Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

SCUOLA: IN SICILIA TRA CORRUZIONE E SPRECHI GLI STUDENTI SCELGONO GLI ISTITUTI ALBERGHIERI

Presentati in un libro i risultati di un’indagine che racconta la scuola siciliana attraverso i numeri
Palermo, 03/04/2014 - La crisi economica che in Sicilia si è abbattuta in un contesto sociale economico ed istituzionale già di per sé problematico, fa sentire probabilmente anche i suoi riflessi sulle scelte che fanno famiglie e studenti nell’individuare gli indirizzi più rispondenti ad aspettative di futuro inserimento nel mondo del lavoro.
Questa è una prima considerazione che vien da fare dopo avere ascoltato la presentazione che ha fatto giovedì 27 marzo il direttore generale dell’USR della Sicilia dott.ssa Maria Luisa Altomonte del ponderoso volume “La scuola in Sicilia” con riferimento ai dati dell’anno scolastico 2012/2013.

In una terra dove la più importante istituzione La Regione Siciliana sembra agonizzante sotto l’incalzare delle indagini su corruzione e sprechi e con un bilancio bocciato dal Commissario governativo, dove un vero sviluppo economico non è mai decollato anche per precise scelte economiche antiche e recenti, gli studenti preferiscono scegliere nelle scuole superiori, piuttosto che i licei, gli istituti professionali alberghieri.

Fa eccezione il Liceo scientifico di scienze applicate che risulta più appetibile forse perché il suo curricolo appare innovativo ed anche perché non prevede lo studio del latino:c’è quindi la tendenza a scelte pragmatiche a danno, vista la diminuzione delle iscrizioni al liceo classico, scientifico ed delle scienze umane, della cultura umanistica. Calano anche le iscrizioni agli istituti tecnici e agli istituti professionali per l’artigianato. Da non sottovalutare e da apprezzare (Umberto Eco in suo famoso romanzo ricordava la profetica raccomandazione del filosofo medioevale Ruggero Bacone: “studiate le lingue”) l’aumento delle iscrizioni al liceo linguistico che, non è da escludere, possono essere determinate dalla speranza di un facilitato ingresso al lavoro.

Lo studio evidenzia la diminuzione già nota e consistente del numero delle istituzioni scolastiche ridottesi a 889 (erano 1153 nell’a.s. 2009/2010) in seguito alle operazioni di dimensiona-mento e razionalizzazione delle scuole, che effettuate ad iniziare dai provvedimenti normativi del 2011, per esigenze di apportare tagli alla spesa pubblica, hanno comportato l’aggregazione e/o la fusione di istituti diversi con il conseguente taglio degli organici dei dirigenti scolastici e dei direttori sga, privilegiando spesso più il dimensionamento che la razionalizzazione.

La diminuzione notevole e per certi aspetti traumatica degli istituti si è realizzata in un breve arco di tempo (due anni scolastici), perché la Regione aveva nel tempo trascurato di effettuare gradualmente tali operazioni, con qualche lieve eccezione, a prescindere dalle successive esigenze del Governo di Roma. Il libro, fitto di numeri, tabelle, diagrammi, merita indubbiamente una lettura attenta e meditata per meglio comprendere come è e verso dove va la scuola siciliana. Alcuni dati e tendenze, come quella relativa alle scelte degli indirizzi già sopra accennata, balzano subito agli occhi. Un aspetto dell’indagine che lascia un po’ perplessi, ben conoscendo l’enorme mole di lavoro di alta qualità svolto negli scorsi anni dal gruppo degli operatori psicopedagogici coordinati dal dott. Maurizio Gentile, è quello relativo ai dati sulla dispersione scolastica.

I dati della scuola secondaria di primo grado registrano una leggera flessione del fenomeno, permanendo stazionaria o con lieve tendenza al rialzo quella della scuola primaria, seppure attestata intorno allo 0,80%. Avanziamo l’ipotesi che il progetto dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica, per sua natura eco-sistemico e quindi bisognoso dell’apporto sinergico delle altre istituzioni presenti sul territorio, come già in passato e probabilmente anche oggi, non trova il necessario supporto nei partner previsti, lasciando sola o quasi la scuola a gestire il complesso problema dell’insuccesso e dell’abbandono.

C’è anche da dire che i curricula scolastici non possiedono la necessaria flessibilità per meglio favorire l’inserimento degli alunni a rischio di dispersione scolastica. Non si può che essere grati alla Direzione dell’USR per l’indagine condotta e per la pubblicazione dei risultati, poiché il volume si presenta come un prezioso strumento per chi vuole approfondire dati e fenomeni che non riguardano solamente il mondo della scuola, riflettendo aspetti della società nel suo insieme.

Giovan Battista Puglisi
Direttore Editoriale della “Letterina”
Asasi

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