Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MAGISTRATI ONORARI: MASSICCIA ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DI PALERMO

Massiccia adesione alla manifestazione di Palermo (vedi foto di oggi a Palazzo di giustizia) dei magistrati onorari che, come quelli di tutta Italia, incrociano le braccia da oggi e fino al 25 ottobre per protestare contro le condizioni inaccettabili nella quali sono costretti a lavorare
Palermo, 20/10/2014 - Sono i vice procuratori onorari che sostengono l'accusa in giudizio dinnanzi ai tribunali monocratici di tutta Italia, nonché i giudici onorari di Tribunale che protestano per potere ottenere una retribuzione dignitosa, comparabile alla qualità ed alla quantità del lavoro svolto. Sono circa 7.800,00 in tutta Italia, numericamente quasi pari ai magistrati togati, reclutati con un concorso per titoli, inizialmente per sopperire ad una carenza di organico della magistratura togata, diventati oggi insostituibili per il carico di lavoro che viene loro attribuito.

Ogni giorno in prima linea nella trattazione di processi delicati che prevedono pene fino a 10 anni di reclusione (omicidi colposi, truffe, furti, ricettazione, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, stalking, molestie, reati finanziari, maltrattamenti in famiglia ecc..) sono tuttavia retribuiti a cottimo, ossia con un'indennità di udienza pari a circa 74 euro netti, con udienze in cui si arrivano a trattare fino a 40 processi al giorno. L'attività di studio dei fascicoli non è retribuita, così come non lo sono i provvedimenti emessi dai giudici onorari, sentenze, decreti, ecc.

Non godono di malattia, nè di ferie, nè di maternità, salvo però poi essere obbligati ad astenersi dalle udienze per cinque mesi in caso di gravidanza, come i pubblici dipendenti, dei quali hanno soltanto gli obblighi ma non i diritti. Non hanno diritto alla previdenza.

Insomma si tratta di lavoratori in nero per conto del Ministero della Giustizia. Protestano oggi contro una riforma della categoria, che a breve diventerà legge, che il Ministro della Giustizia Orlando aveva garantito, a giugno scorso, avrebbe portato a un miglioramento delle loro condizioni, salvo poi a settembre fare dietrofront. I magistrati onorari chiedono oggi una riforma che consenta loro di ottenere una retribuzione dignitosa, la tutela dei diritti dei lavoratori (previdenza, maternità, ferie retribuite) e la garanzia di potere lavorare fino all'età pensionabile.

La magistratura togata in persona dei Capi di importanti Procure quali quella di Torino, il dott. Spataro, o di Roma, il dott. Pignatone, si è pubblicamente esposta a sostegno della categoria dei magistrati onorari, dichiarandone l'indispensabilità, la dedizione e la professionalità, nonchè la fondatezza delle pretese, scrivendo al ministro Orlando e, nel caso del dott. Spataro, anche chiedendo un intervento della Associazione nazionale Magistrati sul punto. E nei giorni scorsi anche la Giunta esecutiva di ANM ha manifestato sostegno alla categoria.

Commenti