Sara Campanella: giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo della studentessa vittima di femminicidio a Messina

Giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio a Messina. Il corteo si muoverà fino a Piazza dell'Unione Europea, sede del Municipio.  Per la sua uccisione è stato individuato, quale soggetto fortemente sospettato, Stefano ARGENTINO, 27enne, di Noto (SR), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane, rintracciato con il supporto dei Carabinieri di Siracusa. Messina, 1 apr. 2025 - Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.30 con partenza prevista dal Cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti, prenderà avvio una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio. L'iniziativa, organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche ed in collaborazione con il Comune di Messina, coinvolgerà la Comunità accademica ed è aper...

PULIZIA SCUOLE, OGGI PRESIDI E MOBILITAZIONI DA MESSINA A TRIESTE

Dal 1° marzo nessuna garanzia sull’igiene, a rischio bambini e ragazzi dei 4mila istituti pubblici. Fisascat: “Il governo Renzi intervenga in extremis per dare certezze ai 24.000 addetti ex lsu e degli appalti storici in attesa di un primo intervento tampone”
26/02/2014 - Sono 24mila le lavoratrici ed i lavoratori che oggi si mobiliteranno in tutta Italia in presidi organizzati davanti le sedi delle Regioni, delle Provincie, dei Comuni e delle Prefetture dai
sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil a sostegno della vertenza per il mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito a rischio dal 1° marzo prossimo, all’indomani della scadenza della proroga delle condizioni degli appalti di pulizia nelle scuole fino al 28 febbraio 2014 prevista dalla Legge di Stabilità varata a dicembre dello scorso anno.

Un’odissea senza fine quella degli Ex Lsu e degli Appalti Storici, già stabilizzati alla fine degli anni ’90, ma coinvolti dai tagli lineari previsti negli interventi di spending review varati negli ultimi anni che hanno riguardato i corrispettivi di appalto raggiungendo la media nazionale del 60%, con le inevitabili ripercussioni sulle buste paga dei lavoratori, nella migliore delle ipotesi, e sul mantenimento dei livelli occupazionali.

“Un problema sempre più di ordine sociale – spiega il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli – I tagli lineari che hanno riguardato i servizi di pulizia nelle scuole hanno avuto pesanti ripercussioni sia sul lavoro, drasticamente ridotto in seguito ai tagli dei corrispettivi di appalto, che sulla salute dei bambini e dei ragazzi per i quali il rischio è quello di proseguire le attività didattiche in ambienti non salubri e confortevoli e non conformi ai requisiti di sicurezza ed igienico-sanitari”.

“Una situazione di una gravità inaudita che richiede un intervento immediato del nuovo Governo – stigmatizza il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri – Intanto chiediamo una soluzione che proroghi il tempo necessario per ripristinare il tavolo governativo previsto dalla stessa Legge di Stabilità e finalizzato ad individuare una soluzione definitiva”. Per la Fisascat le soluzioni devono essere comunque ricercate in un ambito concertativo che vede i dicasteri coinvolti - Istruzione, Lavoro, Economia e Finanze – e le istituzioni locali – Regioni, Provincie, Comuni - realmente orientate ad individuare con le rappresentanze sindacali e dei Consorzi il percorso attraverso il quale garantire l’occupazione e la salubrità delle scuole italiane.
Domani anche a Messina i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil, e i lavoratori saranno presenti davanti alla Prefettura alle ore 10.30 .

Il segretario generale della Fisascat Cisl di Messina Pancrazio Di Leo ritiene opportuno aprire un tavolo concertativo per Messina e provincia, visto che gli impegni assunti dalle parti datoriali non trovano riscontro.
Oggi si discute solo di licenziamenti e riduzioni d’orario, i lavoratori chiedono solo di lavorare e di poter percepire un salario minimo per poter sopravvivere con le loro famiglie.
Con quel pò che si guadagna non riescono ad arrivare a fine mese e ancora si ha il coraggio di parlare di tagli?

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