Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

CLAUDIO FAVA VITTIMA DI MINACCE PER LE PRESE DI POSIZIONE SULLA REVOCA DEL 41-BIS AL KILLER DEL PADRE, PIPPO FAVA

Firenze, 2/5/2014 - Venuta a conoscenza del provvedimento, assunto dal competente Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, di assegnazione di una scorta all'on.Claudio Fava, la presidenza di Avviso Pubblico - Regioni ed enti locali per la formazione civile contro le mafie, tramite il Vicepresidente Piero Gurrieri, Assessore alla Legalità al Comune di Vittoria, ha voluto esprimere al Vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia la propria solidarietà.
Ha dichiarato Gurrieri: "Desidero esprimere a Claudio la vicinanza mia personale, del Presidente Roberto Montà e della presidenza, come anche dei Sindaci e delle Amministrazioni regionali e locali che fanno parte della nostra Associazione".

Ha poi aggiunto: "Siamo certi che essa coincida con il comune sentire di ogni altro rappresentante delle istituzioni e della società non solo siciliana. Le ripetute prese di posizione, negli ultimi mesi, di Fava sulla inopportunità della revoca del trattamento carcerario del 41-bis al boss Aldo Ercolano, tra gli esecutori dell'assassinio di Pippo Fava, che costituiscono con ogni probabilità la principale causa di questa inaccettabile ritorsione, appaiono oltretutto legittime alla luce delle pesanti responsabilità accertate in sede processuale e dello stesso recentissimo provvedimento di sequestro, da parte dell'A.G., nei confronti della ditta di trasporti Geotrans, riconducibile, secondo gli inquirenti, a Giuseppe Ercolano, in relazione alla cui operatività e relazioni siamo certi che la magistratura continuerà a profondere il massimo impegno".


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