Paternò, sciolto il consiglio comunale per condizionamenti da parte della criminalità organizzata

Il Consiglio dei Ministri  ha deliberato lo scioglimento dei consigli comunali di Paternò (Catania) e di Altomonte (Cosenza), con affidamento della gestione dei due comuni a commissioni straordinarie per diciotto mesi. Lo scioglimento,  su proposta del Ministro dell’interno Piantedosi, per accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Coinvolti  il sindaco Nino Naso, l'ex assessore Turi Comis ed  esponenti della criminalità organizzata catanese .   20/11/2025 - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), ha deliberato lo scioglimento dei consigli comunali di Paternò (Catania) e di Altomonte (Cosenza), e l’affidamento della gestione dei due comuni a...

TESTIMONI DI GIUSTIZIA: SOLIDARIETÀ AL PRESIDENTE CUTRÒ, AVVIARE UNA SERIA VERIFICA DEL MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA

Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza mostrano che nessun allarme è scattato nonostante il Cutrò, colpito da un malessere fisico, giacesse a terra privo di sensi

23/10/2014 - L'associazione nazionale testimoni di giustizia nell'esprimere piena solidarietà al suo Presidente, Ignazio Cutrò, chiede al Prefetto di Agrigento, dott. Nicola Diomede, ed al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza di avviare una seria verifica del malfunzionamento del sistema di videosorveglianza dell'abitazione del testimone di giustizia Cutrò. Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza mostrano che nessun allarme è scattato nonostante il Cutrò, colpito da un malessere fisico, giacesse a terra privo di sensi. L'Associazione non chiede il rafforzamento del dispositivo di sicurezza tantomeno il potenziamento del sistema di videosorveglianza; chiediamo semmai, e senza alcun onere a carico delle istituzioni preposte alla tutela della famiglia Cutrò, di far funzionare ciò che c'è già: le telecamere e che le immagini riprese dalle stesse siano costantemente sotto stretta osservazione da parte del personale della caserma dei carabinieri addetto a tale servizio. Confidiamo che questo nostro appello alle Istituzioni venga prontamente posto alla attenzione degli organi preposti a salvaguardare la vita della famiglia Cutrò.

Commenti