Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CIECHI ASSOLUTI 'GUARITI' DAI CARABINIERI DI S. STEFANO DI CAMASTRA: ERA UNA TRUFFA, DENUNCIATI 13 MEDICI

Erano stati giudicati ciechi assoluti, ma i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Santo Stefano di Camastra (Me) scoprono che era una truffa. Finiscono così nei guai due anziani (denunciati), residenti nella città delle ceramiche, che percepivano la pensione di cieco assoluto e l’indennità di accompagnamento. Denunciati pure 13 medici

Santo Stefano di Camastra (Me), 14/03/2014 - Ufficialmente erano affetti da cecità assoluta. Almeno questo era ciò che risultava all’INPS che, per tale motivo, già dal 2008 in un caso e dal 2009 per l’altro, versava a due persone la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento.

Eppure quei due anziani residenti nella città delle Ceramiche, uno classe ’35 e l’altro classe ’47, hanno finito per attirare l’attenzione dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Santo Stefano di Camastra che, in diverse occasioni, ne avevano notato l’eccessiva sicurezza nell’incedere. Così i militari, coordinati dal Dott. Luca Melis, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Patti, hanno iniziato a monitorarne gli spostamenti, riprendendoli e fotografandoli mentre attendevano alle loro faccende quotidiane e annotando ogni attività da loro svolta. Quello che hanno documentato ha confermato, purtroppo, gli iniziali sospetti.

Entrambi sono stati notati, e talvolta ripresi, mentre camminavano con disinvoltura lungo le strade del paese evitando ogni sorta di ostacolo, compresi quelli estemporanei, quali le vetture in sosta e/o altri pedoni, ovvero mentre facevano acquisti al supermercato, scegliendo dagli scaffali la merce senza bisogno di aiuto. Ma non solo.

Il più anziano è stato pure ripreso mentre parcheggiava, con grande precisione, un’autovettura, ovvero mentre era intento, forbici alla mano, a potare un alberello ornamentale. E forse è proprio il giardinaggio la sua prima e irrinunciabile passione. A tale attività, lo si è documentato, dedicava tempo ed energia. In una occasione è stato pure fotografato mentre con cura e attenzione tagliava alcuni rami secchi da una pianta ornamentale posta all’esterno di un ritrovo sociale del centro città, dallo stesso frequentato. E’ stato anche notato mentre dava indicazioni ad un artigiano, su come voleva fossero realizzati dei lavori relativi ad una copertura sotto la quale teneva posteggiata un’automobile, proprio quella alla cui guida era stato visto.

L’altro, invece, con quotidiana frequenza portava a passeggio il proprio cane per le vie del paese ma, stranamente, era lui a condurre l’animale e non viceversa, come sarebbe stato lecito aspettarsi. Con prudenza guardava in entrambe le direzioni per assicurarsi che non sopraggiungessero veicoli, poi con passo spedito attraversava la strada principale del paese, trascinando il cane per il guinzaglio. Per rendersi più credibile aveva pure dipinto di bianco un normale bastone da passeggio ma, lungi dall’essere un indispensabile ausilio per saggiare gli ostacoli, altro non era che un diversivo, volto ad accreditare agli occhi della gente la sua “cecità”. In una circostanza è stato pure ripreso mentre leggeva un avviso affisso sulla porta di ingresso del proprio appartamento, ovvero mentre era intento a contare i soldi ricevuti quale resto della spesa effettuata, naturalmente senza aiuto di nessuno, all’interno di un supermercato.

Scalini, marciapiedi e vetture in sosta venivano evitati dai due senza esitazione alcuna e, soprattutto, senza l’ausilio di dispositivi di alcun tipo.

L’indagine ha consentito di accertare che i due, in virtù della riconosciuta cecità, avevano indebitamente percepito dall’INPS, complessivamente, la somma di euro 125.000,00 circa. Ma non solo, stante la documentazione esaminata e i successivi riscontri effettuati, sono stati denunciati anche 13 medici che, con ruoli e funzioni diverse, avevano attestato in certificati medici ed atti, la cecità assoluta dei due anziani. Per tutte le persone coinvolte nell’indagine, il reato contestato dal dottore Luca Melis, Pubblico Ministero titolare dell’indagine, è quello di truffa aggravata in concorso. Per 12 medici, inoltre, si aggiunge anche il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mentre ad uno di loro viene contestato, in aggiunta a quello di truffa aggravata, il reato di falsa perizia.

Nella giornata del 12 marzo u.s., infine, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Santo Stefano di Camastra hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo, emessi dal GIP del Tribunale di Patti dott.ssa Maria G. Scolaro, sottoponendo a tale misura cautelare reale libretti postali di risparmio, beni immobili e terreni intestati a quelli che, sulla base di quanto documentato dai militari dell’Arma, sono risultati essere due falsi ciechi.


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