Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

LAVORO NERO NEL SETTORE EDILE, CROLLATE LE ATTIVITÀ ISPETTIVE ALMENO SI LAVORA

Messina 5 marzo ’15 – Lavoro nero mascherato con il part-time, tutele previdenziali e assicurative dimezzate. Il settore edile, in provincia di Messina, registra numeri da allarme rosso e la Filca Cisl rilancia le sue preoccupazioni per una situazione che rischia di assumere pericolosi risvolti sociali.
Giuseppe Famiano, segretario provinciale degli edili Cisl, analizza gli ultimi dati relativi alle ispezioni effettuate nel 2014 dall’INPS e dalla Direzione Provinciale del Lavoro.
“Il lavoro nero – afferma – è ormai dilagante, abbiamo constatato come vi sia la presenza di almeno un lavoratore in nero per ogni cantiere. Aumenta il ricorso ai contratti part-time che celano lavoro a tempo pieno, senza tutele previdenziali e assicurative. Stimiamo in una percentuale del 30% gli operai assunti con contratto part-time siano costretti, a causa della grave crisi che attanaglia il settore edile, ad accettare di lavorare poi a tempo pieno oppure in nero e con paghe ridotte”.
Le ispezioni nei cantieri sono passate da 160 nel 2011 a 105 nel 2014 e i lavoratori in nero “scovati” da 123 a 97.

Dai dati in possesso del sindacato, le ispezioni nei cantieri edili effettuate dalla Direzione provinciale del Lavoro di Messina sono passate dalle 482 del 2012 alle appena 92 del 2014. “Un calo evidente – attacca Famiano – dovuto alla mancanza di fondi da parte della Regione che, naturalmente, avvantaggiano chi non rispetta le regole e fa ricorso a manodopera non contrattualizzata o non specializzata. Il presidente Crocetta, che parla di illegalità in ogni occasione, con questo atteggiamento è il primo a favorire il lavoro nero”.

La Filca Cisl diffida la Direzione Provinciale di Messina a pretendere le risorse necessarie e disporre ispezioni a tappeto su tutto il territorio. “E la classe politica regionale – sostiene Famiano - si attivi mettendo per garantire i fondi necessari per le attività ispettive”.
Per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori la Filca Cisl di Messina chiede al Prefetto di Messina di ripristinare il tavolo tecnico attivato dal prefetto Alecci con le Organizzazioni sindacali del settore edile e gli enti ispettivi di Messina per analizzare e programmare gli interventi volti a contrastare il fenomeno del lavoro nero.

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