Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GIANNINI: UN MINISTRO CON 13 MILIONI DI UTENTI MA POCHISSIMI VOTI ALLE EUROPEE

L’esercito della scuola con la falange dei 13 milioni di protagonisti: “La mia scuola per voi vorrei che fosse più sicura e più bella, vorrei che fosse uguale e diversa, offrisse cioè le stesse opportunità a tutti e valorizzasse ognuno. La scuola - gli studenti, gli insegnanti - deve infine tornare ad essere al centro della politica, della società e della vostra scommessa di vita”
Palermo, 29/05/2014 - Questa parole del Ministro Stefania Giannini, già ascoltate in altri contesti e interviste, sono riecheggiate nell’aula bunker del carcere “Ucciardone” di Palermo in occasione della “Giornata della memoria e della legalità” nel ricordo del XXII anniversario della strage di Capaci.
L’emozione dell’evento e la partecipazione di tremila studenti da tutta Italia hanno segnato ancora una volta una giornata storica che ha avuto, come da tradizione, la presenza del procuratore Piero Grasso, ora presidente del Senato. La manifestazione di quest’anno ha avuto inoltre la presenza di delegazioni di studenti da Atene e degli Stati Uniti d’America, dove la scuola italiana è presente con il suo patrimonio di cultura e di proposte formative.

La nave della legalità, i diversi “villaggi” della legalità nelle piazze di Palermo, il lungo corteo fino all’albero Falcone, sono tutti eventi e segni della cultura nuova, della lezione di vita e di coraggio che si apprende a scuola per cambiare le cose e rendere Palermo e l’Italia “nostra” e non di “cosa nostra”.

Il 23 maggio costituisce una tappa del cammino di sviluppo della scuola che cresce nel sentiero della storia, una vera lezione che consente ai ragazzi come ha evidenziato Maria Falcone, Presidente della “Fondazione Giovanni e Francesca Falcone”, di incontrare le Istituzioni nelle persone che le rappresentano.
Il messaggio del Presidente della Repubblica, letto dalla piccola Giulia, l’accorato e sempre vivo ricordo del presidente del Senato, testimone e protagonista di prima linea nella lotta alla mafia, gli interventi del Ministro della Giustizia e dell’Istruzione, del presidente della Corte dei Conti, della Rai, della Confindustria, della Commissione nazionale antimafia, sono stati tutti fruttuosi stimoli per gli studenti e positivi contributi alla crescita democratica e responsabile dei futuri cittadini.

Il Ministro Giannini, con visibile soddisfazione si è fermata in mezzo ai ragazzi del coro manifestando “la gioia di esserci” e di condividere le loro speranze, un monito per tutti ad impegnarsi e a non abbassare la guardia”.
Coinvolgendoli nella problematica scolastica ha detto: “Lo sapete che la falange della scuola è composta da 13 milioni di utenti tra studenti, docenti e personale” Un vero esercito, una presenza che non può passare inosservata e quindi la scuola segna e determina lo sviluppo dell’intera società italiana.
Gli annunciati “cantieri”, che non solo quelli delle ristrutturazioni degli edifici scolastici, ma anche le commissioni di studio dove si elaborano proposte innovative della scuola, sono la risposta ad un concreto coinvolgimento riformista della scuola e della burocrazia nel vortice dei ritmi evolutivi della società tecnologica, multietnica e multiculturale.

La scuola ha bisogno di nuova linfa e di nuove energie e pare che alcuni passi aventi si stiano cominciando a muovere. L’esito delle prossime elezioni darà risposta a tale attesa e si auspicano nuovi orizzonti di rilancio.
Quando le Istituzioni operano in sinergia le prospettive di riuscita sono di maggiore sicurezza e l’impegno si diffonde in una vasta coralità di convergenza verso gli ideali comuni che sono il bene per tutti.

Giuseppe Adernò
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