Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

ATM MESSINA: LA BANDA DEL GASOLIO FINISCE IN RISERVA, 11 INDAGATI

Arrestata dalla Polizia la “banda del gasolio” ai danni dell'ATM. Le persone arrestate sono Placido Fumia, 56 anni dipendente ATM e Giovanni Batessa, 49 anni di Messina. Agli arresti domiciliari sono finiti Giuseppa Urbino, 47 anni di Messina, Vennero Rizzo, 51 anni di Messina. A Rosario Allegra, 53 anni messinese, è toccato l’obbligo di dimora nel comune di Messina mentre avranno l’obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria, Antonino Pandolfino, 49 anni, Letterio Lucà, 34 anni, Antonino Siracusano, 40 anni, Mohamed Jarib, 36 anni. 

Stamani la Questura di Messina ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di undici soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di innumerevoli furti aggravati di carburante ai danni dell’Azienda di trasporto municipalizzata di Messina (A.T.M.) nonchè di ricettazione.

Le persone arrestate sono Placido Fumia, 56 anni dipendente ATM e Giovanni Batessa, 49 anni di Messina. Agli arresti domiciliari sono finiti Giuseppa Urbino, 47 anni di Messina, moglie di Giovanni Batessa, Vennero Rizzo, 51 anni di Messina. A Rosario Allegra, 53 anni messinese, addetto all’impianto di distribuzione Atm, è toccato l’obbligo di dimora nel comune di Messina mentre avranno l’obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria, Antonino Pandolfino, 49 anni, Letterio Lucà, 34 anni, Antonino Siracusano, 40 anni, Mohamed Jarib, 36 anni marocchino.
Le indagini sono coordinate dal pm Alessia Giorgianni: i furti venivano commessi di notte; Placido Fumia era solo alla portineria e, spesse volte chiedeva d’essere sostituito da colleghi per essere così libero di operare senza ostacolo.

L’indagine prende avvio nel mese di ottobre 2013 allorquando la DIGOS attivava dei servizi tecnici avendo modo di constatare che un gruppo di persone, tra cui alcuni dipendenti dell’A.T.M. (Ente strumentale del Comune di Messina,unico proprietario, che impiega circa 600 dipendenti) sottraevano gasolio dai mezzi destinati al pubblico trasporto per poi venderlo al dettaglio.

L’indagine ha scoperto un’organizzazione che privava continuamente gli autobus destinati al trasporto pubblico del carburante occorrente ed ha evidenziato che gli odierni indagati mostravano totale disprezzo per la cosa pubblica e per i bisogni della collettività, atteso che l’azienda municipalizzata conta su scarse risorse economiche ed è da anni coinvolta in numerose vertenze sindacali. L’attività di indagine ha riscontrato, inoltre, la presenza di un vero e proprio impianto di distribuzione artigianale, creato dagli appartenenti all’associazione per delinquere, deputato alla vendita del carburante a prezzi concorrenziali ove si recavano quotidianamente autovetture e addirittura pulmini i cui serbatoi venivano riempiti con il carburante precedentemente sottratto dal deposito dell’A.T.M. ove venivano custoditi gli autobus dell’azienda municipalizzata.

Un conteggio sulla quantità di gasolio asportato dagli odierni arrestati, a far data dall’ottobre 2013 a tutt’oggi, fa rilevare una perdita da parte dell’A.T.M. di oltre €80.000. Poichè sulla base dei riscontri, si suppone che l’attività illecita posta in essere dall’associazione criminale possa aver avuto avvio nel dicembre 2011, ben prima dell’avvio di questa indagine, se ne deduce che il conteggio empirico sulla quantità di gasolio illecitamente asportato, a far data dal dicembre 2011 a tutt’oggi, fa rilevare una perdita economica per l’A.T.M. di oltre € 250.000 ed il contestuale guadagno da parte dell’associazione criminale di oltre €180.000. Nell’ambito del procedimento penale risultano indagati ulteriori sedici soggetti, tra cui diversi dipendenti dell’A.T.M., in quanto ritenuti responsabili a vario titolo dei reati sopra indicati.

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