoratori, nella migliore delle ipotesi, e sul mantenimento dei livelli occupazionali.
“Un problema sempre più di ordine sociale – spiega il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli – I tagli lineari che hanno riguardato i servizi di pulizia nelle scuole hanno avuto pesanti ripercussioni sia sul lavoro, drasticamente ridotto in seguito ai tagli dei corrispettivi di appalto, che sulla salute dei bambini e dei ragazzi per i quali il rischio è quello di proseguire le attività didattiche in ambienti non salubri e confortevoli e non conformi ai requisiti di sicurezza ed igienico-sanitari”.
“Una situazione di una gravità inaudita che richiede un intervento immediato del nuovo Governo – stigmatizza il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri – Intanto chiediamo una soluzione che proroghi il tempo necessario per ripristinare il tavolo governativo previsto dalla stessa Legge di Stabilità e finalizzato ad individuare una soluzione definitiva”. Per la Fisascat le soluzioni devono essere comunque ricercate in un ambito concertativo che vede i dicasteri coinvolti - Istruzione, Lavoro, Economia e Finanze – e le istituzioni locali – Regioni, Provincie, Comuni - realmente orientate ad individuare con le rappresentanze sindacali e dei Consorzi il percorso attraverso il quale garantire l’occupazione e la salubrità delle scuole italiane.
Domani anche a Messina i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil, e i lavoratori saranno presenti davanti alla Prefettura alle ore 10.30 .
Il segretario generale della Fisascat Cisl di Messina Pancrazio Di Leo ritiene opportuno aprire un tavolo concertativo per Messina e provincia, visto che gli impegni assunti dalle parti datoriali non trovano riscontro.
Oggi si discute solo di licenziamenti e riduzioni d’orario, i lavoratori chiedono solo di lavorare e di poter percepire un salario minimo per poter sopravvivere con le loro famiglie.
Con quel pò che si guadagna non riescono ad arrivare a fine mese e ancora si ha il coraggio di parlare di tagli?
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