Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

PASCOLO ABUSIVO SUI NEBRODI: OVINI NON TRACCIATI ABBATTUTI PER LEGGE, A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA

Considerati i positivi risultati conseguiti in ordine ai controlli interforze effettuati recentemente nel comprensorio dei Nebrodi, nella mattina del 19 novembre scorso sono stati ripetuti gli interventi nel territorio del Comune di Cesarò

Messina, 21/11/2014 - I controlli sono stati effettuati al fine di prevenire e reprimere situazioni di illegalità poste in essere da allevatori della zona attenzionata, in violazione delle norme che attengono al Regolamento di Polizia Veterinaria con riferimento al fenomeno del pascolo abusivo ed alla corretta conduzione degli armenti. L’iniziativa ha consentito di dare un chiaro segnale della presenza delle Forze dell’ordine sul territorio a tutela dei cittadini del comprensorio nebroideo, che spesso subiscono danni dal passaggio incontrollato sui terreni di proprietà di greggi, mettendo a repentaglio la sicurezza stradale e la salute pubblica, trattandosi di animali non sottoposti ai necessari controlli sanitari.

In ragione della vastità dell’area interessata, sono stati individuati tre settori ove hanno operato altrettanti gruppi interforze composti da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale e Polizie locali unitamente al Corpo Forestale della Regione Siciliana ed al Corpo di Vigilanza dell’Ente Parco dei Nebrodi.

In particolare sono state perlustrate l’area pubblica demaniale di proprietà del Comune di Troina, gestita dall’Azienda Speciale Silvo-Pastorale di Troina, comprendente due dei tre settori, mentre il terzo ha ricompreso l’area demaniale di proprietà del Comune di Cesarò.

Nei primi due settori è stata riscontrata la presenza di numeroso bestiame al pascolo regolarmente identificato e si è potuto facilmente risalire ad aziende autorizzate dal sopraindicato Ente gestore di Troina, mentre nel terzo settore, oltre a situazioni conformi alla normativa in vigore, è stata riscontrata la presenza, in località Portella San Antonio/Buffali di 18 capre prive di codice auricolare in ordine ai quali è stato disposto il sequestro amministrativo sanitario cautelativo.

Gli ovini non tracciati, sono stati abbattuti perché lo prescrive la Legge e per la tutela dei cittadini sotto il profilo della sicurezza e della salute pubblica.
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Messina, 20 novembre 2014 - In data 19.11.201,4 in linea con l’Ordinanza di Servizio del 17.11.2014 della Questura di Messina, è stata espletata un attività finalizzata al controllo del vasto territorio del comune di Cesarò per prevenire e/o reprimere forme illecite connesse prevalentemente con il pascolo vagante e più in generale con altri comportamenti improntati all’illegalità, cui il coordinamento dell’azione operativa è stato affidato all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina.
L’attività interforze ha visto impegnati:
· N. 5 unità dei Carabinieri compreso il Comandante della Compagnia di S. Stefano di Camastra;
· N. 4 unità della Polizia di Stato;
· N. 2 unità della Guardia di Finanza;
· N. 16 unità del Corpo Forestale, compresi il Comandante del Distaccamento e 2 unità del Nucleo
Operativo Provinciale;
· N. 6 unità della Polizia Provinciale;
· N. 5 unità del Corpo di Vigilanza del Parco dei Nebrodi;
· N. 2 unità della Polizia Municipale di Cesarò;
· N. 3 unità del Servizio Veterinario.
Data la vastità del territorio da controllare, lo stesso è stato ripartito in tre settori, ciò ha consentito di
suddividere il personale sopra indicato in tre gruppi operativi che sono stati indirizzati circa l’attività da espletare.

Ogni gruppo è stato fornito di cartografia delle aree da perlustrare corredata di notizie utili circa le
località, la tipologia di proprietà (pubblica o privata), la presenza in zona di capi di animali al pascolo, con evidenziata la conducibilità dell’allevamento al soggetto titolare dello stesso. Dopo aver espletato tali adempimenti preliminari, tutto il personale si è recato nei propri settori d’intervento ed ha iniziato ad operare, sempre a stretto contatto radio/telefonico con il Comando Distaccamento Forestale di Cesarò.

Il primo gruppo, si è recato nelle aree pubbliche demaniali di proprietà del Comune di Troina e gestite dall’Azienda Speciale Silvopastorale di Troina ed esattamente in località Acqua Cernuta, Ranier, Case Sambuchello, Presa Manca e Mulà. In questa ampia area boscata, il personale intervenuto, ha individuato la presenza di numerosi bovini a pascolo e dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcuni allevamenti autorizzati al pascolo dall’Ente gestore (Azienda Speciale Silvopastorale di Troina).

Il secondo gruppo, si è recato nelle aree pubbliche demaniali di proprietà del Comune di Troina e gestite dall’Azienda Speciale Silvopastorale di Troina. ed esattamente in località Cicogna, Interleo e Bracallà. Anche in questa ampia area boscata il personale intervenuto, ha individuato la presenza di numerosi bovini immessi al pascolo e dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcune aziende autorizzate al pascolo dall’Ente gestore (Azienda Speciale Silvopastorale di Troina).

Il terzo gruppo, si è recato nelle aree pubbliche Demaniali di proprietà del Comune di Cesarò e gestiti
direttamente ai fini dell’esercizio pascolivo, ed esattamente in località Monte Abate e Buffali. In questa area boscata il personale intervenuto ha individuato la presenza di numerosi bovini a pascolo e dopo averne identificati alcuni attraverso il codice auricolare e il loro riscontro con la banca dati dell’anagrafe bestiame, si è accertato che gli animali appartenevano ad alcuni allevamenti autorizzati al pascolo dal comune di Cesarò.
Sempre all’interno dell’area demaniale e precisamente nella località conosciuta con il toponimo “Portella San Antonio/Buffali”, sono state intercettati alcuni caprini che vagavano alla stato brado e apparentemente incustoditi.

Da una prima osservazione fatta a distanza, si è constatato che gli animali erano sprovvisti di
codice auricolare, ciò ha reso dubbia la loro presenza al pascolo all’interno del demanio comunale, anche alla luce che il pascolo delle capre è di norma vietato nei boschi. A seguito di approfondimento circa la loro presenza e individuazione dell’appartenenza, il personale intervenuto è riuscito a raccogliere gli animali all’interno di un ovile mobile realizzato al momento con la collaborazione di alcuni operai forestali messi a disposizione dall’Ufficio Provinciale Azienda Foreste Demaniali di Messina/Ufficio Territoriale di Cesarò. Una volta radunati gli animali e a seguito di un attento controllo dei veterinari, anche con l’ausilio di lettore ottico, si è constatato che i caprini erano sprovvisti sia di codici auricolari, sia di microchip elettronici.

Nell’immediatezza sono stati interpellati alcuni allevatori della zona, compresi i concessionari del pascolo, ma tale ricerca ha dato esito negativo in quanto nessuno dei soggetti interpellati ha dichiarato di essere il proprietario dei caprini. Constatato che nessuno reclamava gli animali come propri, sono state attivate le procedure previste dalla norma di settore vigente. In particolare si è redatto il verbale di sequestro amministrativo sanitario cautelativo di n. 18 caprini, sottoscritto dai Medici veterinari i quali, in applicazione del Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute n. 2090 del 6.11.2013 - art. 4 e s.m.i., hanno disposto il sequestro cautelativo e contestuale abbattimento e distruzione delle carcasse, in quanto privi di tracciabilità e comunque di qualsiasi elemento di identificazione. Gli animali in sequestro sono stati prelevati e caricati su idoneo mezzo autorizzato al trasporto di animali vivi con il quale sono stati trasferiti presso il macello di Barcellona Pozzo di Gotto.

Completati gli adempimenti sui luoghi, il personale intervenuto si è recato al comune di Cesarò per
ritirare l’ordinanza di abbattimento e distruzione predisposta dal Sindaco.
Gli animali in sequestro (n. 18 caprini) alle ore 18,00 circa del 19.11.2014, alla presenza del Comandante del Distaccamento Forestale di Barcellona P.G., sono stati consegnati in custodia al gestore del macello di Barcellona e ricoverati nelle stalle di sosta della struttura. In data odierna (20 novembre 2014) i caprini, alla presenza di Ufficiali di P.G. del Corpo Forestale Regione Siciliana e dei Medici Veterinari dall’A.S.P., sono stati abbattuti, le carcasse termodistrutte e i campanacci applicati ad alcuni di essi sono stati recuperati e sottoposti a sequestro penale.

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