Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

STUDENTI IN PIAZZA A MESSINA IL 10 OTTOBRE: LA PIATTAFORMA PROGRAMMATICA

Il 10 Ottobre 2014, a partire dalle ore 9:30 gli studenti sfileranno in un corteo che partirà da Piazza Antonello, per terminare con un'assemblea pubblica in Piazza Municipio

Messina, 06/10/2014 – Il comitato di organizzazione della manifestazione è un comitato unitario, nato dall'unione delle più diverse componenti della popolazione studentesca messinese, come il Movimento Studentesco Aut ed i diversi collettivi e gruppi studenteschi indipendenti degli Istituti messinesi, sulla base di una solida comunità di intenti ed obiettivi. Tra le motivazioni della manifestazione vi è una netta presa di posizione contro le proposte di riforma della Scuola avanzate dal premier Renzi, in netta contraddizione, secondo il comitato organizzatore, con la concezione della Scuola sulla quale si dovrebbe fondare tale Istituzione.

Infatti, per gli studenti, aprire le porte dei consigli d'amministrazione degli istituti ai privati, mentre da anni si riduce l'influenza dello Stato e la sua funzione di garante della Scuola pubblica, significa cedere definitivamente al modello di scuola americano, ove il mercato regola anche il mondo dell'Istruzione, decidendo la vita e la morte degli istituti, in base a quanto è appetibile l'offerta formativa di ogni singola scuola per i privati disposti a finanziarla.

I tentativi di privatizzare la scuola sono ormai chiaramente delineati all'orizzonte, e le prime avvisaglie erano state avvertite dai movimenti studenteschi con il DDL ex Aprea, che ha senza dubbio ispirato le proposte del premier. Sono però in contraddizione, secondo gli studenti, con la concezione democratica e pubblica, che ha sempre caratterizzato il nostro paese, del sistema superiore d'Istruzione.
Alla piattaforma politica, il comitato organizzante aggiunge la piattaforma sui problemi pratici delle scuole: mancanza di infermeria in diversi istituti della città, strutture fatiscenti, totale assenza di informazione sui fondi destinati alla città volti a risolvere i problemi delle scuole.

Per ovviare al problema il comitato organizzatore ha proposto la creazione di un tavolo tecnico triangolare che veda riunite le dirigenze scolastiche degli istituti con carenze, i rappresentanti degli studenti e la Provincia di Messina.

La piattaforma programmatica

Piattaforma Programmatica 10 ottobre 2014


INTRODUZIONE – LA RIFORMA DELLA SCUOLA NEGLI ULTIMI ANNI, LE NOVITA' DI RENZI:
Ormai da diversi anni l'anno scolastico viene inaugurato da puntuali proposte di legge o semplici
“spending review”, misure aventi l'obiettivo di ridurre il contributo pubblico e la presenza dello
Stato nel sistema nazionale di istruzione superiore, riducendone sia le effettive competenze, che gli
investimenti pubblici ad esso destinati. Per una precisa volontà politica, assistiamo da anni
all'aumento del dislivello dei finanziamenti pubblici a favore degli istituti privati rispetto a quelli
statali; abbiamo assistito due anni fa al tentativo di trasformare definitivamente la scuola pubblica
in un'azienda, con il DDL ex­Aprea, per fortuna non approvato dal Parlamento, dopo estenuanti
mesi di agitazione politica studentesca condotta in tutta Italia.

Questo nefasto progetto, mirante ad adeguare l'istruzione scolastica superiore esclusivamente alle
necessità del mercato del lavoro precario, sta per venire ultimato dall'attuale governo, che si pone
come obiettivo proprio quello di ultimare la larga autonomia scolastica nei confronti dello Stato (il
che vuol dire, nella pratica, che per finanziarsi gli istituti dovranno ricorrere ad enti privati),
iniziata con l'altrettanto nefasta riforma Berlinguer. Per Renzi e per chi è venuto prima di lui in
questi ultimi vent'anni, è necessario che la Scuola non fornisca un'istruzione di base ad ogni
singolo cittadino, indipendentemente dalle condizioni sociali di partenza, in modo da potergli
garantire l'accesso a qualsiasi ambito lavorativo, tramite il finanziamento ed il miglioramento del
sistema scolastico pubblico da parte dello Stato.

E' necessario invece, per costoro, appiattire la formazione scolastica alle esigenze di un mercato
del lavoro sempre più precario, eliminando la funzione dello Stato come garante dell'istruzione dei
propri cittadini, e sostituendo a questo le aziende private. Sarà il mercato a decidere se le offerte
formative dei singoli istituti, ormai completamente autonomi, sono appetibili per il nostro mercato
del lavoro, e di conseguenza redditizie e dunque finanziabili.

Di conseguenza, se le scuole stanno venendo trasformate in aziende, i presidi si trasformeranno in
manager: è nella volontà del premier riformare tale figura, che dovrà occuparsi di rendere
appetibile il proprio piano formativo per i privati che lo finanzieranno, i quali entreranno all'interno
della gestione stessa dell'istituto, in quanto finanziatori, e nel nucleo di valutazione didattico, che
avrà il compito di valutare i docenti scolastici, allontanando quelli ritenuti “non idonei”.. magari
perché ancora troppo legati a Dante, a Leopardi, alla storia o alla filosofia, a tutto ciò che può
insegnare ai ragazzi a sviluppare una coscienza critica.. quando quel che bisogna insegnare oggi ai
ragazzi, è come lavorare bene in un call center otto ore al giorno, rigorosamente con un contratto a
tempo determinato.

Non è più tempo per lo Stato, non è più tempo per la cultura, per questi signori. E' soltanto il
tempo del mercato e dei suoi interessi.
Per noi, è tempo di esigere un paese moderno, avanzato, fondato sulla giustizia sociale e sulla vera meritocrazia, sovrano, libero ed indipendente da forze straniere e da una classe politica ed un ceto economico parassitari.

I PROBLEMI DELLE SCUOLE MESSINESI:

Sono stati segnalati dai ragazzi delle diverse scuole problemi comuni a diversi istituti: l'assenza di materiali didattici sportivi è un problema comune sia all'Istituto F. Bisazza che all'ITI Verona Trento, e di conseguenza all'istituto ad esso accorpato, il Majorana Marconi. Quest'ultimo risente anche di carenze a livello infrastrutturale (i cortili interni della scuola sono inagibili da un anno), e didattico (la scuola è in possesso di un laboratorio musicale inutilizzato, pare, per mancanza di personale qualificato). Per quel che concerne la didattica sportiva, l'istituto ITI Verona Trento risente non solo della mancanza di strumenti didattici indispensabili all'attività fisica, ma possiede una palestra totalmente inutilizzata, mentre il Marconi possiede la palestra, ma è inutilizzabile per via dell'assenza di personale ATA e dei suddetti materiali didattici;

L'Istituto F. Bisazza risente della mancanza di un'infermeria e dell'annesso materiale medico indispensabile per rendere una scuola a norma di legge, mentre tuttora a molti studenti del Verona Trento e dell'ITN Caio Duilio non è chiaro se le soluzioni che pare siano state elaborate dalle dirigenza scolastiche dei propri istituti per risolvere il problema della mancanza di classi, effettivamente porteranno alla risoluzione completa di tale problematica, senza, soprattutto, generarne di nuove.

Per quel che concerne invece l'Istituto artistico Basile, il problema è strettamente logistico: il nuovo plesso all'Annunziata non è in alcun modo collegato alla fermata del tram, impossibilitando ai ragazzi l'arrivo in orario alle lezioni, senza sgravarli minimamente da alcuna spesa per il trasporto, mentre le diverse promesse di navetta scolastica sono state puntualmente disattese, mentre dal Comune è arrivata la proposta di collegare la fermata all'Istituto con un navetta, che altro non è che un bus di linea, con la capienza massima di 150 posti. Per 500 studenti, pare una soluzione poco pragmatica.

La proposta principale del Movimento Studentesco è quella di istituire dei tavoli tecnici mensili che riuniscano le vertenze studentesche, le dirigenze scolastiche e le istituzioni competenti, in modo che gli studenti possano sapere nel dettaglio quali problemi impediscono agli istituti di risolvere i propri problemi, ed in modo che possano prendere parte attiva e propositiva nell'elaborazione di soluzioni alle carenze degli istituti.

Inoltre, all'interno del più ampio Movimento Studentesco, Aut ha elaborato una serie di proposte che riguardano nel dettaglio i singoli istituti: l'ITI Verona Trento, nel proprio plesso A, possiede capannoni pieni di macchinari risalenti a diversi decenni fa ed anche più, per via del prestigiosissimo passato dell'Istituto, da sempre all'avanguardia in Italia nella ricerca e nel progresso tecnico-scientifico; tali macchinari sono a tutti gli effetti un pezzo di storia, perché lasciarli nella polvere? Perché, con l'aiuto delle istituzioni competenti, non aprirli sia agli studenti dell'istituto, sia alla cittadinanza, come un vero e proprio museo del progresso tecnico-scientifico di un Istituto dal glorioso passato, e con enormi potenzialità per rendere glorioso anche il proprio futuro?
Perché non avviare un progetto comune a tutte le scuole sulle Aule Autogestite dagli studenti, loro diritto sancito dalla legge, elaborando percorsi comuni di didattica alternativa extracurriculare, con illustri personaggi dello spettacolo, dell'arte, del cinema (ricordiamo quando, grazie al progetto Aula Aut Maurolico, all'interno del Regio Liceo venne a parlare di mafia Ninni Bruschetta)?
Perché limitare le potenzialità e le aspirazioni dei singoli studenti, quando le si può stimolare in ogni modo?

PIANO NAZIONALE E REGIONALE:

MANCANZA DI FONDI:
I tagli governativi riguardanti la Scuola Pubblica negli ultimi 5 anni hanno totalizzato ben 10 milioni di euro, dalla Riforma Gelmini fino alla Spending Review dell'anno scorso.

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE - DISINTERESSE DELLA POLITICA:
Da sempre sappiamo che la cultura fa paura agli sfruttatori ed ai governanti, specie se essi ci governano. Non a caso, in un contesto in cui chiudono le aziende, la disoccupazione giovanile è al 39,1%, l’Italia è l’unico Paese dell’area OCSE che dal 1995 non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria mentre negli altri Paesi è aumentata in media del 62%.
(Fonte: Education Of Glance)

EDILIZIA SCOLASTICA:
Oggi quasi la metà degli edifici scolastici non possiede le certificazioni di agibilità, anche in zone ad elevato rischio sismico o vulcanico, più del 65% non ha il certificato di prevenzione incendi, il 36% degli edifici ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti.
Chiediamo perciò che venga riaperto il tavolo ministeriale sul monitoraggio dell'edilizia scolastica e che ne vengano resi pubblici i dati, venga fatto un bilancio sulle cifre da utilizzare per la messa in regola e che essi vengano immediatamente stanziati.

INEGUALE SVILUPPO DELLE SCUOLE DEL MERIDIONE:
Inoltre da questo punto di vista non possiamo non denunciare l'ineguale ripartizione dei fondi ministeriali del Decreto del 3 Ottobre del 2012 del Ministero delle Infrastrutture, che dimostra come inequivocabilmente le scuole del Meridione, quindi anche della nostra Sicilia, sono sempre considerate in secondo piano: Per l'Emilia Romagna sono stati fatti 100 interventi di riparazione edilizia per la spesa di 10.775.000 euro, per il Lazio 92 interventi con 11.820.000 euro… per la Sicilia 10 interventi, per 910.000 euro! Per la Calabria 2 Interventi, con 500.000 euro!
E' evidente che siamo la palla al piede d'Italia solo perchè i nostri governanti cercano in tutti i modi di ostacolare lo sviluppo del Meridione e della nostra terra, in primis tagliando la cultura.

BASTA FONDI ALLE SCUOLE PRIVATE! :
Per terminare, vogliamo denunciare il finanziamento per ben 500 milioni alle scuole paritarie, dunque anche quelle private, deciso dal Consiglio dei Ministri di giorno 9 Settembre. Per la Scuola Pubblica, che ribadiamo in questi anni è stata attaccata con dei tagli pari a 10 miliardi di euro, sono state ridate le briciole: 400 mln!
Vogliamo poi ribadire che per l'Articolo 33 della nostra costituzione, le scuole private possono esistere ma "senza oneri per lo stato". Dunque senza finanziamenti, come invece attualmente avviene: Richiediamo a questo fine una revisione della legge 62/2000, che prevede il finanziamento delle scuole private e paritarie. A nostro avviso, per rendere questa legge Costituzionale, si dovrebbe specificare che gli Istituti Paritari appartenenti agli Enti Locali (Regioni a Statuto Speciale, Comuni) ovviamente devono ricevere finanziamenti pubblici, mentre gli Istituti Paritari Privati dovrebbero essere esentati dal finanziamento, come prevedete il sopracitato articolo della Costituzione.


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