Baarìa Film Festival, a Bagheria il primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”

BAARIA FILM FESTIVAL.  “La Sicilia e le altre isole”.  Dal 2 al 6 luglio 2025.  Tra gli ospiti i premi Oscar Giuseppe Tornatore e Danis Tanovic, gli attori Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo, il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e i registi Costanza Quatriglio, Luca Barbareschi e Aurelio Grimaldi.   23/06/2025 - Il  Baarìa Film Festival  (Bagheria, PA), primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”, ha annunciato il programma, tra opere inedite o poco note in Italia e il meglio tra le 1140 iscrizioni provenienti da tutto il mondo. In  Arcipelaghi , sezione competitiva di  lungometraggi,  figurano tre film che hanno rappresentato il loro paese agli Oscar 2025:  Old Fox  del regista taiwanese  Ya-chuan-Hsiao ,  romanzo di formazione ambientato nella Taiwan di fine anni Ottanta ,  Under the Volcano  del polacco  Damian Kocur , che segue le vicende di una fam...

FILIPPO OLIVO E L'ARMONIA DELLA MATERIA, PRIMA CHE IL CEMENTO UCCIDESSE LA SPIAGGIA

Gioiosa Marea (Me), 1 agosto 2014 – Nemmeno il semestre europeo e il quattordicennato di Giorgio Napolitano porteranno in Italia (e in Sicilia) “obbligo di silenzio”, considerato che nelle categorie del silenzio rientra la buona musica. Eppure, fuori dall’insolente sgrammaticatezza della strombazzante musica analogica sarebbe magnifico sedersi di sera ad ammirare le opere di Filippo Olivo, dislocate nello spazio che basta, lungo il Canapè di Gioiosa Marea.

Lo sfondo illuminato dell’isolotto e quello buio e tenebrevole delle isole Eolie ci ricordano che nell’arte c’è la parte mancante all’intero disegno di questo contesto naturale, che domattina volterà pagina, per tornare sonnolente, luminoso, abbagliante, afosamente stagionale.
Filippo Olivo ‘combatte’ col ferro, col legno e con la pietra da molto prima di iscriversi alla facoltà di ingegneria a Padova, per poi abbandonarla. Il suo è un rapporto carnale e spirituale al tempo stesso con la materia. Filippo vede nella materia e dentro di essa dove altri non vedono.
Olivo ha capito che il suo timore di geometra e poi di studente d’ingegneria non era infondato: “col rischio che le odierne ferocissime oltranze, l’autostrada soppiantasse il sentiero, il cemento uccidesse la spiaggia, l’incendio scorticasse dolorosamente le selve; e, insomma, assai poco sopravvivesse intatto dell’originaria costituzione”.
Filippo Olivo incontra una pietra, la guarda col suo sguardo, la indaga e le assegna presto un destino d’arte che altri non immaginano, non vedono: “… nell’arcata di un ponte o nella compagine d’un muro di sassi”.
L’artista Filippo Olivo trasfigura i pensieri e dà ordine alla materia per: “… scordare per un momento, di fronte a una sola colonna di tempio, lasciato in piedi a garanzia della sua dignità, la violenza da cui le mancanti furono abbattute e distrutte”. (G. Bufalino)

m.m.

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