Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

RISCHIO AMBIENTALE GELA, MESSINA E SIRACUSA. INTERROGAZIONE M5S A BRUXELLES

L’eurodeputato Ignazio Corrao: “Il copia incolla dell’ARTA costa caro ai siciliani che pagheranno le sanzioni all’Europa”
Bruxelles 5 Novembre 2014 - “In Sicilia il piano ambientale è copiato da quello della regione Veneto ed cittadini pagheranno di tasca propria l’inadempienza degli uffici regionali dato che l’Europa ha già avviato le procedure di infrazione”. In questi termini il capo delegazione del movimento 5 stelle al parlamento europeo Ignazio Corra
o interroga l’esecutivo di Bruxelles anche sul caso siciliano del Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria e dell'ambiente emanato dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente nel 2007, piano che secondo la sentenza di condanna del Tribunale di Palermo, non risulta appropriato al territorio in questione perché per l'85% composto da righe interamente copiate dal Piano della Regione veneta e da altre fonti.

“Molti comuni - si legge nell’interrogazione - ricadenti nel comprensorio delle città siciliane di Gela, Messina e Siracusa (Aree dichiarate ad alto rischio ambientale dal 1990) da anni sono al centro di manifestazioni di protesta di cittadini, aziende e associazioni ambientaliste a causa dell'inquinamento ambientale. I risultati riguardanti le Aree a rischio, la tutela della qualità dell'aria e la salvaguardia della salute delle popolazioni si sintetizzano oggi in 2 ex presidenti della Regione e 4 ex assessori ARTA sotto processo per omessi interventi antismog e per il sistema di controlli deficitari nonostante l'Unione europea abbia destinato risorse comunitarie per oltre 70 milioni di euro. Lo stato di torpore dell'Assessorato Regionale Territorio ambiente continua ancora oggi perché – continua l’eurodeputato – è colpito duramente dalle continue rotazione di dirigenti e personale operate dal presidente Crocetta, rotazioni che non garantiscono un adeguato livello di esperienza e professionalità”.

Il capo delegazione del Movimento 5 Stelle chiede alla Commissione, valutazioni alla luce della normativa europea e se è intenzione della Commissione valutare se l'ARTA è in grado di assicurare il rispetto del diritto comunitario. Dalla Commissione Europea intanto arriva già una prima risposta. “Nel luglio 2014 – si legge nel testo - è stata inviata al governo italiano una lettera di costituzione in mora, la quale evidenzia le varie carenze del piano per la qualità dell’aria adottato dalla regione Sicilia. In base alla risposta ricevuta dall’Italia, la Commissione deciderà sulle eventuali ulteriori azioni da intraprendere”.

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