Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

FORZA NUOVA IN PIAZZA CHIEDE LE DIMISSIONI DI CROCETTA “"#RIVOLUZIONARIO DI CARTONE”

Palermo, 14 marzo 2014 - Non è la prima volta che il movimento politico guidato da Roberto Fiore intraprende in Sicilia iniziative fortemente critiche nei confronti del presidente della Regione, oggetto di durissimi attacchi per il cedimento sul Muos, i tentativi di privilegiare le coppie gay nella concessione dei mutui per la prima casa, i petrolieri, nella riduzione degli introiti regionali sulle concessioni petrolifere - falliti solo per la bocciatura della legge finanziaria da parte del commissario dello Stato - e per le promesse elettorali di una "rivoluzione" mai realizzata.

Queste valutazioni hanno condotto Forza Nuova a definire Crocetta:

"#RIVOLUZIONARIOdiCARTONE"; con questo slogan eloquente il Movimento manifesterà sabato 15 marzo a Palermo, piazza Teatro Massimo, ore 17:00, per chiedere le dimissioni di un presidente e di una giunta che hanno palesato, al di là dei proclami, una sostanziale continuità con quanto già mostrato dai condannati Cuffaro e Lombardo, inchiodando la Sicilia e i siciliani al consueto immobilismo e al solito teatrino partitocratico e clientelare di una Regione e di un' Ars che FN da sempre sostiene di dover abolire, a vantaggio di quelle province che il recente papocchio dei liberi consorzi ha troppo precipitosamente tolto di mezzo.


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