Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CASO ALDROVANDI: IL SILP-CGIL DI MESSINA DISSENTE TOTALMENTE DAL COMPORTAMENTO DEI POLIZIOTTI DEL SAP

Il Presidente della Repubblica: "Condivido pienamente le posizioni prese dal Ministro dell'Interno e dal Presidente del Consiglio per quella che quest'ultimo ha definito "un'indegna vicenda"". Il Silp-Cgil di Messina dissente totalmente dal comportamento dei sindacalisti del SAP, frutto di una cultura che appartiene al mondo più bieco del corporativismo. Dedicare una “stending ovation” a colleghi che sono stati condannati con sentenza passata in giudicato ci sembra un troppo, sopratutto perchè lede il dolore della famiglia Aldrovandi e separa ancora più marcatamente i rapporti che intercorrono tra le Forze dell'Ordine e la cittadinanza

Messina, 30/04/2014 - Le notizie riguardanti gli applausi tributati ieri ai poliziotti implicati nel “caso Aldrovandi” durante lo svolgimento del Congresso Nazionale del SAP, il Sindacato Autonomo di Polizia, riecheggiano ancora oggi su tutti i mezzi di informazione. La sentenza della Corte di Cassazione del 21 giugno 2012 sembrava di fatto avere chiuso un periodo nel quale l’opinione pubblica si era divisa tra “innocentisti e colpevolisti”, decretando la condanna dei colleghi per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Sentenza che lascia comunque dell’amaro in bocca in coloro che avrebbero voluto un’assoluzione piena per i poliziotti ma anche in quella della famiglia che si aspettava una pena più pesante per chi aveva causato la morte del proprio figlio.

Comunque sia andata la vicenda siamo di fronte a storie diverse che recano dei traumi di grado e peso diverso come è quella grave e profonda che pervade i genitori per la perdita di un figlio.
Innanzi ad un simile dolore non è possibile contrapporre alcuna esternazione di solidarietà nei confronti di chi quella morte, in un modo o nell’altro, l’ha causata.
, frutto di una cultura che appartiene al mondo più bieco del corporativismo e, come tale, lontano dalla cultura democratica.

Dedicare un applauso di ben cinqe minuti, anzi una “stending ovation” a colleghi che sono stati condannati con sentenza passata in giudicato ci sembra un po troppo, sopratutto perchè lede il dolore della famiglia Aldrovandi e separa ancora più marcatamente i rapporti che intercorrono tra le Forze dell'Ordine e la cittadinanza.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla signora Patrizia Moretti, il seguente messaggio: "Cara Signora, desidero lei sappia - anche se può averlo facilmente intuito - che condivido pienamente le posizioni prese dal Ministro dell'Interno e dal Presidente del Consiglio per quella che quest'ultimo ha definito "un'indegna vicenda". E comprendo quanto dolore essa le abbia procurato. Sono anche certo che la gran parte delle forze di polizia comprenda quanto sia stato fuorviante quel comportamento.
Affettuosamente".

L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica informa che la Signora Patrizia Moretti ha risposto al messaggio inviatole oggi dal Presidente Napolitano scrivendo: "Grazie Signor Presidente. Sono onorata e felice di leggere le sue parole che, alla fine di questa intensa giornata, mi accendono davvero la speranza in un futuro migliore per i nostri figli".



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