Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

FARE PER FERMARE IL DECLINO, PRESENTATO A CATANIA IL PROGRAMMA POLITICO E LA DIREZIONE REGIONALE

Catania, 5 aprile 2014 - Nel corso dell'Assemblea Regionale a Catania, il partito FARE per Fermare il declino ha presentato il programma politico e la Direzione Regionale. Coordinatrice Regionale è Claudia Serio di Palermo, componenti della DR sono Daniele Rippa, Carlo Palazzo, Vittorina Rossi e . Era presente l'On. Nicola Bono della Direzione Nazionale. L'analisi politica si è articolata sui motivi che hanno finora impedito di individuare le misure per uscire dalla crisi, ma soprattutto di analizzare il perché tra tutti i Paesi in difficoltà, l'Italia presenti le maggiori e irrisolte problematicità nell'attuazione delle riforme, da anni sollecitate dalla UE.

La verità è che il nostro Paese non ha mai fatto i conti con la sua storia e questo impedisce di individuare i responsabili del declino, che manovrano per mantenere inalterati i loro privilegi.
Da qui il fallimento della politica, complice ma non unica responsabile di questo disastro, e il suo continuo e ripetitivo balbettio su possibili soluzioni, che tutti sanno essere del tutto inadeguate, perché è essa stessa incapace di assumere iniziative.

Non è un problema né di Destra né di Sinistra, perché non servivano le “Larghe Intese” a dimostrare l'assoluta coincidenza di due posizioni politiche contrapposte solo a parole, ma identiche nelle azioni di governo, che hanno scientemente massacrato un Paese e la sua economia a colpi di iper-tassazione, unicamente per conservare le nicchie protezionistiche dei “Poteri Forti”, il cui costo è stato scaricato sui ceti sociali produttivi, che giorno dopo giorno sono stati oppressi da un eccesso di tasse senza servizi, da una diminuzione costante della competitività, e da un progressivo inaridimento delle fonti di finanziamento, perché nessuno crede più in questo Paese.

Un Paese che ha bisogno immediato di liberalizzazioni in tutti i settori dell'economia, della riforma del lavoro, della riduzione del cuneo fiscale, della semplificazione amministrativa e conseguente massiccia sburocratizzazione degli apparati amministrativi di tutti i livelli istituzionali, di un apparato giudiziario spoliticizzato ed efficiente, di un sistema bancario che presti i soldi ai produttori, di tagli di merito e non lineari alla spesa pubblica, e dove non c'è un solo partito che abbia le capacità di invertire questo andamento.
Ma soprattutto l'Italia ha bisogno di verità non di Pifferai Magici.

Siamo passati dall'era del Cavaliere a quella del Rottamatore, per scoprire che ambedue sono le facce di una stessa medaglia, con l'aggravante che Renzi appare come l'ultima stampella del Renzi è sempre più simile a un Berlusconi “spruzzato di rosso”, incapace di dare le risposte che servono al Paese, e di mantenere gli impegni.

Aveva promesso la riduzione delle tasse ed ha esordito con l'aumento della benzina e della Tasi, un governo di grande spessore, con invece una impressionante presenza di indagati e di “dilettanti allo sbaraglio”,la difesa della democrazia ed ha prodotto la finta riforma del Porcellum, mentre sta avviando una vera destrutturazione della democrazia con l'abolizione delle province e soprattutto del Senato. Ha dato vita a un processo di riduzione pericolosa degli spazi democratici, confondendo volutamente i costi della politica con quelli della democrazia, e modella una Repubblica composta di nominati e non di eletti. Di contro nessuna politica per il Sud, lo Jobs Act (ma perché in Inglese?), annunciato ma non concretizzato, il cuneo fiscale ridotto ad una mancia per comprare i voti alle Europee, il cui risultato è l'unica preoccupazione di un Presidente non eletto, che vuole una legittimazione popolare. Mentre i problemi strutturali rimangono inevasi, le liberalizzazioni rimangono nel limbo, il debito pubblico cresce, ma soprattutto l'economia e l'occupazione non ripartono e non c'è nessuna strategia per il rilancio della competitività. E questo è il declino.

Anche la situazione della Regione Siciliana è preoccupante per la manifesta incapacità dell'attuale governo di fare fronte ai mali antichi e irrisolti di una Autonomia tradita.
FARE si oppone all'uscita dall'Euro, che sarebbe una disgrazia epocale, è sinceramente Europeo, ma vuole uno Stato Federale e non una Unione di banchieri e di mercanti.
FARE sarà presente alle elezioni europee con la lista dell'ALDE: Scelta Europea – Per Guy Verhofstadt Presidente.
.........................
FARE per Fermare il Declino è il partito politico scaturito dal movimento nato nell'agosto 2012 per iniziava di sette personalità di primissimo piano a livello italiano e internazionale, indipendenti e libere da legami politici con i vecchi partiti. Il loro manifesto di appello agli italiani, pubblicato su sei quotidiani e intitolato “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato su 10 punti programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una immediata e forte risposta da parte degli italiani, che ha permesso di partecipare alle elezioni politiche già dopo pochi mesi dalla costituzione. In novembre FARE per Fermare il declino, guidato da Michele Boldrin, e il cui presidente dell'Assemblea è ora Santo Versace, ha lanciato l'iniziativa In Cammino per Cambiare, per la formazione di un nuovo soggetto politico. FARE per Fermare il declino si presenterà alle prossime elezioni europee nella lista “Scelta Europea – Per Guy Verhofstadt Presidente.

Commenti