Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

FERROVIE DELLO STATO RIDUCE DRASTICAMENTE LA LOGISTICA DELLO STRETTO DI MESSINA, SCOMPAIONO 700 POSTI DI LAVORO

Messina, 03/02/2015 - Apprendiamo dalla stampa che la Ferrovie dello Stato Italiane SpA ha deciso di ridurre drasticamente i fondi da stanziare per la logistica ferroviaria dello Stretto di Messina, con il consenso del Ministero dei Trasporti, dai precedenti 47 milioni di euro annuali a 30 milioni, tra l’altro ancora non arrivati nelle casse di Metromare in quanto “bloccati nell’iter burocratico”.
La drastica decisione, perfettamente inserita in un contesto generale di depotenziamento del paese e di costante riduzione degli investimenti destinati ai settori fondamentali dell’economia italiana ed ai servizi pubblici, costerà l’esubero immediato a 102 lavoratori e, nel medio termine, la scomparsa di 700 posti di lavoro. Infatti a causa dei tagli verranno soppressi due treni notte e quattro intercity giornalieri.

Insomma, questa misura causerà un ulteriore affossamento della logistica siciliana oltre che una tragedia sociale per i lavoratori colpiti dal provvedimento. Questi fenomeni sono il risultato diretto delle politiche di austerità e di privatizzazione dei settori strategici nazionali, ormai totalmente al servizio del profitto privato. Infatti FS, dopo la trasformazione in SpA con partecipazione anche privata, mutando struttura ha ovviamente anche dovuto mutare finalità: mentre una società interamente pubblica ha l’obiettivo principale di fornire un servizio (e non di avere un bilancio positivo, in quanto, essendo interamente statale, le “entrate” sono le tasse dei contribuenti, e le “uscite” vengono investite interamente in servizi per questi), una società pubblica ma composta in parte anche da azionisti privati dovrà puntare al profitto, e di conseguenza dovrà tagliare tutti quei settori non abbastanza remunerativi, nonostante questi dovrebbero esistere in quanto pubblici, non in quanto più o meno remunerativi.

La logica per la quale lo Stato serve solo a salvare il privato quando le cose vanno male, mentre in tempi di pace deve diventare lo strumento tramite il quale gruppi di azionisti traggono considerevoli profitti, è complementare alla logica europeista del pareggio di bilancio e del Fiscal Compact: se infatti si elimina anche la possibilità per lo Stato di investire nei servizi pubblici, indipendentemente da assurdi vincoli al 3% imposti da enti sovranazionali, sostanzialmente si snatura la funzione stessa dello Stato come garante degli interessi della collettività.
Inoltre il grande paradosso della politica italiana prevede una straordinaria attenzione per i profitti privati in casi come questo, ed un totale menefreghismo se i privati invece non sono azionisti e speculatori finanziari, ma piccoli e medi imprenditori schiacciati dalla crisi. In questi casi lo Stato dovrebbe agire con sovvenzioni e agevolazioni, invece viene utilizzato dalla nostra classe politica solo per vessare ulteriormente questi strati popolari. Ricordiamo a proposito la finanziaria di Mario Monti, devastante per larghi strati della popolazione, il cui ricavato è stato utilizzato per salvare le banche private spagnole tramite il Mes, fondo salva-stati (de facto salva-banche).

La subordinazione dello Stato e del bene pubblico al profitto privato è un copione che la nostra classe politica, chi più chi meno, recita consapevolmente dagli anni ’90, gettando alle ortiche il progresso ed il benessere faticosamente costruiti dagli italiani nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Noi, dal nostro canto, condanniamo risolutamente ogni azione politica indirizzata in questo senso, e costruiremo, giorno dopo giorno, un percorso politico, ideologico e culturale in grado di poter dotare il popolo italiano degli strumenti necessari per reagire e riprendersi le proprie Istituzioni, attualmente nelle mani di faccendieri e servi di interessi del tutto diversi a quelli del nostro paese.

Il Direttivo dell’Associazione “Terra Nostra” Messina,
Pasquale Andrea Calapso, Presidente
Claudio Libro, Vice Presidente
Claudio Santorelli, Segretario
Luigi Spignolo, Tesoriere

Commenti