Palermo, 04/03/2015 - Il movimento LGBTI siciliano ha
ottenuto oggi un risultato storico: è stata approvata oggi dall'Assemblea
Regionale Siciliana, il parlamento più antico d'Europa, la legge “Norme
contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o
dall’identità di genere. Istituzione del registro regionale delle unioni civili.”
Su 70 votanti e la maggioranza dunque a 36, ci sono stati 50 voti favorevoli,
15 astensioni e soli 5 voti contrari!
Tale legge contiene tutta una serie di norme contro l'omofobia e la transfobia
che si applicano sulle materie di competenza della Regione: scuola, formazione,
uffici regionali, sanità, comunicazione, politiche del lavoro, accesso ai
servizi e negli altri settori di competenza della regione, che recepisce
all'articolo 1 il protocollo firmato dalla Regione Sicilia con l'UNAR (che fino
ad oggi era rimasto lettera morta) e istituisce il registro regionale delle
unioni civili. Il registro è uno strumento grazie al quale le coppie
eterosessuali e omosessuali non sposate potranno accedere, senza più
discriminazione, a tutti i servizi regionali.
L'esito ottenuto è frutto di un lavoro che va avanti dall'inizio della presente
legislatura regionale, e affonda le sue radici nella legislazione regionale
presente col ddl Apprendi sulle unioni civili (affossato dall'aula).
La legge è la sintesi di tre ddl:
- quello con La Rocca (M5S) come prima firmataria, scritto insieme ad Arcigay
Palermo;
- quello con Ferrandelli (PD) primo firmatario, scritto con le associazioni del
Coordinamento Palermo Pride in occasione del Pride Nazionale;
- quello con Cracolici (PD) primo firmatario, che riprende il vecchio
ddl Apprendi.
Mirko Pace, presidente di Arcigay Palermo, dichiara: "Siamo riusciti a
fare fronte comune con tutte le associazioni LGBTI dell'isola: da tutti i
comitati Arcigay siciliani, a Famiglie Arcobaleno, Certi Diritti, Articolo Tre
Palermo, Stonewall Siracusa, Agedo e quel gran contenitore di realtà sociali
che è il Coordinamento Palermo Pride.
Questo solido fronte ha fatto sì che avvenisse quello che nel Parlamento
nazionale non riesce ad avvenire: una convergenza tra il PD ed il Movimento 5
Stelle.
Di fatto si è creata una competizione virtuosa che ha permesso che il ddl (dopo
due anni passati a languire in prima commissione) subisse una brusca
accelerazione da settembre 2014 nei lavori in commissione e poi in
aula. Insomma, questa vittoria ci insegna che se impariamo a far fronte
comune i risultati si ottengono veramente."
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