Un “family show” capace di raccontare “la sorprendente avventura del vivere”. Quattro repliche per lo spettacolo del Centro Studi Artistici
Messina, 12/03/2014 – Due giorni di repliche, martedì 18 e mercoledì 19 marzo (ore 9:15 e ore 11 in ciascuna giornata). Tornano al PalaCultura gli spettacoli di Teatro Ragazzi di Ascetur 2000, la stagione “parallela” a quella di prosa. E torna sul palco il Centro Studi Artistici. Stavolta lo spettacolo è “L’isola del tesoro”.
“Come per tutti i nostri spettacoli, anche questo è costruito in modo da abbracciare tutte le fasce d'età, dai più piccoli fino agli adulti.
Lo definirei un family show”, dice Carmelo R. Cannavò, alla regia e anche sul palco insieme con Nunzio Bonadonna, Francesca Bella, Diego Cannavò, Giuliana Camelia, Enzo Grancagnolo, Paolo Toti Guagenti, Salvatore Leotta, Renata Torre, Alessandro Vivona. L'idea di fondo è quella di un viaggio alla scoperta di se stessi. Il viaggio è compiuto dal giovane Jim. E la scoperta di valori primari - amicizia, affetto, serietà, responsabilità - è il vero "tesoro" che il giovane Jim troverà a conclusione della sua "caccia". Un modo per ricordare che “vivere è una grande, sorprendente, pericolosa, imprevedibile, avventura”.
E, ovviamente, musiche e danze avranno grande spazio nello spettacolo. “Musiche e danze sono studiate per aiutare il pubblico a vivere il percorso psicologico vissuto dal protagonista. Un esempio per tutte è l'accattivante canzone d'ingresso di Long John Silver, un personaggio che prima fa innamorare gli spettatori e poi si rivela il ‘cattivo’. Esattamente quello che succede al giovane Jim”.
Lo spettacolo è anche un omaggio al grande scrittore Robert Louis Stevenson. Ed è stato “sicuramente il più difficile adattamento che ho fatto per il teatro”, racconta Cannavò. “Bisogna concentrare la storia in ottanta minuti, riuscire a rendere bene i tanti, diversi luoghi della vicenda, ed è davvero straordinaria la scenografia progettata da Salvo Manciagli, riuscire a ‘creare’ dei pirati pericolosi ma non terrificanti, anzi addirittura comici”.
Quale augurio si fa la compagnia a pochi giorni dalla messinscena? “Semplice. Ci vediamo l’anno prossimo”.
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