Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

LA SICILIA AI SICILIANI: CARO MINISTRO LUPI, NOI SICILIANI SIAMO FIERI DELLA NOSTRA IDENTITÀ

Associazione Culturale La Sicilia ai Siciliani
Messina, 16/02/2015 - Caro Ministro Lupi, noi cittadini siciliani siamo fieri della nostra identità e di vivere in un'isola. Ciononostante capirà che ogni tanto avvertiamo l'esigenza di recarci nel continente o di spostarci nelle città vicine. Comprendiamo che i governi nazionali che negli ultimi anni si sono susseguiti, nella ferma convinzione che la Sicilia sia un posto solare, ricco di storia e bellezza, abbiano voluto in tutti i modi scoraggiarci dal viaggiare
altrove. Abbiamo infatti assistito allo smantellamento graduale e inesorabile dei collegamenti, sia interni, che verso l'Italia, ferroviari, marittimi ed aerei. Già la situazione odierna ci fa dubitare che qualcuno abbia confuso il significato della parola "isolani" con "isolati":

• Le isole minori della Sicilia sono già state private di corse di aliscafi e traghetti di livello accettabile.
• Collegamenti ferroviari a gasolio e con tempi di percorrenza pari a quelli del periodo borbonico. Quattro ore per coprire i 100 km circa che separano Palermo da Trapani sono un tempo vergognoso.
• Riduzione e tagli di molti collegamenti aerei, tanto che oramai per giungere in molte principali città italiane si è costretti a fare scalo a Roma o Milano, con tempi di viaggio triplicati o peggio.
Comprenderà quindi la nostra paura di fronte agli ulteriori tagli paventati da RFI del servizio di traghettamento dello stretto di Messina e la soppressione degli ultimi treni a lunga percorrenza. Temiamo che le uniche possibilità di raggiungere la sponda calabrese siano a bordo di un di un canotto o semplicemente a nuoto.
Dovessero avverarsi i nostri timori ci sentiamo di suggerire che il prossimo aumento di 80 euro sia convertito per i siciliani in buoni per corsi di nuoto e acquisto di gommoni.


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