Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

MILAZZO. DOMENICA 25 AL TRIFILETTI VA IN SCENA IL "NOVECENTO" DI ALESSANDRO BARICCO

Milazzo, 22 gennaio 2015 – Al Teatro Trifiletti si terrà domenica 25 gennaio presso il Teatro Trifilietti di Milazzo alle 18,00 lo spettacolo "Novecento", organizzato dalle associazione culturale Le Alte Terre di Mezzo nell'ambito della ras
segna teatrale QuiNteatro diretta dal regista Giuseppe Pollicina. Ivan Bertolami sarà il protagonista della piéce, insieme ai musicisti Antonio Vasta (pianoforte e fisarmonica), Carmelo Imbesi e Carmen Zangarà (chitarre classiche) e Giuseppe De Luca (clarinetto). La regia è dello stesso Bertolami che presenterà il capolavoro di Alessandro Baricco rispettandone la scrittura originale, ma in chiave personale, fresca e riflessiva.
Il protagonista è il trombettista Tim Tooney che con un velo di malinconia racconta la sua splendida amicizia con Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista che abbia mai suonato sull'Oceano: "lo era davvero, il più grande - sostiene il protagonista. Noi suonavamo musica, lui era qualcosa di diverso. Lui suonava (...) Non esisteva quella roba, prima che la suonasse, okay? Non c'era da nessuna parte. E quando lui si alzava dal piano, non c'era più (...) e non c'era per sempre".

La piéce mette in evidenza vari aspetti, fra i quali il tema dell'immigrazione di ieri, quando eravamo noi italiani ad emigrare, e quella di oggi dove siamo noi quelli che accogliamo. "E sottolinea, soprattutto - afferma Bertolami -la voglia di fermarci davanti aqualcosa di più grande di noi come la terraferma, che può sembrare affascinante, ma alle volte sa essere più ingovernabile di un transatlantico in mezzo alla burrasca". La messa in scena è scandita da un ensemble musicale di tutto rispetto che esegue musiche originali, conducendo lo spettatore nel magico mondo delle sale da ballo dei piroscafi anni '30 che facevano sponda dall'Europa all'America.

"Suonavano perchè l'Oceano è grande, e fa paura, suonavano perchè la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov'era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio. E suonavamo il ragtime, perché è la musica su cui Dio balla, quando nessuno lo vede". Uno spettacolo coinvolgente e d'impatto che condurrà lo spettatore a riflettere sulla storia dell'emigrazione italiana. La performance di Ivan Bertolami sarà accompagnata dalle giovani eccellenze nostrane, note a livello nazionale, Antonio Vasta, Carmelo Imbesi, Carmen Zangarà e Giuseppe De Luca.


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