Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

RIFONDAZIONE COMUNISTA CONTRO IL GOVERNO RENZI: VUOLE RENDERE IL LAVORO PRECARIO CON LA DISTRUZIONE DELL’ART. 18

La federazione del Prc di Messina aderisce alle manifestazioni contro le politiche economiche del governo indette, in diverse giornate e con diverse modalità, dalla Cgil e da diversi sindacati di base: Or.Sa, Usb, Cub
Messina, 21/10/2014 - Il PRC condivide la protesta contro il governo Renzi che vuole portare a compimento il disegno di precarizzazione del lavoro e distruzione dell’art. 18, mentre contemporaneamente riduce il Parlamento a puro strumento dell’esecutivo, anticipando il disegno neo autoritario iscritto nelle proposte di modifica costituzionale.
Mentre la maggior parte dei mezzi d’informazione tende ad accreditare un consenso generalizzato verso il premier, spargendo ottimismo, assistiamo alla ripresa delle mobilitazioni che si oppongono alle politiche del governo pressoché su tutti i terreni: dalla scuola alle politiche abitative, dall’ambiente al territorio, alla ratifica del TTIP. Questo è l’accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti, i cui contenuti sono tenuti nascosti alla popolazione e che, se approvato, abbatterebbe diritti e norme di tutela, esponendo gli stati nazionali a un arbitrato internazionale controllato dai privati, privandoli di fatto della loro sovranità su temi essenziali.

Particolarmente odiosa la determinazione con cui il governo Renzi vuole cancellare definitivamente l’art. 18, portando a compimento quanto iniziato dalla riforma Monti-Fornero, con l’obiettivo di rendere tutti ricattabili. Paradossale la motivazione addotta: visto che non tutti godono di questo diritto, lo togliamo a chi ce l’ha. Come dire: visto che non tutti riescono ad andare in pensione, la togliamo a chi già la prende…

La verità è che l’art. 18 non contrappone i lavoratori garantiti ai non garantiti, ma tutti i lavoratori all’arbitrio degli imprenditori. Le grandi battaglie del passato hanno ottenuto questo diritto almeno per i dipendenti di tanti comparti nelle aziende al di sopra dei 15 dipendenti. Se il governo Renzi avesse voluto abolire i privilegi e fare un favore ai dipendenti che non godono di tale tutela, sarebbe bastato estenderla a tutti, come da tempo chiede il movimento dei lavoratori.

Ma non c’è solo l’art. 18 nel mirino di Renzusconi: vuole cancellare le norme dello statuto dei lavoratori che proibiscono il demansionamento, per abbassare i salari; vuole cancellare le norme che proibiscono la videosorveglianza dei lavoratori; vuole generalizzare i “Voucher”, cioè la forma massima di lavoro usa e getta. Vuole il lavoro povero e senza diritti: per questo ha proposto di inserire il Tfr in busta paga, per mascherare l’inevitabile erosione salariale di un mondo del lavoro che, ancje a causa dei provvedimenti di questo governo, ha sempre minore forza contrattuale.

La federazione del PRC di Messina dunque, auspicando una ricomposizione sostanziale del fronte di opposizione del mondo del lavoro alle politiche neoliberiste e di destra ma, consapevole e rispettosa delle differenze tra i diversi soggetti, aderisce a tutte le iniziative in campo contro la nuova aggressione ai diritti del lavoro e la politica economica complessiva del governo: la manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma indetta dalla CGIL; lo sciopero generale dell’USB del 24 ottobre, che vedrà manifestazioni decentrate nei territori; la manifestazione nazionale a Messina indetta dall’Or.Sa. sempre per il 24 ottobre, anche su temi cittadini di assoluta rilevanza quali la continuità territoriale; la manifestazione il 14 novembre indetta a Roma dalla Cub e altre sigle sindacali.
Messina, 21/10/14. Federazione Prc Messina. Il segretario provinciale Alfredo Crupi

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