Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SALEMI, IL PDR DI SGARBI «VENUTI SINDACO DI UNA MINORANZA. NOI CONTINUEREMO AD ESSERCI»

Il Partito della Rivoluzione ha eletto 2 consiglieri. «Ci auguriamo che il neo sindaco operi bene, ma non possiamo ignorare le «cambiali» politiche che è stato costretto a sottoscrivere. L'elezione di Venuti non ha nulla di «nuovo». Noi non abbiamo utilizzato «facce nuove» per nascondere quelle vecchie di chi, questa città, l'ha amministrata sin dagli anni '80. Il Pd di oggi, infatti, non è altro che la Dc degli anni '80»
Salemi (Tp), 28/05/2014 - «Il progetto politico attorno al quale è nata la candidatura di Vittorio Sgarbi resta in piedi». E' quanto ribadiscono i militanti del Pdr, il Partito della Rivoluzione fondato da Vittorio Sgarbi. «Continueremo ad esserci. Continueremo il nostro impegno per Salemi. I 1569 voti ottenuti da Vittorio Sgarbi (388 i voti di differenza con Venuti) e i 938 della lista, ci dicono che c'è un gran numero di cittadini per i quali Salemi meritava e merita di più.

Non abbiamo cercato alleanze ibride e abbiamo messo alla porta i mercenari del consenso, quelli disposti a stare, indistintamente, dall'una o dall'altra parte pur di vincere. Ci siamo scontrati - sottolinea il Pdr - con il «sistema» e il «sistema» - da Destra a Sinistra - per paura di perdere privilegi e potere, e per paura che proprio alla vecchia politica fosse sottratto il potere di «vincolare» e «trattare», si è coalizzato contro di noi.

Lo schieramento di Venuti è il simbolo di quel «sistema» in cui spesso gli interessi di partito coincidono con quelli personali. Pensiamo, per esempio, a ciò che rappresenta per il Pd la gestione della formazione professionale. Venuti ha vinto, ma i numeri ci dicono che, comunque, è il sindaco di una minoranza del paese. Accettiamo il risultato, ma siamo convinti che su questo voto, nelle prossime settimane, occorrerà fare chiarezza sotto ogni punto di vista.

L'elezione di Venuti non ha nulla di «nuovo». Noi non abbiamo utilizzato «facce nuove» per nascondere quelle vecchie di chi, questa città, l'ha amministrata sin dagli anni '80. Il Pd di oggi, infatti, non è altro che la Dc degli anni '80. Ci auguriamo che il neo sindaco operi bene, ma non possiamo ignorare le «cambiali» politiche che è stato costretto a sottoscrivere per giungere a questo risultato, segno di una politica vecchia, che insegue il potere per il potere.

Abbiamo eletto 2 consiglieri comunali (Giuseppe Loiacono e Costantino Cipri) che avranno il compito da un lato di vigilare su quello che farà la nuova amministrazione, dall'altro di proporre iniziative per la città»


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