Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

PULIZIA SCUOLE, OGGI PRESIDI E MOBILITAZIONI DA MESSINA A TRIESTE

Dal 1° marzo nessuna garanzia sull’igiene, a rischio bambini e ragazzi dei 4mila istituti pubblici. Fisascat: “Il governo Renzi intervenga in extremis per dare certezze ai 24.000 addetti ex lsu e degli appalti storici in attesa di un primo intervento tampone”
26/02/2014 - Sono 24mila le lavoratrici ed i lavoratori che oggi si mobiliteranno in tutta Italia in presidi organizzati davanti le sedi delle Regioni, delle Provincie, dei Comuni e delle Prefetture dai
sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil a sostegno della vertenza per il mantenimento dei livelli occupazionali e di reddito a rischio dal 1° marzo prossimo, all’indomani della scadenza della proroga delle condizioni degli appalti di pulizia nelle scuole fino al 28 febbraio 2014 prevista dalla Legge di Stabilità varata a dicembre dello scorso anno.

Un’odissea senza fine quella degli Ex Lsu e degli Appalti Storici, già stabilizzati alla fine degli anni ’90, ma coinvolti dai tagli lineari previsti negli interventi di spending review varati negli ultimi anni che hanno riguardato i corrispettivi di appalto raggiungendo la media nazionale del 60%, con le inevitabili ripercussioni sulle buste paga dei lavoratori, nella migliore delle ipotesi, e sul mantenimento dei livelli occupazionali.

“Un problema sempre più di ordine sociale – spiega il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli – I tagli lineari che hanno riguardato i servizi di pulizia nelle scuole hanno avuto pesanti ripercussioni sia sul lavoro, drasticamente ridotto in seguito ai tagli dei corrispettivi di appalto, che sulla salute dei bambini e dei ragazzi per i quali il rischio è quello di proseguire le attività didattiche in ambienti non salubri e confortevoli e non conformi ai requisiti di sicurezza ed igienico-sanitari”.

“Una situazione di una gravità inaudita che richiede un intervento immediato del nuovo Governo – stigmatizza il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri – Intanto chiediamo una soluzione che proroghi il tempo necessario per ripristinare il tavolo governativo previsto dalla stessa Legge di Stabilità e finalizzato ad individuare una soluzione definitiva”. Per la Fisascat le soluzioni devono essere comunque ricercate in un ambito concertativo che vede i dicasteri coinvolti - Istruzione, Lavoro, Economia e Finanze – e le istituzioni locali – Regioni, Provincie, Comuni - realmente orientate ad individuare con le rappresentanze sindacali e dei Consorzi il percorso attraverso il quale garantire l’occupazione e la salubrità delle scuole italiane.
Domani anche a Messina i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil, e i lavoratori saranno presenti davanti alla Prefettura alle ore 10.30 .

Il segretario generale della Fisascat Cisl di Messina Pancrazio Di Leo ritiene opportuno aprire un tavolo concertativo per Messina e provincia, visto che gli impegni assunti dalle parti datoriali non trovano riscontro.
Oggi si discute solo di licenziamenti e riduzioni d’orario, i lavoratori chiedono solo di lavorare e di poter percepire un salario minimo per poter sopravvivere con le loro famiglie.
Con quel pò che si guadagna non riescono ad arrivare a fine mese e ancora si ha il coraggio di parlare di tagli?

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