Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

TORREGROTTA: QUANDO LA BUROCRAZIA E LA GIUSTIZIA CIVILE CREANO UN VUOTO, ANZI UN BARATRO

Torregrotta (Me), 27/04/2014 - Spero di riuscire a porre la vostra attenzione su una problematica della quale nessuno (politica, parti sociali, media) vuole argomentare lasciando che sia il “singolo coinvolto” a trovare soluzione, caso per caso e, fino ad oggi, attraverso l’intervento della Magistratura. Il sottoscritto ha creduto di scorgere negli ultimi anni un possibile intervento su tutto ciò che qualcuno ha identificato come “CASTE” per consentire una completa liberalizzazione di cose e servizi, per un mercato concorrenziale a tutto vantaggio dei consumatori.
Nella realtà ho dovuto prendere atto che, pur di preservare un predominio, un interesse di parte, si fanno emergere conflittualità “legislative e/o normative” tra Stato, Regioni, Comuni per creare quei “vuoti interpretativi” che costringono il “singolo cittadino” a ricorrere alla Giustizia Civile (TAR, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale).
Considerati i tempi e i costi di una causa civile “risulta del tutto evidente” che trattasi di “tattica” atta a scoraggiare chiunque volesse entrare in campi dominati dalle “CASTE”. Quanto detto a conferma di ciò che sto per esporvi.

Mio figlio, dopo anni di lavori saltuari, ha deciso, investendo un certo capitale, di mettersi in proprio acquistando una attività per la vendita di cartoleria e edicola nel Comune di Torregrotta (ME). La parte venditrice, causa necessari lavori di adeguamento, non può garantirci la continuità di vendita negli stessi locali per cui, mio figlio ha dovuto spostarsi in altra via dello stesso Comune.
A questo punto il S.U.A.P. del Comune di Torregrotta blocca la procedura (SCIA) relativa alla vendita di quotidiani e periodici perché in contrasto, a loro dire, con la Circolare Regionale n° 3 del 18/12/2012. Dopo un iniziale rimando (vedi comunicazione allegata) il Comune fornisce copia del Piano di Localizzazione con la normativa attualmente in uso. Trattasi di un piano risalente al 1998, mai modificato stante gli aggiornamenti legislativi (Dlgs n° 170 del 2001 e Dlgs n° 59 del 2010) peraltro richiamati nella documentazione di riferimento della SCIA.

Una attenta analisi del Piano consegnato fa rilevare “ANOMALIE” tra quanto in esso normato e la attuale realtà delle edicole che operano sul territorio. Sono evidenti gli spostamenti di n° 2 edicole che non rispettano la distanza di 350m. e di una edicola “nuova”che, di fatto, aumenta di una ulteriore unità i già eccedenti punti vendita (+2) previsti nel piano originario. Ma ciò potrebbe essere interesse della Magistratura.

A nulla sono servite le rimostranze al SUAP, al Comune, agli organi preposti. (vedi lettera allegata).
Mio figlio subisce un DANNO economico che nessuno ripagherà.
Eppure esiste una Direttiva Europea (n° 123 del 2006), Leggi nazionali (Dlgs n° 59 del 2010, DL n° 138 del 2011, DL n° 1 del 2012) che invitano tutti gli organi periferici (regioni, province, comuni) ad abolire qualsivoglia limite e/o autorizzazione che vincolino la nascita di nuove attività economiche onde favorire la libera circolazione delle merci e la concorrenza.
Numerose sentenze di TAR , Consiglio di stato, Corte Costituzionale, Antitrust hanno confermato tale linea giurisprudenziale.
PERCHE’ REGIONI E COMUNI NON SI ADEGUANO???

Mio figlio ha evidenziato il problema a TV e giornali locali e regionali, alla Regione Sicilia attraverso l’URP.
NESSUNA RISPOSTA.

Ti sembra ovvio pensare che esiste un tacito assenso tra politica, sindacati, editori, distributori perché il problema non emerga, non diventi di dominio pubblico. Il controllo dei poteri forti sulla politica ha fatto sì che lavoro, libertà, legalità, democrazia siano solo terminologia da vecchi rivoluzionari del secolo scorso.
Mi vergogno, da sessantenne, di far parte di una generazione che ha massacrato gli “ideali”, i “meriti” per creare una società nella quale, per emergere, devi avere “l’amico giusto nel posto giusto” o far parte di una qualche “casta”. Per questo chiedo scusa ai miei figli e a tutti i giovani verso cui va la mia speranza nella costituzione di un futuro migliore, vero, pulito.
Auspico che qualcuno voglia prendere atto di questa mia per poter dare ancora un senso alle richieste di verità, di normalità, di trasparenza dei nostri ragazzi che non siano i soliti slogans dei politici di turno.
Grazie,

Domenico Barrilà
______________
BAZART di Barrilà Giuseppe
Via Nazionale , 83
98040 Torregrotta (ME)

Lavoro ai giovani!, Libertà di impresa!, Impresa in un giorno!, Liberalizzazioni, Semplificazioni!!!! Non sono slogans elettorali. Esistono le Leggi e i Decreti che poi vanno a cozzare con l’immobilismo degli Enti periferici. E’ resistenza al potere Centrale e/o connivenza con le caste, i poteri forti?
Io so che due ragazzi investono i loro averi per acquisire una attività commerciale di rivendita di giornali nel Comune di Torregrotta e che, per motivi di adeguamento dei locali preesistenti, si spostano in altra via dello stesso Comune ritenendo che così come avviene a Ragusa non ci sarebbero stati problemi.
Non è così per il SUAP di Torregrotta che ci blocca la vendita dei giornali perché in contrasto con la Circolare regionale N° 3 del 18/10/2012 (GURS 48/2012) che ribadisce l’obbligo per i Comuni di dotarsi dei piani di localizzazione con rispetto della distanza minima e autorizzazione comunale.

Si fa presente al SUAP e poi a tutta l’ Amministrazione Comunale cui compete deliberare, che la recente Giurisprudenza a partire dalla Direttiva 2006/123/CE, dal D.lgs 59/2010, D.L. 138/2011, 201/2011, 1/2012, 5/2012 e 6/2013 enunciano il principio della massima libertà di impresa e di iniziativa economica privata con uniche limitazioni richieste da motivi imperativi di interesse generale.
Il principio di cui sopra deriva dalla necessità di favorire la libertà di stabilimento e la concorrenza ed
esclude, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, qualunque intervento normativo da parte delle Regioni,
anche a Statuto speciale.

Innumerevoli sentenze di TAR regionali ( Piemonte, Lombardia, Sardegna, Sicilia Pa e Ct etc…), sentenza del Consiglio di Stato 0145 del 09/4/2013 nel riprendere i principi di cui sopra hanno “costretto” Regioni e Comuni ad adeguarsi alla vigente normativa. A questo punto, da cittadino, in prossimità delle elezioni Europee (e poi, Nazionali, Regionali, Comunali) mi chiedo che senso ha il mio votare se poi a difendere i miei diritti devo rivolgermi alla MAGISTRATURA??
Grazie a quanti vorranno aiutarci in questa lotta per la libertà e la democrazia.

Bazart di Barrilà Giuseppe

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