Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

“TRAME DEL ‘900”, PROROGATA ALL’8 MARZO ALLE FABBRICHE CHIARAMONTANE DI AGRIGENTO LA MOSTRA

In mostra Balla, Guttuso, Pirandello, Accardi, Consagra, Pomodoro, Sanfilippo, Perilli Vedova, Hartung, Oppenheim, Christo e molti altri autori del Novecento. Proseguono le visite guidate per le scuole. I disegni dei più piccoli ispirati dal cubismo di Guttuso

20/02/2015 - Prorogata a domenica 8 marzo alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento mostra “Trame del ‘900. Opere della collezione Galvagno”, a cura di Sergio Troisi. Un viaggio nel secolo breve con oltre sessanta opere di celebri autori del Novecento raccolte in oltre cinquant’anni dai collezionisti palermitani Nino e Francesco Galvagno. La mostra, la cui chiusura era stata programmata dalle FAM per domenica 1° marzo, sarà ancora visitabile fino alla domenica successiva per venire incontro alle numerose richieste da parte del pubblico e delle scolaresche che in questi mesi hanno affollato gli spazi espositivi delle Fabbriche.

Particolare entusiasmo da parte dei visitatori più piccoli che, guidati dalle proprie insegnanti, si sono spesso cimentati in laboratori di disegno ispirati alle opere di “Trame del 900”. La più amata sembrerebbe essere l’Autoritratto di Renato Guttuso che, insieme alla Cucitrice (entrambe del 1947), è tra le produzioni meno conosciute dell’artista di Bagheria e ne testimonia l’ indagine sulla scomposizione cubista e sulla ritmica del colore. Alcuni disegni dei piccoli alunni della Scuola dell’infanzia I.C. Agrigento Bassa Est, plesso Tortorelle, documentano la loro curiosità per quest’opera. Ieri in visita gli alunni delle elementari dell’I.C. Anna Frank della città.
Il calendario 2015 delle FAM parte il 28 marzo con l’inaugurazione di “Endemico”, mostra dedicata ad Andrea Di Marco, artista palermitano prematuramente scomparso nel 2012. Visite: dal martedì alla domenica (chiusi lunedì e i rossi di calendario); orari 10-13 e 16-20; ingresso 1 euro.
La mostra, notizie

Dal Futurismo siciliano al Fronte Nuovo delle Arti, dall’Astrazione promossa dagli artisti del Gruppo Forma 1, dall’Informale alla ricerche optical e cinetiche sino al Concettuale e alla Transavanguardia, le opere costituiscono una occasione di rilettura dell’arte del Novecento nonché della sua ricezione attraverso le vicende e le scelte del collezionismo. Quasi sessanta gli artisti rappresentati, molti dei quali con lavori di rilevanza storica: tra gli altri, Balla, Guttuso, Pirandello, Savinio, Soldati, Magnelli, Accardi, Dorazio, Consagra, Sanfilippo, Turcato, Perilli, Vedova, Corpora, Santomaso, Angeli, Festa, Uncini, Griffa, Isgrò, Chia e, tra le presenze internazionali, Hartung, Mathieu, Oppenheim, Christo.

Spiega il curatore: “Ogni collezionista ambisce a ricomporre nel modo più completo possibile, tassello dopo tassello, l’integrità di un racconto. E non è indifferente, in tal senso, che attori e plot di questa narrazione siano stati riorganizzati in strutture differenti rispetto al passato. A maggior ragione – aggiunge Troisi - quando la collezione muove da una postazione decentrata come quella siciliana, con una attenzione (non scontata) agli artisti isolani e in un’ottica non identitaria ma di relazione e di integrazione con il più ampio mosaico della vicenda culturale italiana ed europea. Anche in questa prospettiva la collezione Galvagno rappresenta un esempio e un terreno prezioso di indagine; presupposti fondamentali sono naturalmente la qualità e l’importanza delle opere, ma fattore ugualmente centrale è il disegno – mobile e soggetto di continuo a verifiche e aggiustamenti – che delinea le trame (plurali) del Novecento. Alla mostra, organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, è dedicato un ampio catalogo che riunirà anche le opere, una trentina, non esposte alle FAM di Agrigento.

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