Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

FERROVIE DELLO STATO RIDUCE DRASTICAMENTE LA LOGISTICA DELLO STRETTO DI MESSINA, SCOMPAIONO 700 POSTI DI LAVORO

Messina, 03/02/2015 - Apprendiamo dalla stampa che la Ferrovie dello Stato Italiane SpA ha deciso di ridurre drasticamente i fondi da stanziare per la logistica ferroviaria dello Stretto di Messina, con il consenso del Ministero dei Trasporti, dai precedenti 47 milioni di euro annuali a 30 milioni, tra l’altro ancora non arrivati nelle casse di Metromare in quanto “bloccati nell’iter burocratico”.
La drastica decisione, perfettamente inserita in un contesto generale di depotenziamento del paese e di costante riduzione degli investimenti destinati ai settori fondamentali dell’economia italiana ed ai servizi pubblici, costerà l’esubero immediato a 102 lavoratori e, nel medio termine, la scomparsa di 700 posti di lavoro. Infatti a causa dei tagli verranno soppressi due treni notte e quattro intercity giornalieri.

Insomma, questa misura causerà un ulteriore affossamento della logistica siciliana oltre che una tragedia sociale per i lavoratori colpiti dal provvedimento. Questi fenomeni sono il risultato diretto delle politiche di austerità e di privatizzazione dei settori strategici nazionali, ormai totalmente al servizio del profitto privato. Infatti FS, dopo la trasformazione in SpA con partecipazione anche privata, mutando struttura ha ovviamente anche dovuto mutare finalità: mentre una società interamente pubblica ha l’obiettivo principale di fornire un servizio (e non di avere un bilancio positivo, in quanto, essendo interamente statale, le “entrate” sono le tasse dei contribuenti, e le “uscite” vengono investite interamente in servizi per questi), una società pubblica ma composta in parte anche da azionisti privati dovrà puntare al profitto, e di conseguenza dovrà tagliare tutti quei settori non abbastanza remunerativi, nonostante questi dovrebbero esistere in quanto pubblici, non in quanto più o meno remunerativi.

La logica per la quale lo Stato serve solo a salvare il privato quando le cose vanno male, mentre in tempi di pace deve diventare lo strumento tramite il quale gruppi di azionisti traggono considerevoli profitti, è complementare alla logica europeista del pareggio di bilancio e del Fiscal Compact: se infatti si elimina anche la possibilità per lo Stato di investire nei servizi pubblici, indipendentemente da assurdi vincoli al 3% imposti da enti sovranazionali, sostanzialmente si snatura la funzione stessa dello Stato come garante degli interessi della collettività.
Inoltre il grande paradosso della politica italiana prevede una straordinaria attenzione per i profitti privati in casi come questo, ed un totale menefreghismo se i privati invece non sono azionisti e speculatori finanziari, ma piccoli e medi imprenditori schiacciati dalla crisi. In questi casi lo Stato dovrebbe agire con sovvenzioni e agevolazioni, invece viene utilizzato dalla nostra classe politica solo per vessare ulteriormente questi strati popolari. Ricordiamo a proposito la finanziaria di Mario Monti, devastante per larghi strati della popolazione, il cui ricavato è stato utilizzato per salvare le banche private spagnole tramite il Mes, fondo salva-stati (de facto salva-banche).

La subordinazione dello Stato e del bene pubblico al profitto privato è un copione che la nostra classe politica, chi più chi meno, recita consapevolmente dagli anni ’90, gettando alle ortiche il progresso ed il benessere faticosamente costruiti dagli italiani nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Noi, dal nostro canto, condanniamo risolutamente ogni azione politica indirizzata in questo senso, e costruiremo, giorno dopo giorno, un percorso politico, ideologico e culturale in grado di poter dotare il popolo italiano degli strumenti necessari per reagire e riprendersi le proprie Istituzioni, attualmente nelle mani di faccendieri e servi di interessi del tutto diversi a quelli del nostro paese.

Il Direttivo dell’Associazione “Terra Nostra” Messina,
Pasquale Andrea Calapso, Presidente
Claudio Libro, Vice Presidente
Claudio Santorelli, Segretario
Luigi Spignolo, Tesoriere

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