Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

TERNA VALLE DEL MELA: "NONOSTANTE TUTTE LE AUTORIZZAZIONI È A RISCHIO IL COMPLETAMENTO DELL’OPERA"

[13/03/2015] - La nota stampa con la quale Terna Rete Italia informa che in data odierna il Tribunale di Messina si è pronunciato sulla richiesta di riesame, relativamente al sequestro del sostegno n.40 dell'elettrodotto Sorgente - Rizziconi.
Per Terna la conferma del sequestro, disposta oggi, è un grave danno per i siciliani e gli italiani tutti, perché mette a rischio il sistema elettrico e lo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese. 
• La conferma del sequestro del palo 40 ritarda l’entrata in esercizio dell’opera elettrica più importante per il Paese
• La Sicilia a rischio blackout: Terna subito al lavoro per trovare una soluzione efficace per il completamento dell’opera
• 700 milioni di euro dei cittadini già spesi per la sua realizzazione restano bloccati

Roma, 13 marzo 2015 – 5 anni di iter autorizzativo, oltre 100 incontri e sopralluoghi e i pareri positivi di oltre 80 enti interessati non sono stati sufficienti per assicurare all’Italia e agli Italiani la realizzazione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, una delle opere elettriche più importanti per il Paese. La conferma del sequestro del sostegno n.40, disposta oggi dal Tribunale di Messina, che si è pronunciato sulla richiesta di riesame presentata da Terna, è un grave danno per i siciliani e gli italiani tutti, perché mette a rischio il sistema elettrico e lo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese.
Il ritardo nell’entrata in esercizio dell’elettrodotto Sorgente – Rizziconi è costato ogni anno a famiglie e imprese italiane oltre 600 milioni di euro di mancato risparmio, per un totale, a tutto il 2014, di oltre 4 miliardi di euro. Intanto, 700 milioni di euro di investimento di Terna, che gli utenti elettrici comunque pagheranno in bolletta, sono stati spesi per realizzare un’opera pressoché completata, che non potrà entrare in esercizio per colpa di un sostegno incriminato. E resta critica la situazione del sistema elettrico siciliano, che senza la messa in esercizio di questa infrastruttura fondamentale è a rischio blackout. Per questo Terna è già al lavoro per trovare la soluzione più efficace a completarla e metterla in esercizio nel minor tempo possibile.

E ciò nonostante l’organo preposto alla valutazione, cioè la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina, nel corretto esercizio della propria discrezionalità tecnico-amministrativa, abbia ritenuto che revocare il parere positivo già espresso sull’opera avrebbe significato andare contro, e non adempiere, all’interesse pubblico, e che l’autorizzazione sia stata rilasciata dalle medesime istituzioni che hanno poi approvato il piano paesaggistico provinciale.

L’ordinanza di oggi impedisce a Terna di completare l’elettrodotto Sorgente – Rizziconi nei tempi imposti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, e secondo il progetto che è stato approvato con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico nel 2010.

Terna ha agito nel pieno rispetto della legge, e realizzando il tracciato autorizzato dal Ministero, che prevede il posizionamento del sostegno n.40 sul crinale di Monte Raunuso, a Saponara (ME): pertanto, Terna respinge ogni accusa di avere lavorato senza le necessarie autorizzazioni, ma anzi si ritiene lesa nel legittimo affidamento della correttezza e conformità a diritto dei provvedimenti autorizzativi e dell’operato della pubblica amministrazione.
Nel frattempo, da un punto di vista ambientale, il territorio perde l’opportunità di beneficiare del piano di dismissioni connesse alla realizzazione dell’elettrodotto Sorgente – Rizziconi: fino alla sua messa in esercizio, la cui data è in questo modo procrastinata sine die, non sarà possibile completare il piano di dismissioni connesso alla realizzazione dell’elettrodotto Sorgente – Rizziconi, che prevedeva la dismissione di ben 87 km di vecchie linee, poste in vicinanza di 1151 edifici, 636 dei quali nell’area a elevato rischio di crisi ambientale della Valle del Mela

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