Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

ANZIANI RAGGIRATI CON EREDITA' FAVOLOSE, TERZETTO MESSINESE IN MANETTE

Smascherato terzetto di truffatori specializzati in raggiri agli anziani. Sono due uomini e una donna Ottantamila euro in gioielli e denaro. Questo l'importo della truffa subita da ignari vecchietti cui erano state promesse eredità importanti. Gli autori del raggiro sono Nicolò Burgio, 52 anni, Francesco Ferrante, 45 anni, e Daniela Morabito, 37 anni, tutti messinesi, ritenuti gli autori di almeno altre quindici beffe di questo tipo in tutta Italia. Simili le strategie messe in atto.ù Uno del terzetto avvicinava la vittima chiedendo informazioni su un professionista locale destinatario di un'eredità importante. Interveniva quindi un secondo membro della banda che, in veste di passante, dichiarava di conoscere il professionista in questione deceduto rispettivamente di 52, 45 e 37 anni, tutti di Messina, autori di una quindicina di raggiri in tutta Italia. La strategia preferita dal terzetto: uno dei tre avvicinava la vittima per strada chiedendo informazioni su un professionista locale destinatario di un’eredità importante. Interveniva quindi il complice in veste di passante...

Messina, 24/10/2014 - Sono riusciti a farsi consegnare denaro e gioielli per almeno 80.000 euro da ignari vecchietti promettendo eredità importanti. Sono due uomini ed una donna, Nicolò Burgio, 52 anni, Francesco Ferrante, 45 anni, e Daniela Morabito, 37 anni, tutti messinesi, ritenuti gli autori di una quindicina di raggiri in tutta Italia. La strategia preferita dal terzetto di truffatori prevedeva che uno dei tre avvicinasse la vittima per strada chiedendo informazioni su un professionista locale destinatario di un’eredità importante. Interveniva quindi il complice in veste di passante che dichiarava di conoscere il professionista in questione, purtroppo deceduto poco tempo prima.

Saputo della dipartita, il truffatore incaricato della consegna del lascito si diceva disponibile a donare ai presenti la cospicua somma a patto che le spese notarili fossero a carico loro. A questo punto la vittima, invogliata dalla somma a più zeri in cambio di poche migliaia di euro, cadeva nel tranello dicendo così addio a propri averi. I truffatori, infatti, ottenuto “il deposito” per le spese notarili, con una scusa qualsiasi, si dileguavano. I tre sono finiti in carcere grazie alle indagini effettuate dalla Squadra Mobile di Pesaro e Urbino con l’ausilio del personale della Squadra Mobile di Messina che, emessa la misura cautelare degli arresti domiciliari, ha provveduto all’esecuzione.
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Ancora una volta le immagini di un sistema di video sorveglianza sono state d’aiuto alla Polizia per individuare, in questo caso, il responsabile del furto di una bici messo a segno ieri, alle 17.30 circa, sul viale Boccetta. La vittima del furto ha denunciato l’episodio ai poliziotti che, visionate le immagini, ne hanno riconosciuto il protagonista perché individuo già noto alle Forze dell’Ordine e con precedenti specifici. Le riprese mostravano il malvivente, un trentatreenne messinese, in atto sottoposto all’obbligo di dimora, transitare a bordo di un’altra bici lungo il viale Boccetta, notare la bici oggetto di furto all’interno di un portone, fermarsi, afferrarla velocemente e poi ripartire.

Riconosciuto l’autore del furto, i poliziotti lo hanno raggiunto presso la sua abitazione dove hanno trovato il giubbotto verde che lo stesso indossava e la bici con cui era arrivato sul luogo del furto. L’uomo è stato deferito in stato di libertà per il reato di furto aggravato. Gli agenti hanno poi rintracciato la bici rubata: il mezzo si trovava con le ruote smontate all’interno di un’officina meccanica, il cui titolare è stato denunciato per ricettazione. La bicicletta è stata riconsegnata al legittimo proprietario.

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