Baarìa Film Festival, a Bagheria il primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”

BAARIA FILM FESTIVAL.  “La Sicilia e le altre isole”.  Dal 2 al 6 luglio 2025.  Tra gli ospiti i premi Oscar Giuseppe Tornatore e Danis Tanovic, gli attori Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo, il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e i registi Costanza Quatriglio, Luca Barbareschi e Aurelio Grimaldi.   23/06/2025 - Il  Baarìa Film Festival  (Bagheria, PA), primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”, ha annunciato il programma, tra opere inedite o poco note in Italia e il meglio tra le 1140 iscrizioni provenienti da tutto il mondo. In  Arcipelaghi , sezione competitiva di  lungometraggi,  figurano tre film che hanno rappresentato il loro paese agli Oscar 2025:  Old Fox  del regista taiwanese  Ya-chuan-Hsiao ,  romanzo di formazione ambientato nella Taiwan di fine anni Ottanta ,  Under the Volcano  del polacco  Damian Kocur , che segue le vicende di una fam...

MESSINA 2.0: ACCORDO ROAD MAP 2014-2018, LA VIA ITALIANA ALL’ACCESSO APERTO

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha confermato, insieme agli altri Enti di ricerca e agli Atenei italiani, con la Road Map 2014-2018, la sua adesione a sostenere lo sviluppo dell’accesso aperto e l’internazionalizzazione della ricerca scientifica

Roma, 10 novembre 2014 - Sostenere l’attuazione di politiche istituzionali volte a consolidare lo sviluppo dell’Open Access (OA) e a favorire le opportunità di internazionalizzazione della ricerca scientifica italiana in linea con le indicazioni della Commissione Europea (Horizon 2020). Sono alcuni degli obiettivi dell’accordo della Road Map 2014-2018, sottoscritto dal Presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Stefano Gresta, insieme agli altri Enti di ricerca e Atenei italiani, nell’Aula Magna dell’Università di Messina, in occasione del decennale della firma apposta nel 2004 alla Dichiarazione di Messina dai Rettori delle università italiane (http://decennale.unime.it/).

“Con la firma di questo Accordo”, spiega Stefano Gresta, “l’Ingv, da sempre favorevole a un approccio condiviso tra le istituzioni accademiche e di ricerca italiane grazie al sostegno e al coordinamento della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), si impegna ad adottare una policy nazionale per il deposito, l’accesso aperto e l’uso dei dati prodotti dalla comunità scientifica, secondo quanto indicato dalla Commissione Europea e gli standard internazionali. Il contributo dell’Ingv, risultato fra gli enti pubblici di ricerca (Epr), nell’ultima valutazione dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), il più innovativo in rapporto alle sue dimensioni (con una percentuale del 22,2%), consentirà di migliorare la circolazione e la diffusione dei risultati delle ricerche nei settori della geofisica, vulcanologia e ambiente”.

L’Ingv è stato uno degli gli enti di ricerca pionieri dell'accesso aperto. Dal 2005 possiede un archivio digitale di geosciences harvestabile, interoperabile con tutti gli archivi internazionali, che rende fruibili le pubblicazioni dell’Ente, prive di vincoli editoriali (www.earthprints.org). Dal 2010 ha anche messo online e ad accesso aperto la rivista Annals of geophysics (www.annalsofgeophysics.eu), la cui prima pubblicazione risale al 1948, con il modello gold road, ossia pubblicazione di articoli Open Access, scaricabili gratuitamente sotto la licenza creative Common 3.0 attribution. Altra sfida in questo settore, la nuova piattaforma dell’Ingv, EPOS (http://www.epos-eu.org/), una infrastruttura per la condivisione virtuale dei risultati delle ricerche teoriche e sperimentali e l'accesso a nuovi dati, prodotti scientifici e laboratori.

“L’Open Access non solo potenzia la ricerca, ma sviluppa l’innovazione e avvicina la scienza ai cittadini. Consentire alla comunità scientifica di sfruttare pienamente le opportunità offerte da questo strumento, sia nelle sue forme di editoria alternativa, sia come mezzo per la divulgazione della propria opera in parallelo ai canali di editoria tradizionale, rappresenta una grande opportunità per il futuro della comunicazione scientifica”, conclude il Presidente dell’Ingv.

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