Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MILAZZO. "NOVECENTO": QUANDO IL TEATRO TOCCA LE CORDE DELL'UMANO SENTIRE

Milazzo, 26/01/2015 - Teatro Trifletti. Un Novecento davvero intenso quello messo in scena ieri sera al Teatro Trifiletti da Ivan Bertolami e i suoi compagni di viaggio. Lo spettacolo fa parte della rassegna QuinTeatro, organizzata dall'associazione culturale Le Alte Terre di Mezzo composta da un gruppo affiatato di persone che operano nel campo del turismo e della tutela del territorio in tutti i suoi aspetti. Scommessa vincente la loro, anche grazie all'apporto di Giuseppe Pollicina, direttore artistico della rassegna che ha scelto, insieme ai suoi validi collaboratori, i protagonisti della rassegna teatrale. Ieri sera è toccato ad un Bertolami visibilmente emozionato sul palcoscenico, ma in grado di tenere testa ad un monologo di un'ora e mezza, con la bravura che lo contraddistingue, ma soprattutto grazie ad una spiccata sensibilità.

Si è notata ed è arrivata la passione che lega l'attore Bertolami al Teatro, l'intensità che solo un attore che conosce le sfumature dell'animo umano può avere. E lui, che passa con estrema agilità dal comico al drammatico, questa caratteristica la possiede, oltre ad avere una resistenza vocale e un'intensa espressività. Ad aggiungere tono e magia alla piece di Alessandtro Baricco magistralmente interpretata da Bertolami, i musicisti Antonio Vasta (pianoforte), Carmelo Imbesi e Carmen Zangarà (chitarre classiche) e Giuseppe De Luca (clarinetto), maestri già noti nel campo musicale territoriale e nazionale.
Novecento, noto al grande pubblico per l'interpretazione cinematografica di Tornatore, nasce oroginariamente come testo teatrale scritto sottoforma di monologo. Ambientato nel 1927, epoca in cui gli italiani si imbarcavano alla volta delle Americhe alla ricerca di fortuna, Novecento narra la storia di un'amicizia, una di quelle che nascono sempre in questi casi, un'amicizia vera, fatta di scambi e nutrita dalle sensazioni che scaturiscono dal viaggio verso l'ignoto, dal ritrovarsi, condividendo lo stesso destino, da soli in mezzo all'oceano. Il narratore è un trombettista che suona a bordo del Virginian, miglior amico di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, protagonista talentuoso che visse per l'intera vita a bordo della nave.

Con lui i compagni di viaggio Danny Boodman (marinaio che trovò Novecento quando venne abbandonato a bordo della nave, ancora in fasce), Jelly Roll Morton (pianista che sfidò Novecento), Neil O'Connor (marinaio che alla fine avverte il narratore che la nave sta per essere abbattuta) e la compagnia musicale. Dopo trentadue anni Novecento si decide a scendere dalla nave, desideroso di osservare il suo mare da un'altra angolazione, dalla terra.
"Il mondo, magari non lo aveva visto mai.

Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l'anima." Fu quando arrivò l'ora dello sbarco che Novecneto si rese conto che una vita senza la sua Virginian, che lo aveva allevato regalandogli la possibilità di diventare un grande pianista, non avrebbe avuto senso, e decise di restare. Emozionante il momento in cui Novecento viene sfidato a duello da un altro pianista, Jelly Roll Morton, che quando seppe della sua bravura, s'imbarcò subito su quella nave per conoscerlo. E' qui che Morton viene letteralmente umiliato dalla bellezza della musica di Novecento. Intensa l'interpretazione di Bertolami: "La fine del mondo. Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito e, dentro quesi tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di miolioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita...se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio."

Novecento non scese dalla nave nemmeno quando arrivò la lettera di Neil O'Connor, sulla quale era scritto che, a causa della guerra, la nave non poteva più essere usata e sarebbe stata affondata facendola esplodere. Il narratore, che intanto era sceso dalla nave anni prima, ritornò da Novecento per convincerlo a lasciare l'imbarcazione ma una volta lì, fu confortato dalle parole dell'amico che scelse la Virginian anche per morire.
Suggestiva l'interpretazione, arricchita dalle altisonanti melodie dei musicisti, uno scenario diretto dallo stesso Bertolami con un'alta finalità sociale; i temi, quelli di sempre: l'accettazione del diverso e l'accoglienza dell'immigrato in una società, come quella di oggi, non ancora pronta a sciogliere i nodi dell'integrazione. Lo spettacolo è andato in replica alle 21,00.
Gli artisti:
Ivan Bertolami si diploma al conservatorio Teatrale di Giovanni Battista Diotajuti. Frequenta il Corso di specializzazione nelle tecniche del doppiaggio diretto da Roberto Chevalier. Molteplici i seminari in cui si forma: di doppiaggio condotto da Francesco Pannofino e Tenerezza Fattore. Stage di cinematografia diretto da Giovanni Veronesi, “Acting Shakespeare - Macbeth” e "Acting Shakespeare - Romeo & Juliet", condotti da Solimano Pontarollo. I laboratorio teatrale di cui fa parte sono quelli diretti da Marco Prosperini, Elisabetta Melchiorri, Gabriele Villa, da Marco Prosperini. Nonostante la giovane età, vanta una lunga carriera teatrale ed esperienze cinematografiche.

Antonio Vasta è musicista, ricercatore e polistrumentista. Diplomato col massimo dei voti e la lode in pianoforte al Conservatorio "Bellini" di Palermo, nel corso degli studi classici scopre la passione per la ricerca e la riproposizione dei canti e dei suoni tradizionali del Sud Italia e si accosta alla musica etnica e popolare. La sua bravura è apprezzata a livello nazionale, tanto che il suo è un curriculum lungo e prestigioso. Tra i tanti artisti, ha suonato con Simone Cristicchi, Lucio Dalla, Mimmo Epifani, Francesco Giunta, Patrizia Laquidara, Enzo e Lorenzo Mancuso, Orazio Maugeri, Moni Ovadia, Ron, Antonella Ruggiero, Peppe Servillo, Alessia Tondo, Tony Canto, Tosca e Mario Venuti.

Giuseppe De Luca nel 2009 si diploma in clarinetto presso il conservatorio “A. Corelli” di Messina.
Si perfeziona con maestri quali Enrico Maria Baroni, Primo Clarinetto Solista dell’Orchestra nazionale della Rai, Patrick Messina e Calogero Palermo, clarinetto solista presso l’Orchestra National de France, Angelo De Angelis, primo clarinetto Orchestra Teatro dell’Opera di Roma, Giuseppe Casano, primo clarinetto Orchestra Teatro Bellini di Catania. Nella sua carriera ha svolto numerosi concerti e, in ambito bandistico, ha collaborato con artisti di fama internazionale quali Jaques Mauger, Roger Webster, Daniele Carnevali, Marco Somadossi, Lorenzo Pusceddu, Lorenzo Della Fonte e con formazioni quali “Trinacria Wind Ensemble”, “Nebrodi Symphonic Band” diretta dal M° Nunzio Ortolano, Symphonic Wind Band dell’ Accademia Musicale “Euterpe” diretta dal M° Michele Netti.

Carmelo Imbesi è docente di Chitarra presso il Conservatorio P. I. Tchaikovsky (CZ), è Didatta, Concertista e Music & Life Coach; inoltre, è Consulente Giuridico in Diritto dello Spettacolo. Si è distinto in concorsi nazionali e internazionali; la sua attività didattica e concertistica è intensa sia come solista che in formazioni cameristiche, è stato ospite presso importanti Campus e festival Internazionali quali il Winter Campus di Giardini Naxos, il Campus AFAM di Santa Severina, Festival Atto Unico di Noto, Festival Giorgio Gaber, Umbria Classica, TaoArte con collaborazioni sia in ambito musicale che teatrale.

Carmen Zangara è Docente di Chitarra presso il Conservatorio P. I. Tchaikovsky (CZ), Didatta, Concertista e Music & Life Coach. Il suo percorso artistico-musicale comincia all’età di 9 anni presso l’Accademia Musikè, sotto la guida del M°A.De Rito e prosegue gli studi con Francesco Locane, Simonetta Camilletti, Marco Rossetti. E' diplomata presso il Conservatorio “P.I. Tchaykovsky”. Intensa l’attività didattica e concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche che lo vede ospite presso importanti Campus e festival Internazionali quali il Winter Campus di Giardini Naxos, il Campus AFAM di Santa Severina, Festival Atto Unico di Noto, Festival Giorgio Gaber, Umbria Classica, TaoArte con collaborazioni sia in ambito musicale che teatrale. Partecipa a numerosi concorsi, rassegne, festival, corsi di perfezionamento, sia in Italia che in Spagna distinguendosi sempre per le sue qualità musicali. Nel 2013 fonda, insieme al M°Carmelo Imbesi, l'Accademia Chitarristica Johann Kaspar Mertz, con sede in Barcellona P.g., di cui ne è Vice-Presidente e Direttore Artistico.

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