Petrolio a 57,49 dollari a barile, Marsiglia: "Il nemico peggiore americano non è solo la Cina, ma l'Italia e l'Europa

QUOTAZIONI PETROLIO A 57 DOLLARI. AZIENDE ENERGETICHE USA IN AFFANNO SU COSTI DI ESTRAZIONE Roma, 9 Aprile 2025 -  Le quotazioni del petrolio  WTI  aprono la mattinata attestandosi in prima contrattazione a  57,49 dollari a barile  nelle prime ore in discesa come da giorni sui mercati internazionali. Anche il greggio di riferimento  BRENT  tocca quota  61,28 dollari a barile . "In America diverse oil companies con prezzi così bassi non riescono a mantenere un  Break-even  (punto di pareggio) sull'operatività aziendale, considerando che si viaggia in un range tra  48 e 62 dollari a barile . In questo momento i  dazi  stanno penalizzando molto più gli stessi Stati Uniti d'America che l'Europa. Sicuramente come dichiarato dal  Presidente Donald Trump  la partita si gioca su  quanta energia l'Europa acquisterà dagli USA " queste le parole del Presidente di FederPetroli Italia -  Michele Marsiglia . Continua...

RIFONDAZIONE COMUNISTA CONTRO IL GOVERNO RENZI: VUOLE RENDERE IL LAVORO PRECARIO CON LA DISTRUZIONE DELL’ART. 18

La federazione del Prc di Messina aderisce alle manifestazioni contro le politiche economiche del governo indette, in diverse giornate e con diverse modalità, dalla Cgil e da diversi sindacati di base: Or.Sa, Usb, Cub
Messina, 21/10/2014 - Il PRC condivide la protesta contro il governo Renzi che vuole portare a compimento il disegno di precarizzazione del lavoro e distruzione dell’art. 18, mentre contemporaneamente riduce il Parlamento a puro strumento dell’esecutivo, anticipando il disegno neo autoritario iscritto nelle proposte di modifica costituzionale.
Mentre la maggior parte dei mezzi d’informazione tende ad accreditare un consenso generalizzato verso il premier, spargendo ottimismo, assistiamo alla ripresa delle mobilitazioni che si oppongono alle politiche del governo pressoché su tutti i terreni: dalla scuola alle politiche abitative, dall’ambiente al territorio, alla ratifica del TTIP. Questo è l’accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti, i cui contenuti sono tenuti nascosti alla popolazione e che, se approvato, abbatterebbe diritti e norme di tutela, esponendo gli stati nazionali a un arbitrato internazionale controllato dai privati, privandoli di fatto della loro sovranità su temi essenziali.

Particolarmente odiosa la determinazione con cui il governo Renzi vuole cancellare definitivamente l’art. 18, portando a compimento quanto iniziato dalla riforma Monti-Fornero, con l’obiettivo di rendere tutti ricattabili. Paradossale la motivazione addotta: visto che non tutti godono di questo diritto, lo togliamo a chi ce l’ha. Come dire: visto che non tutti riescono ad andare in pensione, la togliamo a chi già la prende…

La verità è che l’art. 18 non contrappone i lavoratori garantiti ai non garantiti, ma tutti i lavoratori all’arbitrio degli imprenditori. Le grandi battaglie del passato hanno ottenuto questo diritto almeno per i dipendenti di tanti comparti nelle aziende al di sopra dei 15 dipendenti. Se il governo Renzi avesse voluto abolire i privilegi e fare un favore ai dipendenti che non godono di tale tutela, sarebbe bastato estenderla a tutti, come da tempo chiede il movimento dei lavoratori.

Ma non c’è solo l’art. 18 nel mirino di Renzusconi: vuole cancellare le norme dello statuto dei lavoratori che proibiscono il demansionamento, per abbassare i salari; vuole cancellare le norme che proibiscono la videosorveglianza dei lavoratori; vuole generalizzare i “Voucher”, cioè la forma massima di lavoro usa e getta. Vuole il lavoro povero e senza diritti: per questo ha proposto di inserire il Tfr in busta paga, per mascherare l’inevitabile erosione salariale di un mondo del lavoro che, ancje a causa dei provvedimenti di questo governo, ha sempre minore forza contrattuale.

La federazione del PRC di Messina dunque, auspicando una ricomposizione sostanziale del fronte di opposizione del mondo del lavoro alle politiche neoliberiste e di destra ma, consapevole e rispettosa delle differenze tra i diversi soggetti, aderisce a tutte le iniziative in campo contro la nuova aggressione ai diritti del lavoro e la politica economica complessiva del governo: la manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma indetta dalla CGIL; lo sciopero generale dell’USB del 24 ottobre, che vedrà manifestazioni decentrate nei territori; la manifestazione nazionale a Messina indetta dall’Or.Sa. sempre per il 24 ottobre, anche su temi cittadini di assoluta rilevanza quali la continuità territoriale; la manifestazione il 14 novembre indetta a Roma dalla Cub e altre sigle sindacali.
Messina, 21/10/14. Federazione Prc Messina. Il segretario provinciale Alfredo Crupi

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