Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

MILAZZO: 17 MILIONI E 800 MILA EURO PER IL PAGAMENTO DEI CREDITORI INSERITI NELLA MASSA PASSIVA DEI CREDITORI

Messi a disposizione del Comune di Milazzo 17 milioni e 800 mila euro per il pagamento dei creditori inseriti nella massa passiva dalla commissione di liquidazione. Le somme sono state accreditate all'Organo straordinario di liquidazione che nei mesi scorsi aveva accertato il deficit complessivo del Comune di Milazzo al 31 dicembre 2011. Per il 2014 la somma disponibile da ripartire era di 300 milioni

Milazzo, 22/10/2014 - Il Ministero dell'Interno - sezione Finanza Locale - ha messo a disposizione del Comune di Milazzo 17 milioni e 800 mila euro per il pagamento dei creditori inseriti nella massa passiva dalla commissione di liquidazione. Nella giornata odierna le somme sono state accreditate all'Organo straordinario di liquidazione che nei mesi scorsi aveva accertato il deficit complessivo dell'ente al 31 dicembre 2011. Le somme sono quelle previste dal decreto 24 dello scorso aprile che prevede l'erogazione agli enti che hanno dichiarato il dissesto finanziario dal 31 ottobre 2009 di un’anticipazione da destinare all’incremento della massa attiva della gestione liquidatori per il pagamento dei debiti. Per il 2014 la somma disponibile da ripartire era di 300 milioni di euro e riguardava sia i Comuni in dissesto sia quelli in pre-dissesto anche se quest'ultimi non hanno ricevuto i soldi per non aver concluso la procedura. Il Comune di Milazzo ha aderito alla procedura di liquidazione semplificata in base alla quale i crediti vantati potranno essere risarciti in una percentuale legale prevista in una banda che va dal 40 al 60 per cento.

La procedura semplificata pone tra l’altro l’obbligo di pagare entro 30 giorni dalla data di transazione». "Il Comune di Milazzo è stato tra i 22 Comuni italiani che ha ottenuto le somme - spiega l'assessore alle Finanze, Pippo Midili - e oggi la Commissione di liquidazione che in questi mesi ha svolto un importante lavoro di ricognizione della situazione debitoria, certificando lo stato di fatto alla fine del 2011, potrà iniziare a pagare gli aventi diritto. Ritengo superfluo sottolineare come questi soldi oltre a rappresentare una boccata d’ossigeno per le stesse imprese, costituiranno linfa nuova per l'economia cittadina in una fase difficile. Abbiamo lavorato con caparbietà ma con la convinzione che il percorso era quello giusto e oggi diciamo che si apre una fase nuova per l’Ente, che nel giro di un paio di mesi avrà pagato tutti coloro che da anni erano creditori di somme e quasi avevano perso la speranza di poter incassare in tempi ragionevoli.

 Dichiarando il dissesto abbiamo frenato una emorragia che avrebbe portato l'ente all'insolvenza e chiuso le porte ad ogni possibile aiuto statale visto che qualora il Comune avesse aderito alla legge Salva Comuni, cosa comunque vietata dalla normativa, non avrebbe potuto avere accesso al decreto legge dello scorso anno che ha sbloccato i fondi alle imprese e poi a queste somme del fondo di rotazione.Nella migliore delle ipotesi avrebbe preso pochi milioni di euro che avrebbero lasciato le casse vuote e molti creditori in fila fuori dalla porta, oltre a costringere i cittadini ad affrontare sacrifici per 10 anni e non per cinque. Questi sono fatti concreti, così come i soldi accreditati e pronti ad essere messi a disposizione dei creditori.Mi auguro che nessuno, per il bene della città e dei cittadini, pensi di poter tornare indietro. I milazzesi hanno già pagato abbastanza, adesso e tempo di chiudere tutte le emorragie aperte da spese che mai si sarebbero dovute effettuare.

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