Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

VIOLENZA NEGLI STADI, MARIA GRASSO RACITI E LA MEMORIA INFANGATA DEL MARITO

Dalla violenza calcistica alla tragedia degli sbarchi in Sicilia. Dalla campagna elettorale per le europee al raduno di Pontida della Lega Nord. Oggi lunedì 5 maggio ad Agorà, su Rai3, dalle 8.00 alle 10.00, con un occhio ai sondaggi realizzati in esclusiva per Agorà dall’istituto demoscopico Ixè. Tra gli ospiti di Gerardo Greco Marisa Grasso Raciti
04/05/2014 - "Quanto accaduto a Roma, in occasione della finale di coppa Italia, rende evidente l’impossibilità di fronteggiare una questione come quella della violenza legata allo sport con i metodi che, fino ad oggi, si è cercato di impiegare.
Ritengo necessario che episodi come quello di ieri, in cui delinquenti travestiti da tifosi hanno usato l'occasione offerta da un grande evento sportivo per commettere reati sperando di farla franca, vengano puniti in modo esemplare. Sento inoltre di manifestare solidarietà alla signora Grasso, vedova di Filippo Raciti, uomo il cui nome resta impresso nella memoria di tutti gli italiani che credono nel valore di chi difende l’Italia e la sicurezza di tutti noi cittadini, troppo spesso minata da malintenzionati e facinorosi capaci di sporcare anche quello che dovrebbe essere il più educativo dei momenti di incontro: quello sportivo.

Alla famiglia Raciti tutta, rivolgo un pensiero affettuoso e rinnovo una vicinanza negli anni sempre
maggiore”, dichiara l’On. Vincenzo Garofalo, che aggiunge: “in merito a quella scandalosa maglietta, mi
piacerebbe, inoltre, che i media nascondessero la scritta che arreca, come forma di rispetto che è dovuta ma
soprattutto per evitare una vergognosa propaganda gratuita”.

Interviene sul tema, con toni aspri il deputato regionale On. Nino Germanà: “sono numerosi i punti sui
quali da tifoso, da cittadino e da membro delle istituzioni avrei molto da dire ma non intendo lanciarmi in
polemiche che possano, in alcun modo, apparire populiste o strappa applausi perché da sempre reputo la
strumentalizzazione propagandistica di vicende tragiche (e questa lo è!) un atteggiamento inelegante e
offensivo. Su un aspetto però non posso esimermi dall’esporre un’amara considerazione.

Oggi, tutte le principali testate sportive e non, pubblicano l’immagine di Gennaro de Tommaso con in dosso
una t-shirt che inneggia alla liberazione di Antonio Speziale. Ritengo, da italiano, che quella foto trasmetta
un messaggio vergognoso e lesivo: è stata offesa la memoria di un servitore dello Stato, i cui cari piangono
da sempre con estrema compostezza la dipartita. Pertanto, non solo ritengo di voler manifestare la mia
assoluta vicinanza ai familiari di Filippo Raiciti, eredi di un cognome che ha in sé il senso stesso della
serietà, dell’onestà e dell'orgoglio di chi, indossando una divisa, ha condotto la sua missione senza timore e
con grandissimo spirito di sacrificio e dedizione, ma auspico fortemente che mai più facciano il giro del
mondo immagini di italiani che esaltano delinquenti sotto gli occhi dei rappresentanti delle principali
istituzioni-assolutamente inermi-, oltretutto”.
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