Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

MARE MOSTRUM: IL GOVERNO FACCIA LA VOCE GROSSA SE L'EUROPA FA COME PONZIO PILATO

19/08/2014 - Palazzo Chigi richiami l'Ue ai propri doveri. “Un’Europa che rinuncia a tutelare le proprie frontiere, lasciando sulle spalle di un solo stato membro un fardello insostenibile e un’emergenza senza precedenti, è un’Europa che non vogliamo e che non ci serve. Se come annunciato oggi da Bruxelles la Commissione europea non subentrerà al governo italiano, attraverso l’agenzia Frontex e con proprie risorse, nella gestione di Mare Nostrum, seppure con la collaborazione di tutti i Paesi dell’Unione, Palazzo Chigi dovrà fare la voce grossa e richiamare il governo europeo ai propri doveri. Il Canale di Sicilia è frontiera di tutta l’Europa e a tutta l’Europa spetta il compito di vigilare e di proteggere”, così il senatore Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e coordinatore azzurro in Sicilia.

Tocca a tutti i paesi Ue "fare di più" sul fronte immigrazione, perché Frontex è "una piccola agenzia" senza mezzi, ricorda un portavoce della Commissione Ue dopo l'auspicio espresso dal ministro dell'interno Angelino Alfano perché Frontex subentri a Mare Nostrum. "Siamo in contatto con l'Italia" e "non possiamo che essere d'accordo sul fatto che l'Ue nel suo complesso debba fare di più, abbiamo ripetuto continuamente che gli stati membri devono fare di più contribuendo con mezzi e finanziamenti".

"Da parte della Commissione Ue, ha sottolineato il portavoce, "abbiamo dato un aiuto senza precedenti all'Italia", che ha beneficiato di circa 500 milioni di euro di aiuti nel periodo 2007-2013 e che sarà il più grande beneficiario nel periodo 2014-2020 con 315 milioni di euro (cifra inferiore dovuta al generale taglio del bilancio Ue chiesto dagli stati membri).

"Stiamo facendo tutto quel che possiamo per l'Italia con i mezzi che abbiamo a nostra disposizione", ha sottolineato il portavoce della Commissione, spiegando che Frontex da sola, così come è oggi "con un piccolo bilancio e senza guardie di frontiera, né navi né aerei", non può intervenire da sola
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"Riconosciamo pienamente il magnifico lavoro che sta svolgendo l'Italia e stiamo cercando di vedere insieme cosa possiamo fare di più" ma, ha sottolineato il portavoce, "per un'operazione di lungo periodo devono essere coinvolti e contribuire tutti gli stati membri".

Alfano, nessun scaricabarile a danno dell' Italia "Nessuno scaricabarile a danno dell'Italia". Il ministro dell'Interno Angelino Alfano risponde all'Ue ribadendo che Mare Nostrum "non potrà fare un secondo compleanno". "La Commissione Ue su Frontex dice ovvietà - aggiunge - chieda con forza un intervento agli stati membri". Altrimenti, "qual è il suo compito?". Su Frontex, sottolinea il titolare del Viminale, l'Ue "dice una cosa tanto nota quanto ovvia: non ci sono soldi e devono intervenire gli Stati membri". Ma il tema è proprio questo: "qual è il compito della Commissione? - dice Alfano - la Commissione deve chiedere con forza questo intervento sennò giochiamo a un inaccettabile scaricabarile a danno dell'Italia". Dunque "se Frontex è piccola, occorre renderla più grande e anche al più presto" perché "il presidio di tutta la frontiera europea è compito strategico per il futuro dell'Unione. Chi non presidia le frontiere, tutte le frontiere, mediterranee o orientali, non tutela se stesso". L'Italia, conclude il ministro, "non può aspettare all'infinito e dovrà prendere le proprie decisioni. Per quanto mi riguarda la posizione è netta e coerente: Mare nostrum è un'operazione a tempo, nata dopo la strage di Lampedusa, e che compirà un anno il 18 ottobre. Se Frontex non subentrerà perché non sarà adeguatamente finanziata e rafforzata, Mare Nostrum non potrà compiere il secondo compleanno. Il tema della frontiera è europeo e noi non possiamo farcene carico da soli anche perché l'Italia, per molti migranti, è solo un Paese di transito". (ANSA)

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