Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

DISCARICA DI MAZZARRA' S. ANDREA: IL PRIMO CITTADINO DI FURNARI QUERELA IL SINDACO BUCOLO

Furnari (Me), 11/03/2015 - La nota del sindaco di Furnari e l'atto deliberativo di G.M. di Furnari con il quale si condivide ed approva l'atto di denuncia querela proposto dal sindaco di Furnari, Mario Foti, nei confronti del sindaco di Mazzarrà Sant'Andrea, Salvatore Bucolo, atto deliberativo pubblicato on line sull'albo pretorio del Comune di Furnari.
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Al sig. PROCURATORE della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di MESSINA.
Atto di denunzia-querela.-

Io sottoscritto avv. Mario Foti, nato a Furnari il 24 novembre 1956, residente in Furnari, Via Largo Pescatori, 40, elettivamente domiciliato per la carica presso il Municipio di Furnari, in proprio e nella qualità di sindaco di Furnari, mi pregio esporre quanto appresso.
Da oltre trent’anni esercito stabilmente la professione di avvocato ed attualmente ricopro la carica di sindaco del Comune di Furnari. In questa veste ho notoriamente svolto una ininterrotta azione di denuncia, quale autorità locale sanitaria nel Comune che amministro, nei confronti dei problemi derivanti dalla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea.

Ciò a tutela dell’ambiente e della salute dei miei concittadini che da anni patiscono gravi danni e pregiudizi dalla localizzazione e gestione di tale impianto realizzato a poco meno di circa 300 mt dal centro abitato ed in prossimità dei pozzi di approvvigionamento idrico del Comune di Furnari, con conseguente ed evidente pregiudizio e danno alle matrici ambientali aria, suolo e acque .
Sono stato sentito, su mia richiesta, dalla Commissione Parlamentare Antimafia della Regione Siciliana, in data 2 luglio 2014, la cui audizione è stata secretata mentre in data 1 novembre 2014 -- dopo i due provvedimenti con i quali è stato disposto il diniego dell’istanza di rinnovo delle autorizzazioni n. 391 del 21 maggio 2009 (relativo alla gestione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione, prot.41760 del 26.102014, vedi copia allegata) e n. 393 del 22 maggio 2009 (relativo alla realizzazione e gestione dell’ampliamento della discarica, prot.41735 del 26.102014, vedi copia allegata) -- ho proposto formale denuncia a tutte le autorità competenti (vedi nota prot. 10528 del Comune di Furnari, allegata) chiedendo la chiusura della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e l’apposizione dei sigilli, in esecuzione dei predetti provvedimenti di diniego.

Successivamente in data 3 novembre 2014 detta discarica è stata sequestrata su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., con provvedimento del competente Giudice per le Indagini Preliminari presso il medesimo Tribunale (vedi copia allegata del decreto di sequestro preventivo emesso nel procedimento penale iscritto al n. 2368/14 R.G. GIP , procedimento penale n. 3355/14 R.G.N.R.).

Avendo appreso di una riunione avvenuta presso i locali della TirrenoAmbiente spa in contrada Zuppà dove insiste l’invaso, nella quale i vertici della società avrebbero parlato di una prossima chiusura della discarica ed avrebbero indicato la mia persona come uno degli artefici della chiusura dell’impianto sulla scorta di un preciso disegno politico, a seguito di queste denunce, chiedevo una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la sicurezza ed, alla presenza del Prefetto di Messina, in quella sede esponevo le mie preoccupazioni in relazione ai possibili pericoli per la mia incolumità e sicurezza stante che, precedentemente avevo subito un attentato e delle minacce alla mia persona, considerato anche che intorno alla discarica di Mazzarrà si muovono interessi criminali così come risulta da numerose indagini giudiziarie delle operazioni “Vivaio”, “Torrente” e “Gotha” .
Tutte queste vicende sono stati seguite attentamente e approfonditamente dalle testate giornalistiche locali, regionali e persino nazionali.

A seguito di tali fatti, sono stato informato di essere sottoposto a controllo ed a tutela da parte degli investigatori, essendo considerato un obbiettivo sensibile.
Ora avveniva che nello svilupparsi di tutte queste vicende, malgrado avessi criticato e denunciato soltanto la cattiva gestione della discarica senza fare alcun riferimento al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea né al suo attuale sindaco, venivo reiteratamente e pubblicamente attaccato e contestato da parte di quest’ultimo, dott. Salvatore Bucolo, il quale, nella sua qualità di sindaco del Comune di Mazzarrà -- maggiore azionista di parte pubblica e socio di maggioranza della Società mista pubblico-privata “TirrenoAmbiente spa” corrente in Messina, via Mario Aspa 7 -- aveva manifestato un chiaro interesse al proseguimento dell’attività dell’impianto di Contrada Zuppà ed ai profitti prodotti dalla gestione dei rifiuti, senza per converso prendere atto del disastro ambientale procurato ai cittadini di Furnari da una gestione illegittima e deleteria di detto impianto da parte della società predetta .

In particolare il predetto dottor Salvatore Bucolo, in passato più volte ed in diversi contesti pubblici -- con comportamenti poco continenti e poco consoni alla veste istituzionale che ricopre -- aveva pubblicamente accusato la mia persona di avere mosso critiche e censure, con numerosi esposti e denunce, alla gestione dell’impianto gestito da “TirrenoAmbiente spa” nell’ambito della mia legittima funzione di sindaco di Furnari.

In particolare, il dr. Salvatore Bucolo, ciò aveva fatto nel corso incontri pubblici nelle seguenti occasioni:
• in Prefettura, in una riunione svoltasi alla presenza dell’Assessore Regionale Nicolò Marino davanti quasi tutti i sindaci della provincia di Messina;
• sempre in Prefettura in una riunione ristretta davanti ai sindaci di Terme Vigliatore e di Falcone:
• in occasione della Conferenza di servizi tenutasi in Palermo il 24 gennaio 2014, presso la sede del Dipartimento Acque e Rifiuti.

Il discutibile comportamento del predetto Salvatore Bucolo si accentuava ulteriormente in un dibattito televisivo avvenuto in una emittente RTP (Radio Televisione Peloritana di Messina) nel programma “Punto Franco” nella puntata dell’11 dicembre 2014 allorquando si faceva lecito porre in essere dichiarazioni offensive, calunniose e diffamatorie alla mia persona con le quali si mettevano in dubbio la mia onestà morale e intellettuale, le mie capacità professionali ed, alla fine, anche il mio titolo di studio universitario.

Occorre qui riportare alcuni passaggi dell’intervento televisivo del dr. Salvatore Bucolo, fedelmente trascritte e comunque rilevabili dall’allegato video:

• BUCOLO – “…Lei parla del 2006, dove lei da persona seria ed onesta ed intelligente fa una marcia contro la discarica, sarebbe da precisare che anche il dottore Lopes si era schierato contro la discarica realizzando un comitato, non era una sua esclusiva novità, l’avvocato pocanzi ha esordito dicendo nel 2006 venne anche l’allora presidente di TirrenoAmbiente il prof. Sebastiano Giambò, Lei era amico del prof. Giambò? Lei ha iniziato la sua carriera come avvocato nel Comune di Mazzarrà Sant’Andrea quando il prof. Giambò era Sindaco? Avvocato, sto’ Giambò era amico suo o suo nemico? Nella vita bisogna avere l’onesta mentale caro Sindaco di capire cos’è il bene da fare ed il male da evitare….”

• BUCOLO- …Il sindaco stappa champagne ma non si rende conto che danneggia il suo Comune, non perché stappa champagne, ma perché adesso è costretto anche il Comune di Furnari ad un esborso non indifferente per trasferire i rifiuti da Furnari a Catania. Mentre ce l’aveva a pochi centimetri da Furnari prima l’impianto, ovviamente dovrebbe fare battaglie più sensate invece di stappare champagne a discapito di tutti i lavoratori che stanno finendo a casa (quanti sono) saranno 200 famiglie circa tra TirrenoAmbiente ed altre società ovviamente che ne fanno parte….. Io adesso mi trovo con sedici mutui da pagare e sono abbastanza inquieto assieme alla mia comunità che viene danneggiata anche da quest’uomo, anche da quest’uomo qui presente …nel mio curriculum, un querela di Foti mi fa soltanto onore..”.

• BUCOLO “…Qua si tratta di onestà intellettuale, io dico che il prof. Giambò era un prof. degno, competente, un grande professionista che sicuramente ha dato tanti incarichi all’avvocato perché l’avvocato è una persona seria ed è un bravo avvocato, però dobbiamo capire, questo professore allora era a suo favore o contro? Lei fino a poco tempo fa con la testa, non vorrei dire con la testa di legno ma con un collaboratore del prof Giambò… Lei ha continuato a lavorare, come avvocato, come professionista, e mi pare che con quei soldi sporchi della spazzatura Lei sia stato ben pagato.

• BUCOLO …”Lei dovrebbe andare ancora a scuola, ma s’è laureato a Camerino forse? (no, no sindaco, guardi per favore, per favore …) Guardi è un istigatore questo sindaco, che non v’è dove arrivare, ha iniziato poco fa…”

• BUCOLO “ …E’ un istigatore, anche questa sera ha dimostrato di essere persona poco seria, mi può querelare, io voglio che mi quereli assieme agli altri suoi colleghi, perché dimostra di non essere persona seria, e lo dimostra che (lo quereli, lo quereli) mi deve querelare, mi fa contento… …ma il controllo di cosa avvocato, ma lei si rende conto, si rende conto dinnanzi ai telespettatori delle stupidaggini che dice anche a livello amministrativo.”
A quanto sopra si aggiungevano ancora le solite insinuazioni che facevano intendere la mia responsabilità nella chiusura della discarica che avrebbe comportato della perdita del posto ad esempio il posto di lavoro alle famiglie degli operai con tutto un danno alla cittadinanza di Mazzarrà Sant’Andrea.

Chiaro ed evidente appariva ancora una volta l’intento del predetto Bucolo – il quale, da sindaco, è perfettamente consapevole e conosce gli interessi criminali che ruotano intorno alla discarica di Mazzarrà e di tanti soggetti legati alla cosca criminale detta appunto “Cosca dei Mazzarroti” che vivono ed operano nel territorio che amministra – di puntare il dito accusatorio nei confronti del sindaco di Furnari nell’evidente tentativo di intimorirmi o farmi recedere dalla mia continua e costante azione finalizzata alla difesa del diritto alla salute degli abitanti di Furnari, nell’intento di preservare gli interessi economici della società TirrenoAmbiente spa e del profitti del principale socio di maggioranza Comune di Mazzarrà San’Andrea che lo stesso Bucolo amministra.

Questi medesimi concetti sono stati ribaditi dal Bucolo in un pubblico comizio nel quale, annunciando le sue dimissioni (poi non avvenute) accusava di essere vittima di una non ben chiara congiura ad opera di alcuni soggetti, sulla scorta di una iniziativa politica mirata alla chiusura della discarica soggetti che, a suo dire, avrebbero avuto interessi poco chiari in caso di chiusura dell’invaso nella successiva procedura e nelle operazioni di bonifica e del post mortem della discarica. Una congiura che, a detta del Bucolo, avrebbe portato al licenziamento di oltre 50 famiglie di operai .
Vale ancora evidenziare alcuni stralci di dichiarazioni apparse sulla stampa mirate anche nei confronti dello scrivente con allusivi riferimenti ad un ipotetico complotto ai sui danni che si inseriscono in un unico disegno teleologico unilateralmente mirato ed indirizzato miei confronti.

In un articolo apparso sul quotidiano la “Gazzetta del Sud” del 17.01.2015 (che si allega in copia) testualmente si legge:
“Bucolo punta il dito contro i suoi detrattori che secondo lui vorrebbero gestire in prima persona gli interessi prodotti dalla discarica e per questo si ritiene vittima di un complotto. Come vittima ritiene la sua comunità che grazie alla discarica ha permesso per anni il conferimento dei rifiuti a tutti i Comuni della provincia evitando il pericolo delle emergenze ambientali …”
Ed ancora, in un altro articolo apparso sempre sullo stesso quotidiano del 14 febbraio 2015 si legge:

“…Il sindaco … torna a parlare di abbandono, dopo settimane di silenzio, e fa intravedere ancora una volta la possibilità di dimettersi anzitempo per evitare che la sua comunità diventi ‘bersaglio’ di attacchi mediatici – ‘alimentati – a suo parere – da mediocri personaggio che, dopo avere per anni attinto alle casse comunali attraverso incarichi professionali generosamente elargiti da sindaci bollati dalla giustizia come mafiosi, si illudono di potersi sedere al desco dove, prossimamente, saranno gestite le importanti risorse economiche necessarie per l’opera di bonifica della discarica’. Parole dure quelle dirette ai sui avversari’vicini e lontani’…”.

Sulla scorta delle precedenti dichiarazioni ed alla predetta intervista a RTP, non è chi non veda come alla predetta dichiarazione manca solo la mia foto segnaletica, mentre la mia identità appare evidente.
A quanto sopra è da aggiungersi, infine e per ultimo, l’inqualificabile comportamento da quest’ultimo tenuto nei miei confronti in occasione delle due Conferenze di servizi tenutesi nella stessa giornata in Palermo, viale Campania 36, presso il Dipartimento Acque e Rifiuti in data 25 febbraio 2015.

Ed invero, dopo aver tentato di estromettermi e di non farmi partecipare alla stesse, sulla scorta di una sua asserita carenza di legittimazione eccepita nei miei confronti ma pacificamente riconosciuta dalle norme vigenti e dalla presidenza della Conferenza già sin dalla precedente riunione del 24 gennaio 2014 alla quale aveva partecipato il medesimo senza nulla rilevare in tal senso – questi, per tutta la durata delle due Conferenze (che si sono svolte quasi ininterrottamente dalle 10,00 di mattina sino alle 20,00 di sera) ha ripetutamente e continuativamente minacciato, offeso, ingiuriato la mia persona. Ha, ancora, ha svolto le solite farneticanti ed infondate insinuazioni, tentando di ottenere il risultato subordinato di provocarmi per ottenere, a seguito di una mia possibile reazione, la sospensione della Conferenza di servizi in corso.

Si riportano qui, brevemente e sinteticamente, le ulteriori affermazioni del Bucolo:
• “ Presidente, voglio sapere come mai è presente il sindaco di Furnari a questa Conferenza di servizi…? Che cosa ci sta a fare il Sindaco di Furnari in questa riunione… Chiè questo esperto ambientale del Sindaco di Furnari…? Che cosa ci fa qua il Sindaco di Furnari con questa corte di accompagnatori, Chi sono questi soggetti? ?…Adesso, chiamo e tra mezz’ora arriverà la Procura della Repubblica di Palermo e la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. “
• “Sindaco, ti aspetto quando usciamo fuori dagli uffici della Regione per darti le bastonate che non ti avevo dato dopo la trasmissione televisiva di RTP”.
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• Ed ancora, “A questo sindaco devo sputare in faccia”.
Alla frasi sopra riportate sono da aggiungersi i plateali gesti e comportamenti provocatori e di minaccia consistenti nell’avvicinarsi alla mia persona e nella simulazione di una aggressione mentre stavo leggendo un documento che è stato inserito agli atti della Conferenza di servizi, fattto quest’ultimo raccontatomi successivamente da testimoni presenti-
E’ di tutta evidenza che il Bucolo, così facendo, era perfettamente consapevole che in quel momento essendo in Conferenza di servizi, partecipavo alla stessa sia nella qualità di sindaco di Furnari ed anche nella veste di autorità sanitaria locale nell’esercizio dei poteri di cui agli artt. 216 e 217 del del R.D. 1265 del 27.07.1934, quindi nella veste di Pubblico Ufficiale. Pertanto lo stesso è incorso nel reato di cui all’art. 316 del Codice penale, con l’aggravante specifica di cui all’art. 576, comma 5, C.P..

Sicché nel porre in essere la sua illecita condotta nei confronti di un Pubblico Ufficiale il Bucolo ha concretizzato un rapporto finalistico tra l’azione violenta o minacciosa e l’atto amministrativo. E’ quindi incorso in un reato plurioffensivo (Cass. 2187/09), ledendo non solo la sfera di autonomia riconosciuta al P.U., ma anche e necessariamente, imponendo illecitamente una coartazione ed una minaccia nei confronti dell’amministrazione pubblica e della discrezionalità amministrativa ad essa riconnessa in una Conferenza di servizi nella quale il Comune di Furnari, in persona del suo sindaco in carica, stava legittimamente esprimendo al tutela del diritto alla salute della comunità che rappresentava.

Del resto, per pacifica giurisprudenza, per la sussistenza del reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale è indispensabile che la condotta sia finalisticamente orientata a costringere il soggetto passivo al compimento di un atto contrario ai propri doveri o ad influire, comunque, su di esso, dovendo l'azione involgere anche la pubblica amministrazione e la discrezionalità amministrativa a questa connessa.

Non riuscendo poi ad ottenere alcun risultato stante la serenità, la tranquillità e la fermezza con la quale ho esposto le ragioni del Comune di Furnari nella procedura in corso, senza lasciarmi intimidire né accettare provocazioni di sorta, così come ribadito dai documenti allegati agli atti (vedi allegati verbali della Conferenza di servizi per l’impianto di percolato e della Conferenza di servizi per l’impianto di biostabilizzazione), il Bucolo è andato oltre ogni ragionevole limite della continenza e decenza istituzionale.

E’ di tutta evidenza che i tutti questi reiterati e continui interventi che hanno avuto nella predetta intervista a RTP il suo sconcertante inizio, il dott. Salvatore Bucolo, ha ancora continuato ponendo in essere un progressivo e metodico percorso diffamatorio, nel medesimo disegno criminoso, allusivo e minaccioso con fatti e notizie distorti, sottintesi e ingannevoli privi di obiettività, riportando fatti e circostanze palesemente falsi ed errati e univocamente finalizzati a chiamare in causa la mia persona, in un pericoloso gioco di inesistenti responsabilità, esponendola a possibili ritorsioni da parte di ambienti criminali legati agli interessi della discarica.

Il tutto, offendendo volgarmente, gratuitamente e provocatoriamente la mia reputazione e la mia dignità di avvocato che esercita la professione da oltre un trentennio; che è attualmente sindaco della comunità Furnarese senza mai essere stato destinatario di alcun avviso di garanzia in relazione alle vicende della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea; che, infine, gode nel contesto sociale e lavorativo ove vive e opera di una cristallinea reputazione.

Non è chi non veda come i fatti oggetto della reiterata azione disinformativa e mediatica posti in essere dal Bucolo, sono scientemente denigratori e lesivi della mia reputazione. E proprio in tale senso il predetto soggetto si è coscientemente e consapevolmente reso protagonista e si è fatto lecito confezionare ”ad hoc” una abile ed apparente linea denigratoria, diffamatoria e calunniosa che al contempo ha mirato inequivocabilmente a mettere in pericolo l’incolumità e la sicurezza pubblica e privata della persona, della mia famiglia, dei miei parenti, dei miei beni, additandomi pubblicamente ed indicandomi agli esponenti della criminalità organizzata che hanno avuto e continuano ad avere interessi illeciti nella discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e che hanno dimostrato di essere capaci anche di efferati delitti.

L’unicità dei disegno criminoso -- che nella fattispecie parte dalla predetta trasmissione televisiva dell’11.12.2014 ed arriva alle due Conferenze di servizi del 25.02.2015 con tutta una serie di passaggi intermedi apparsi sulla stampa -- costituisce il presupposto indefettibile per la configurabilità della continuazione fra più reati. Esso è stato posto in essere dal Bucolo sotto il profilo soggettivo con la rappresentazione, cosciente e volontaria, dei singoli episodi criminosi, individuati almeno nelle loro linee essenziali sin dall'inizio dell'attività illecita, nel senso che il medesimo ha ben chiaro ed ha già previsto e deliberato in origine ed in via generale l’"iter" criminoso da percorrere ed i singoli reati attraverso i quali attuarlo, che nella loro oggettività si devono presentare compatibili giuridicamente e posti in essere in un contesto temporale di successione o contemporaneità.
Sussistono nella fattispecie quella “pluralità di indici sintomatici, rivelatori dell'ideazione e della determinazione volitiva unitaria” a far data dal dibattito avvenuto in data 11.12.2015 , fino alle due Conferenze di servizio.
Ciò radica la competenza territoriale del Tribunale di Messina, luogo in cui è stato commesso il primo reato.

Stante ciò e considerato che nella fattispecie sono ravvisabili i reati di cui agli artt. 595 e 368 del Codice Penale, con l’aggravante della diffusione col mezzo della stampa, all’art. 316 del Codice penale, con l’aggravante specifica di cui all’art. 576, comma 5, C.P., lo scrivente, in proprio e nella qualità di sindaco del Comune di Furnari, propone formale
denunzia-querela
ex art. 336 c.p.p., chiedendone le punizioni di legge, nei confronti :

1) del dr. Salvatore Bucolo, nato a Barcellona P.G. il 20.novembre 1978 e residente in Mazzarrà Sant’Andrea, via Vittorio Emanuele, Palazzo Livoti.
3) di chiunque altro, a qualunque titolo si fosse reso responsabile dei fatti meglio esposti in narrativa, a seguito delle esperende indagini e dovesse risultare essere concorso a qualunque titolo nella commissione dei reati ipotizzabili in narrativa.
Il predetto Salvatore Bucolo ed eventuali terzi per tutti i reati infra indicati e per quegli altri che dovessero ravvisarsi nella fattispecie, con espressa riserva di costituirsi parte civile nell’instaurando procedimento penale e di indicare eventuali testi.
Peraltro, si indicano sin da ora a testi tutti i soggetti presenti alle due Conferenze di servizi del 25 02.2015, individuabili nella documentazione allegata, nonché il giornalista Leonardo Orlando, autore dei due articoli – intervista pubblicati sulle dichiarazioni del Bucolo che ha direttamente appreso.

Lo scrivente elegge domicilio ai fini dell’instaurando procedimento in Furnari, via Largo Pescatori 40 e, per quanto riguarda la sua pubblica funzione, presso la sede Municipale del Comune di Furnari.
Formula espressa richiesta di essere informato nel caso di eventuale archiviazione del presente atto, ai sensi dell’art. 408 c.p.p..
Con espressa riserva di indicare altre persone informate sui sopra detti fatti e di produrre ulteriori documenti, ove ritenuto opportuno.

Allega:1). Atto relativo alla gestione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione, prot.41760 del 26.102014, del Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti; 2) atto relativo alla realizzazione e gestione dell’ampliamento della discarica, prot.41735 del 26.102014 del Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti; 3) copia del decreto di sequestro preventivo emesso nel procedimento penale iscritto al n. 2368/14 R.G. GIP , procedimento penale n. 3355/14 R.G.N.R.); 4) riproduzione audiovisiva stralcio del dibattito televisivo avvenuto in una emittente RTP (Radio Televisione Peloritana di Messina) nel programma “Punto Franco” contenuta nella allegata pen-drive ; 5) trascrizione dattiloscritta del testo della predetta trasmissione televisiva; 6) articolo apparso sul quotidiano la “Gazzetta del Sud” del 17.01.2015; 7) articolo apparso sulla “Gazzetta del Sud” del 14 febbraio 2015; 8) Verbali ed allegati delle due Conferenze di servizio infra specificate, tenutesi in Palermo presso il Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti del 25.02.2015; 9) delibera di Giunta Municipale di Furnari con la quale si ratifica ed approva la presente denuncia- querela.

Furnari lì, 9 marzo 2015.
avv. Mario Foti

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