Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

FILIPPO OLIVO E L'ARMONIA DELLA MATERIA, PRIMA CHE IL CEMENTO UCCIDESSE LA SPIAGGIA

Gioiosa Marea (Me), 1 agosto 2014 – Nemmeno il semestre europeo e il quattordicennato di Giorgio Napolitano porteranno in Italia (e in Sicilia) “obbligo di silenzio”, considerato che nelle categorie del silenzio rientra la buona musica. Eppure, fuori dall’insolente sgrammaticatezza della strombazzante musica analogica sarebbe magnifico sedersi di sera ad ammirare le opere di Filippo Olivo, dislocate nello spazio che basta, lungo il Canapè di Gioiosa Marea.

Lo sfondo illuminato dell’isolotto e quello buio e tenebrevole delle isole Eolie ci ricordano che nell’arte c’è la parte mancante all’intero disegno di questo contesto naturale, che domattina volterà pagina, per tornare sonnolente, luminoso, abbagliante, afosamente stagionale.
Filippo Olivo ‘combatte’ col ferro, col legno e con la pietra da molto prima di iscriversi alla facoltà di ingegneria a Padova, per poi abbandonarla. Il suo è un rapporto carnale e spirituale al tempo stesso con la materia. Filippo vede nella materia e dentro di essa dove altri non vedono.
Olivo ha capito che il suo timore di geometra e poi di studente d’ingegneria non era infondato: “col rischio che le odierne ferocissime oltranze, l’autostrada soppiantasse il sentiero, il cemento uccidesse la spiaggia, l’incendio scorticasse dolorosamente le selve; e, insomma, assai poco sopravvivesse intatto dell’originaria costituzione”.
Filippo Olivo incontra una pietra, la guarda col suo sguardo, la indaga e le assegna presto un destino d’arte che altri non immaginano, non vedono: “… nell’arcata di un ponte o nella compagine d’un muro di sassi”.
L’artista Filippo Olivo trasfigura i pensieri e dà ordine alla materia per: “… scordare per un momento, di fronte a una sola colonna di tempio, lasciato in piedi a garanzia della sua dignità, la violenza da cui le mancanti furono abbattute e distrutte”. (G. Bufalino)

m.m.

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