La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: “IL GOVERNO DICA LA VERITÀ, NESSUN INTERVENTO SULLE URGENZE VERE”

Poche le modifiche soddisfacenti, tante misure spot senza effetti per cittadini e lavoratori
Roma, 31 luglio 2014 - “Il Governo dica la verità: non c’è nessun intervento sulle vere urgenze, a partire da staffetta generazionale e centrali di acquisto”. Questo il commento di Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa – dopo l’ok della Camera alla legge di conversione del decreto Pa. “La cosiddetta riforma della Pa – continuano i segretari generali - è solo piccola manutenzione, per di più fatta male. Lo scaglionamento del taglio al sistema delle Camere di commercio, l’inserimento dei requisiti professionali per la mobilità volontaria e la consultazione dei sindacati sui criteri per quella obbligatoria
, non bastano a nascondere le voragini del provvedimento.

Mentre il Governo parla di staffetta generazionale la misura si risolve in un nuovo taglio, a partire dai lavoratori precari della Province, i cui contratti non verranno prorogati, e dai tirocinanti/cassintegrati della giustizia, per cui non sono previsti stanziamenti sufficienti. La tanto celebrata abolizione del trattenimento in servizio, che doveva produrre 15mila nuovi assunti, riguarda a conti fatti una platea minuscola, meno di 600 dipendenti, magistrati esclusi. Con 400mila posti di lavoro già persi in 10 anni e una previsione di pensionamento per altri 250mila nei prossimi 5, i nuovi ingressi non supereranno i 150mila da qui al 2019. Risultato: 100 mila lavoratori in meno, saldo negativo su competenze e servizi”.

“Così come per i pensionamenti d'ufficio: come si spiega – aggiungono i quattro sindacalisti - che un primario o un professore universitario con il massimo dell’anzianità contributiva possano rimanere in servizio fino a 68 anni e invece un bravo medico o fisioterapista rispettivamente a 65 e 62, senza alcuna valutazione sui fabbisogni dell’ente o sulla professionalità del lavoratore? Non è anche questo un modo per bloccare la crescita professionale e impedire nuove assunzioni? Quanto alle norme sulla dirigenza, poi, siamo allo spoil system mascherato: niente su competenze e valutazione”.

“Senza parlare della vera misura di riqualificazione della spesa: il taglio delle 35mila stazioni appaltanti della Pa. La baldanza del Governo si è inchinata alle proteste dei sindaci – aggiungono Dettori, Faver, Torluccio e Attili - e la sforbiciata alle centrali d’acquisto, che noi proponiamo da tempo di ridurre drasticamente, è andata a farsi benedire, lasciando mano libera agli enti spendaccioni. Quando si toccano gli interessi veri, il governo rimanda”.
“Dalle tempeste mediatiche si passi al confronto con lavoratori e cittadini, e soprattutto al miglioramento dei servizi, i veri assenti di questa riforma. Il Governo Renzi e la Ministra Madia hanno ancora il tempo per occuparsene e per ricercare un dialogo virtuoso - concludono i quattro segretari generali - a partire dalla discussione sulla legge delega”.

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