Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

LIPARI, MUSEO ARCHEOLOGICO CHIUSO MA NON PER SGARBI CHE PROTESTA

Nel giorno della conferenza sul «Maestro di Lipari». Dopo non poche insistenze, solo il critico d’arte, con alcuni suoi collaboratori, ha avuto accesso al Museo, ma il numeroso pubblico, tra cui molti turisti stranieri, tra le proteste, è stato lasciato fuori. La chiusura causata dall’indisponibilità dei custodi che reclamano lo straordinario. Disappunto di Sgarbi che ha protestato con il Presidente della Regione Rosario Crocetta
LIPARI (Isole Eolie), 08/09/2014 - Una conferenza sul «Maestro di Lipari», ma il Museo archeologico «Luigi Bernabò Brea (intitolato al suo fondatore, costituito da corredi funerari, vasi, cippi, steli tombali e sarcofagi in pietra che testimoniano la vita della polis e l'evoluzione del culto dei defunti, oltre a ceramiche di tipi e fogge varie, maschere teatrali e statue fittili.) in cui sono custodite le sue opere, chiuso al pubblico. Un paradosso tutto siciliano proprio nell’isola che aspira a vivere di turismo dei beni culturali.

E’ accaduto nel tardo pomeriggio di domenica 7 settembre a Lipari, nella più grande delle isole Eolie, dove Vittorio Sgarbi è stato invitato da Lorenzo Zichichi, insieme allo scrittore Tahar Ben Jelloun, a tenere una conferenza sul tema «Archeologia e arte: dal Maestro di Lipari all’arte contemporanea», nell’ambito del «Festival segni e sogni del Mediterraneo» , in occasione del quale le celle dell’ex carcere mandamentale sono state trasformate in spazi espositivi per una interessante mostra con opere, tra gli altri, di Piero Pizzi Cannella, Maurizio Savini, Fabrizio Plessi e Igor Mitoraj.
A pochi metri dell’ex carcere vi è il Museo Archeologico, ma è rimasto chiuso – nonostante gli organizzatori del Festival avessero chiesto la sua apertura - per l’indisponibilità dei custodi che reclamano lo straordinario. A Vittorio Sgarbi è toccato così di parlare del «Maestro di Lipari» e delle sue famose pitture sui vasi di terracotta senza che i visitatori, circa 200, potessero vederle: «Una cosa assurda e inaccettabile» ha detto nel corso del suo intervento.

Forte, dunque, il disappunto del critico d’arte che, solo dopo molte insistenze e una telefonata con il Presidente della Regione Crocetta (che si è detto «sorpreso» della chiusura) ha potuto lui solo visitarlo, mentre il numeroso pubblico, tra cui molti turisti stranieri, tra le proteste, è stato lasciato fuori. Sgarbi ha tenuto ugualmente al sua conferenza, ma ha biasimato la chiusura al pubblico del museo proprio il giorno in cui era stata programmato un incontro per parlare delle opere custodite al suo interno.

La vicenda approderà all’Ars dove il parlamentare Beppe Picciolo – così ha annunciato ieri sera nel corso di una telefonata a Sgarbi – presenterà un atto ispettivo.

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