Stromboli (Isole Eolie): 4 indagati per gli incendi del 25 e 26 maggio 2022, disastro ambientale

Stromboli (Isole Eolie): i Carabinieri notificano l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a quattro persone per il disastro ambientale causato a seguito degli incendi avvenuti il 25 e 26 maggio 2022. 16/04/2024 - Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, hanno notificato l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emesso dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G. (ME), nei confronti di quattro persone fisiche ritenute responsabili del reato di disastro ambientale colposo, nonché di due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi ed una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.  Il provvedi

FURNARI, APPREZZAMENTO DEL SINDACO PER IL LAVORO DEL DIPARTIMENTO ACQUE E RIFIUTI

30/09/2014 - Il sindaco di Furnari, esprime apprezzamento e stima per il lavoro attento e scrupoloso svolto dall’ex assessore Nicolò Marino, dal dr. Marco Lupo, dai funzionari dello staff del Dipartimento Acque e Rifiuti e per tutti gli organi che hanno partecipato alla lunga e complessa conferenza dei servizi decisoria del 29 settembre 2014. Tutti questi organi hanno responsabilmente reso un parere con il quale si è preso atto della drammatica situazione ambientale esistente nella discarica di Mazzarrà, gestita da TirrenoAmbiente s.p.a, in una seduta che si è conclusa con proposta di revoca delle autorizzazioni n. 391 (impianto di biostabilizzazione) e n. 393 (ampliamento) del 2009 nonché la richiesta di rinnovo dell'AIA e con il conseguente provvedimento finale da parte del Dirigente del Dipartimento Acque e Rifiuti.

Tra questi, rilevanti ed imprescindibili soprattutto quelli dell’ASP, dell’ARPA, del Territorio e Ambiente e del Dipartimento Acque e Rifiuti, che hanno riesaminato il provvedimenti autorizzativi rilasciati nel 2009 ed hanno dato parere positivo per la revoca degli stessi, ritenendo non sussistere i presupposti autorizzatori né le condizioni per il rinnovo delle autorizzazioni.

Per il Comune di Mazzarrà stranamente presente solo il tecnico comunale, il quale non ha espresso parere sulla conformità allo strumento urbanistico dell’invaso all’epoca del rilascio delle autorizzazioni oggetto di revoca.

Una chiara ed evidente inversione di tendenza rispetto al passato allorquando quest’ultimo ente, socio maggioritario per la parte pubblica, svolgeva un ruolo propulsivo nella vicenda rifiuti che, secondo interessati giudizi, costituiva una sorta di fiore all’occhiello nel territorio.
Dopo le note vicende giudiziarie di contiguità criminale e quelle di presunta corruzione, è quindi caduto anche l’ultimo velo, rivelando quanto grave e pesante sia l’attuale situazione della discarica che —come a Milazzo-- rischia di causare un disastro ambientale annunciato e di far cadere l’intero territorio in una catastrofica emergenza rifiuti.

Paradossalmente adesso è proprio la TirrenoAmbiente s.p.a., ad affermare, come se a gestire il sito fossero stati altri, che “ nel corso dei sopralluoghi, si è dovuto constatare che, inevitabilmente, l’eccessivo cumulo di rifiuti in altezza, ha determinato delle evidenti condizioni di instabilità che rendono impossibile in atto la redazione di calcoli di verifica per una ipotetica conformazione finale. E’ evidente, infatti, la presenza nei rifiuti di una frattura che taglia diagonalmente l’abbancamento. Detta frattura, la cui profondità è impossibile determinare, unitamente allo “spanciamento” del corpo di rifiuti lungo il fronte sud-est ed allo scivolamento del nord-est, rendono assolutamente indispensabile l’ampliamento della campagna di indagini effettuata nell’anno 2013.”

Tutto ciò comporta la necessità: a) di realizzare, con la massima urgenza, dei pozzi inclinati lungo la strada adiacente all’argine di sud-est-; b) di evitare l’abbancamento dei rifiuti dall’alto, per non compromettere ulteriormente la stabilità di una piramide di rifiuti alta mt. 149 s.l. m.; c) di consentire l’abbancamento laterale al fine di mitigare la spinta della massa a vantaggio della stabilità del corpo rifiuti.
Proprio per tale ragione, il dr. Antonio Patella, presidente della conferenza, ha consentito la trito vagliatura i rifiuti, in modo temporaneo e previo ripristino della situazione antecedente, solo al fine di non aggravare i problemi di staticità correlate alle attuali criticità, senza possibilità di abbancare rifiuti in zone diverse da quelle precedentemente autorizzate. Da ciò ne consegue la prossima saturazione dell’invaso, in un periodo calcolabile di circa 20 giorni, dopo il quale si apre la voragine dell’emergenza-rifiuti .
In sede di conferenza di servizi, forte e decisa è stata la presa di posizione del sindaco di Furnari, avv. Mario Foti, il quale ha denunciato di avere ricevuto -- da ambienti riconducibili alla TirrenoAmbiente s.p.a. -- sollecitazioni e proposte finalizzate ad ammorbidire la posizione del Comune di Furnari nei confronti della discarica.

Con una nota allegata, lo stesso ha evidenziato come sia l’ARPA che la ex Provincia Regionale di Messina, organi preposti ai controlli, non abbiano in passato sorprendentemente riscontrato un siffatto rilevante quantitativo di abbancamento abusivo, pari ad un milione di metri cubi, peraltro in zone non previste in progetto con una altezza di circa 30 metri in più rispetto al consentito e tutte le altre criticità rilevate dalla Commissione di Ispettiva del Dipartimento, voluta dall’ex assessore regionale Nicolò Marino, sotto la direzione del dr. Marco Lupo.
Ha altresì rilevato come altrettanto grave è stata l’applicazione di una tariffa difforme rispetto a quella prevista con l’ordinanza n. 1662/2004 a firma del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia, sulla quale, nonostante le richiesta avanzate dal Comune di Furnari, non è stata data alcuna esaustiva risposta.
L’avv. Foti, a fronte della drammatica situazione di emergenza ed ai possibili rischi di disastro ambientale, ha rinnovato alla Regione la richiesta di Commissariamento e di gestione diretta dell’invaso, con la relativa messa in sicurezza.

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