Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

TRIVELLAZIONI NEL CANALE DI SICILIA. FORZA ITALIA SICILIA: “PROTEGGEREMO LA NOSTRA AMATA TERRA”

Massimiliano Cipriano, Coordinatore Regionale Sicilia Forza Italia Giovani: "Faremo in modo di proteggere la nostra amata terra dai grandi tiranni che la vogliono distruggere. Occorrerebbe investire sulle energie pulite, sul settore primario e sul settore terziario, dato che la nostra Sicilia in campo del turismo ha tantissimo da offrire"

27/12/2014 - La Sicilia è un'isola dalle mille qualità e tradizioni. La posizione geografica della stessa, perno del Mar Mediterraneo, la meraviglia dei suoi luoghi e la prodigalità della sua terra, hanno contribuito a farne per secoli la meta prediletta di conquistatori che, pur tra guerre e rivolte, hanno però lasciato testimonianze artistiche e culturali di un valore inestimabile.

Trinacria, grazie alle sue capacità economiche quali: la pesca, l'agricoltura e la natura tutta, potrebbe essere una regione pienamente autonoma e forte, se solo venisse applicata una politica corretta e finalizzata a sfruttare al meglio le potenzialità regionali. L'attuale governo nel realizzare le operazioni autorizzate e giustificate dal decreto “SBLOCCA ITALIA”, ha fatto sì che la nostra amata regione diventasse vittima delle grandi multinazionali, le quali, peraltro, hanno intenzione di posizionare le loro piattaforme petrolifere, senza curarsi delle conseguenze dannose che si riverseranno sull'ambiente.

Il Governo, però, non può trascurare l’alta pericolosità di queste perforazioni marine e terrestri. Perforazioni che comporterebbero molteplici problemi, colpendo, in primis, l’integrità dei siti marini e terrestri, causando, in secundis, i rischi che derivano dall'inquinamento, fino ad arrivare ai movimenti tellurici. Da quanto rilevato dai progetti presentati dalla ditta “Schlumberger”, quest'ultima ha l'intenzione di posizionare delle piattaforme tra Capo Passero e Malta e una tra Malta e Pantelleria, non tenendo in considerazione l’impatto devastante che le loro operazioni potrebbero avere sui cetacei, ma soprattutto sulle risorse ittiche commerciali, fondamentali per la pesca siciliana; si ignora, o meglio, si fa finta di ignorare, i danni che si potrebbero cagionare alle aree di riproduzione di specie ittiche di primaria importanza per la pesca siciliana e nazionale, come il gambero rosso, il gambero bianco, il nasello, la triglia di fango, acciuga e il tonno rosso.

Si nega che i metodi utilizzati per la ricerca del petrolio siano devastanti, ma ricordiamo che attraverso l’immissione di acqua nel sottosuolo e conseguentemente la pressione immessa tra le faglie si potrebbe causare la rottura del sottosuolo generando, quindi, terremoti. Questo ce lo insegna la storia ricordandoci quello che è successo ad “OKLAHOMA”. In conclusione si può asserire che attraverso queste ricerche si aumenterebbe sostanzialmente il rischio di movimenti tellurici e risulterebbero devastanti per la flora e fauna. Da coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, ritengo che la nostra Sicilia non può e non deve essere consegnata nelle mani delle grandi multinazionali che dimostrano di non avere cura e rispetto della nostra terra.

Assieme al gruppo di Forza Italia Sicilia faremo in modo di proteggere la nostra amata terra dai grandi tiranni che la vogliono distruggere. A mio avviso occorrerebbe investire sulle energie pulite, sul settore primario e sul settore terziario, dato che la nostra Sicilia in campo del turismo ha tantissimo da offrire. In conclusione di questo accorato appello, rivolgo l’invito al presidente della Regione Siciliana di applicare pienamente ed immediatamente gli articoli 37 e 38 dello statuto Regionale, facendo pagare le tasse previste a tutti gli investitori sul territorio siciliano e pretendendo di lasciare tali proventi a disposizione del nostro territorio.


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