Scritto e interpretato da Dario Fo, produzione Compagnia Teatrale Fo Rame, organizzazione Itineraria Teatro Teatro Antico. Taormina, 7 settembre 2014 ore 21.30
18/08/2014 - Dario Fo debutta nell’incantevole Teatro Antico di Taormina, unica data del Sud Italia, con il suo Lu Santo Jullàre Françesco: il memorabile lavoro sulla vita del Santo d’Assisi, realizzato 15 anni fa e ora riscritto in un’inedita versione che non poteva mancare di riferimenti a Papa Francesco che del santo di Assisi non ha raccolto solo il nome, ma anche la funzione e lo spessore morale. Dopo averlo proposto in prima serata su Raiuno, Dario Fo torna nel Sud Italia con una data unica, inserita nel prestigioso cartellone del Bellini Festival.
La storia medievale, i miti e le leggende si intrecciano all’attualità e alla storia contemporanea, grazie alla maestria giullaresca di uno straordinario Dario Fo:“Avevo pensato – spiega - di ristrutturare l’opera dopo la scoperta di testi scritti da seguaci di San Francesco che mettevano in luce che molto di quello che noi sappiamo di lui non è la verità. Francesco era un uomo del suo tempo, che viveva le situazioni, la rivolta della sua città, la lotta contro le prevaricazioni: tutto questo era sparito”.
Ma soprattutto, a modificare il suo punto di vista è stato l’arrivo al soglio pontificio di Papa Francesco: “Ho voluto raccontare anche questo grande personaggio, al quale anche i non cattolici guardano per la trasformazione del mondo”.
I protagonisti de Lu Santu Jullàre Francesco sono i personaggi dell’Italia medievale: dai semplici ai Cardinali e addirittura ai Papi. La realtà storica e le leggende popolari si mescolano nel ripercorrere alcuni dei momenti più significativi della vita del santo umbro: la richiesta di approvazione della Regola a Papa Innocenzo III, la predica agli uccelli, la malattia agli occhi.
Rileggendo leggende popolari, testi canonici del Trecento e documenti emersi negli ultimi tre secoli Dario Fo elabora un’immagine non agiografica di San Francesco: spogliato dal mito, ritroviamo un personaggio provocatorio, coerente, coraggioso, ironico. Un eretico di fatto, la cui storia è tornata alla ribalta ai giorni nostri con la salita al soglio di Pietro del nuovo pontefice.
Della giullarata Francesco conosceva la tecnica, il mestiere e le regole assolute. Non teneva mai prediche secondo la convenzione ecclesiastica, anzi, rifiutava l’andamento del sermone. Sappiamo pure che cantava, recitava e di tutto “lo suo corpo fasea parola” come testimonia un cronista del suo tempo; nei suoi sermoni suscitava divertimento ma anche commozione fra i presenti che lo ascoltavano.
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