Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

RENZI AZZERA LE REGIONI SPECIALI, CROCETTA TACE E (FORSE) SI DÀ PACE

Dichiarazione del Presidente Prof. avv. Gaetano Armao
Palermo, 2 aprile 2014 - Il Governo di Renzi, peraltro in coerenza con gli annunci, intende sopprimere le autonomie speciali. Con un proditorio intervento il ddl di riforma costituzionale presentato al Consiglio dei ministri il 31 marzo scorso prevede la piena omologazione tra regioni ordinarie e speciali e senza neanche avere il coraggio di affermarlo (non vi è infatti traccia alcuna nella conferenza stampa di Renzi).
L'art. 33 al 13' comma del d.d.l. Costituzionale - tra le disposizioni finali - con una normetta apparentemente innocua, ma certamente iniqua, prevede che le disposizioni della legge costituzionale "si applicano anche alle Regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano sino all'adeguamento dei rispettivi Statuti".

L'autonomia differenziata della Sicilia regredisce così al livello della più debole delle
regioni ordinarie. Si cancellano non solo le speciali prerogative conquistate dai siciliani con lo Statuto e
troppo spesso ostacolate ed intralciate dallo Stato e dalla sua Corte costituzionale
sbilanciata, ma anche la possibilità di rinegoziarle in sede di revisione dello Statuto
(ovviamente lo Stato non avrebbe alcuna ragione di concederle nuovamente).
Occorre reagire subito e con determinazione sul piano istituzionale, politico, culturale e
sociale. Spiace constatare l'incredibile silenzio del Presidente della Regione in merito.

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