Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

LORIS, SLITTA AL 2 GENNAIO LA DECISIONE SULLA SCARCERAZIONE DI VERONICA PANARELLO

Il presidente del Collegio giudicante, Maria Grazia Vaiasindi, dopo un'udienza di circa 12 ore ha deciso di rinviare la decisione sulla scarcerazione di Veronica Panarello, madre di Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa, lo scorso 29 novembre e per il cui omicidio ora è in carcere la madre Veronica, accusata del delitto. Veronica Panarello nel corso della lunga udienza ha reso dichiarazioni spontanee

Catania, 31/12/2014 - Per Veronica Panarello Capodanno in carcere in attesa della nuova udienza che è stata aggiornata al 2 gennaio 2015, alle 10.30. Il Tribunale del Riesame di Catania doveva decidere sulla richiesta di scarcerazione di Veronica Panarello, in carcere per avere, secondo l'accusa, ucciso il figlio Loris di 8 anni e di averne occultato il cadavere gettandolo in un canalone.

Il rinvio al 2 gennaio è stato deciso dal presidente del Collegio giudicante, Maria Grazia Vaiasindi, dopo un'udienza durata 12 ore, presente la stessa imputata, Veronica Panarello, che ha reso dichiarazioni spontanee ai magistrati: "Non ho commesso nessuno dei fatti che mi vengono addebitati - ha detto tra l'altro la donna - la versione dei fatti resa alle forze dell'ordine e agli inquirenti è veritiera. La mi è una famiglia distrutta e io stessa sto soffrendo molto, non smetto mai di pensare al mio bambino. Scarceratemi". Lo ha riferito l'avvocato difensore di Veronica Panarello, Francesco Villardita, al termine dell'udienza.

L'udienza si è svolta al Palazzo di giustizia di Catania, per decidere sulla richiesta di scarcerazione della Panarello, davanti al tribunale del riesame presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, a latere Pietro Currò e Aurora Russo.

Ricordiamo che Loris Andrea Stival, venne ucciso per strangolamento lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La madre del bambino, Veronica Panarello, dopo circa sette ore di interrogatorio venne fermata sospettata di avere ucciso il figlio Loris. Secondo gli inquirenti Veronica, che non ha fatto alcuna ammissione, avrebbe agito da sola, anche se nel corso delle indagini è stata più volte adombrata la possibilità di un complice.

Ora la Panarello si trova rinchiusa nel carcere femminile di Agrigento, dopo essere stata in quello di Piazza Lanza a Catania. Il rinvio della decisione ( e dell'udienza) al 2 gennaio 2015 è stata disposta per “questioni logistiche e di traduzione della detenuta”. All’udienza di venerdì sarà nuovamente presente la Panarello, come da lei stessa richiesto.

Commenti

  1. Eh certo, devono pensarci bene prima di scarcerarla, stiamo parlando di Veronica Panarello mica di Toto Riina, una donna dall’”indole malvagia” capace di uccidere con la precisione e il sangue freddo di un killer professionista, dietro il suo aspetto fragile si nasconde l’incredibile Hulk, un essere dalla forza insospettabile capace di strozzare un bambino di 8 anni in pochi minuti e di trasportarlo per tre rampe di scale senza il minimo sforzo. Avete mai provato a stringere una fascetta da elettricista attorno a un palo immobile? Non è facile, ma lei ci riesce con una mano sola anche se il soggetto si muove e si dibatte. Occorre stare in guardia, perché il suo istinto omicida non si è ancora placato, potrebbe uccidere ancora. Lei sa pianificare omicidi nei minimi dettagli, pare infatti che la mafia stia pensando di arruolarla; una volta libera potrebbe acquistare un intero sacchetto di fascette da elettricista e con quelle fare fuori anche la madre e la sorella, il marito e i nonni, l'altro figlio e tutti i suoi amichetti e, perché no, pure il Gip e i magistrati della procura. Poi fuggirebbe all’estero con il suo complice, quello di cui si è perdutamente innamorata e che come prova d’amore le ha ordinato di ammazzare il figlio perché lui è un duro e non vuole saperne dei suoi mocciosi. Meno male che i nostri scaltri magistrati hanno capito tutto, possiamo dormire sonni tranquilli, grazie a loro il peggior criminale della nazione è dietro le sbarre e ci resterà.

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