Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

IDEOLOGIA “ GENDER”, MA CHE COS’È?

[20/11/2014 - ]L’ultima aberrazione viene direttamente dagli USA e dal Nord Europa liberal-massonico e si sta insinuando come una virus nei gangli vitali degli apparati educativi della vecchia Europa, oliata dai burocrati di Bruxelles che senza alcuna legittimazione politica e legislativa hanno dirottato ingenti risorse, provenienti dai Fondi Europei, in pseudo programmi di aggiornamento e formazione indirizzati al nuovo credo dell’ideologia “ gender”. Ma che cos’è l’ideologia del gender?

La teoria del gender è un’ideologia a sfondo utopistico basata sull’idea, già propria delle ideologie socio-comuniste e fallita miseramente, di negare che l’uma

nità è divisa tra maschi e mira a eliminare le identità sessuali “naturali”; non è il corpo sessuato con cui ognuno di noi è nato a determinare l’essere maschio o femmina di ogni essere umano, ma una scelta personale alla quale contribuiscono anche le condizioni della società in cui si vive. Uomo o donna non si nasce, insomma, ma si diventa, magari per scelta, e non irreversibile.

La chiave della rivoluzione del gender è il linguaggio, come si deduce da qualche ordinamento giuridico, dove solo cambiando qualche termine – “genitore” invece di “madre” e “padre”, “parentalità” invece di “famiglia” – si è riusciti a cancellare nei documenti la famiglia naturale. Con un’altra operazione artificiosa si sostituiscono “sesso” con “sessualità” e “sessuato” con “sessuale”, per confermare che non conta la realtà, ma solo l’orientamento del desiderio.
Si tratta di una vera e propria sfida antropologica al fondamento culturale non solo della nostra società ma di tutte le società umane. In sostanza, significa negare che le diversità fra donne e uomini siano naturali, e sostenere invece che sono costruite culturalmente, e quindi possono essere modificate a seconda del desiderio individuale. L’adozione di una “prospettiva di genere” è stata la linea ideologica adottata con forza da alcune delle principali agenzie dell’Onu e dalle Ong che si occupano di controllo demografico, con il sostegno della maggior parte delle femministe dei Paesi occidentali, ma con l’opposizione dei molti gruppi nati a difesa della maternità e della famiglia.

Da qui il termine gender (che è più elegante e neutro di “sesso”) non solo è entrato nel nostro linguaggio, ma utilizzando la copertura del programma anti-omofobia 2014/2015 di concerto con le principali associazioni LGBT italiane, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha concordato con “Agedo”, “Arcigay”, “ArciLesbica”, “Associazione Radicale Certi Diritti”, “Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli”, “Equality Italia”, “Famiglie Arcobaleno”, “Gay Center”, “MIT” un piano strategico nazionale di contrasto all’omofobia e la transfobia che ha assunto a base ideologica proprio la teoria del gender.
Ma che cosa c’entra la lotta all’omofobia con la diffusione della teoria del gender?
Non dovrebbe centrare nulla ma le associazioni LGBT, ne hanno fatto impropriamente la piattaforma ideologica e culturale per la loro battaglia di riconoscimento dei matrimoni gay.
L’ONU ha adottato una Strategia Nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, recepita il 30 aprile 2013, dall’“Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni” (UNAR) per volere dell’allora Ministro del Lavoro (con deleghe alle Pari Opportunità) Elsa Fornero.

Tale “Strategia Nazionale” si focalizza sull’asse di intervento programmatico dedicato all’“educazione e istruzione” che individua nella scuola il luogo principale di formazione di una nuova cultura che favorisca il «processo di accettazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere» .

In tale prospettiva, le parti hanno, infatti, stabilito l’avvio di corsi formativi per tutte le figure apicali degli uffici scolastici regionali e provinciali e l’istituzione, all’interno della Settimana contro la violenza e discriminazione, della lotta all’omofobia e alla transfobia come tema centrale per l’anno scolastico 2014-15.
La Ministra Giannini ha promesso, alle numerose realtà associative LGTB, un confronto più assiduo anche rispetto alla stesura delle nuove linee guide sul contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
Il governo affida dunque alle associazioni LGBT il delicato e fondamentale compito di redigere le politiche educative nazionali in ambito scolastico. Tra queste anche il “Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli” che continua oggi l’opera di distruzione e dissoluzione morale della nostra società iniziata dal suo ideologo Mario Mieli colui che negli Elementi di Critica Omosessuale del 1977, scriveva che gli uomini nascono «naturalmente» con un’innata tendenza polimorfa e «perversa», caratterizzata da una «pluralità delle tendenze dell’Eros e da l’ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo».

Il governo ha affidato all’Istituto A.T. Beck, associazione professionale di psicologia e psicoterapia, incaricata dall’UNAR, la realizzazione di opuscoli informativi rivolti agli/alle insegnanti per il contrasto del bullismo omofobico nelle scuole. Tutto ciò secondo un protocollo d’intesa MIUR-Pari Opportunità che parla di approfondimento nelle scuole di “temi riguardanti la violenza di genere, la violenza nei confronti dei minori, la pedopornografia, anche on line, il bullismo anche quello a sfondo omofobico e transfobico.”

La guida contro la discriminazione sconsiglia per esempio ai genitori di leggere fiabe ai bambini perché promuovono solo la famiglia”. Per le Pari opportunità è, dunque, davvero ora di finirla con la bigotta famiglia tradizionale. Aria nuova ci vuole, specialmente per i bambini. Avanti allora con esempi più moderni, di coppie omosessuali, con genitori uno e due!
Può il MIUR e il Ministero delle Pari Opportunità imporre alle scuole e agli insegnanti una ideologia che mira a distruggere i valori tradizionali della società e sostituirsi alle famiglie che sono le depositarie dell’educazione dei loro figli?
E’ lecito in nome dell’eguaglianza e del rispetto dei diritti civili stravolgere quelli che sono i canoni consolidati e costituzionalmente garantiti dei valori della nostra civiltà?

L’aggressione educativa del “ gender “ nei confronti dei giovani e delle famiglie è una delle più pericolose derive formative del nostro secolo che come un virus letale si annida nei centri nevralgici dell’Europa e degli States e tende ancor di più ad aumentare il divario con le altre società quali la Cina, la Russia, l’India e i paesi islamici che già hanno steso un cordone sanitario contro questo virus dell’Occidente malato e decadente.

La libertà educativa è un valore imprescindibile che non può essere strappato alle famiglie e imposto ai docenti con pseudocampagne formative e libelli dell’UNAR pagati con i fondi dell’Europa.


Salvatore Indelicato
ASASI ©


Commenti

  1. c'è un errore di base nell'articolo: il significato di genere non è solo più elegante di "sesso" ma non vi ha niente a che vedere. Mentre il "sesso" sono le caratteristiche biologiche associate al maschile e al femminile, per genere si intendono le caratteristiche SOCIALI e CULTURALI della mascolinità e della femminilità. Quindi si, mi dispiace ma il concetto di cosa reputiamo femminile o maschile non ha niente a che vedere con la nostra costituzione fisica,ma fa parte delle costruzioni sociali. Scontato dire che lo sono di conseguenza anche le discriminazioni.
    fonte: Sociologia

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  2. Quello che c'è nell'articolo è realtà purtroppo. Finché ascoltiamo gli ordini impartiti dai media (pilotati pure loro da questo schifo) e non ci ribelliamo semplicemente INFORMANDOCI per conto nostro scoprendo iL VERO SCOPO rischiamo di lasciar fare il suo triste corso a questo commercio di vita, si proprio così, sotto tutto questo c'è un commercio dove un giorno i figli non li fare più la donna, ma in laboratorio. Non perdete tempo a pensare che dico pazzie, cercate informazioni e difendete la società basata sul principio della famiglia. Chi omosessuali, eterosessuali ecc.... devono essere rispettati e considerati parte della comunità, non per questo deve essere motivo (o meglio scusante) per creare una società innaturale a discapito dei bambini che vengono indottrinati nelle scuole a insaputa di mamma e papà.

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  3. forse la lotta all'omofobia con la diffusione dell'ideologia gender non c'entra molto, sta di fatto però che la prima non deve incontrare battute d'arresto, perché voglio ricordare, l'identità di genere si accetta, non si sceglie. Può essere il vezzo di un eterosessuale provare rapporti con uomini, per le donne idem, ma l'omosessualità è un modo d'essere, è un fatto evolutivo, e pertanto va accettata, qualora ci fosse, così com'è; certo penso che uno non scopre di essere omossesuale se gli lo insegnano come una "possibilità" a scuola, lo si scopre da soli. Per questo penso, alla fine, che combattere l'omofobia sia un'altra storia..

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  4. Ieri sera sono stato all'iniziativa di tale avvocato Amato Gianfranco sulla cosiddetta teoria gender. Mai e poi mai mi sarei aspettato nel mio paese, nella mia Italia, di vedere un tale spettacolo vergognoso di odio, mistificazioni e falsità. Sul modello io non sono omofobo ma...pezzi estratti a caso da linee guida dell'OMS, e, come classico metodo di comunicazione, mettere cose false in mezzo a cose vere che però di per sé non sono un qualcosa per cui indignarsi. Mai nel mio paese avrei immaginato che la storia non avesse insegnato nulla, ieri gli ebrei con teoria che questi volevano governare tutti, oggi con la sciocchezza della teoria gender che si sta diffondendo , secondo lui, a macchia d'olio, facendo tra altro andare via, per fortuna diverse persone indignate, ma facendone restare sedute aslree. Quello che molto mi colpisce è il silenzio dei partiti come il Pd, Sel , Altra Europa che, su questa vicenda, non intervengono facendo informazione. Evidentemente conta altro per loro, magari per alcuni conta di più sostenere Renzi o combatterlo, non accorgendosi di quello che accade in questo tempo, in questo luogo e in che modi. Net Left continuerà a fare vera informazione indicando leggi, convenzioni europee e tutti gli istituti giuridici che parlano di queste cose indicandone le fonti primarie dai siti istituzionali della Repubblica Italiana e non da siti che incitano all'odio, edulcorano la realtà o estrapolano frasi. ‪#‎rompiamoilsilenzio‬

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  5. A me tutta questa storia fa ridere, ma si può mai dare un "educazione" che va contro la procrazione umana..... se così fosse il mondo avrebbe finito di esistere.
    Omosessuali ed eterosessuali si nasce!! ad ognuno la sua natura. Basta con questa teoria gender ma che grande stronzata!!

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