Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

EDIPOWER SAN FILIPPO DEL MELA: UNA PREMESSA CHE RISCHIA DI PROVOCARE NON POCHE POLEMICHE

Si chiederebbe di non far partecipare alla seduta i consiglieri Saverio Italiano e Pippo Recupero (anche vice sindaco). Secondo i firmatari del documento non potrebbero partecipare poichè il primo è dipendente Edipower e l’altro papà di un dipendente e dunque in “conflitto d’interesse”. Senza di loro il quorum per far passare l’ordine del giorno passerebbe da 15 a 13…"
San Filippo del Mela, lì 03.04.2015 - Dopo l'ultima seduta di Consiglio Comunale di San Filippo del Mela, i quattro Consiglieri Silvia Di Giovanni, Pippo De Mariano, Caterina Sgrò e Felice Bartolone, si ritengono soddisfatti per l’importante risultato ottenuto all’unanimità, a tutela della prioritaria salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente non dimenticando tuttavia la problematica occupazionale. La proposta approvata arriva proprio a distanza di due mesi esatti, dalla richiesta avanzata informalmente al Sindaco Pasquale Aliprandi; era infatti il 02.02.2015, quando il Capogruppo Di Giovanni e il suo Vice, Bartolone rappresentavano allo stesso, durante un sano e costruttivo colloquio chiarificatore, che la protesta da parte delle Associazioni e Comitati Ambientalisti, degli stessi lavoratori e dell’intera cittadinanza del comprensorio del mela, aveva raggiunto livelli preoccupanti. I Consiglieri rappresentavano in quella sede altresì, che gli effetti nocivi, inerenti la combustione del css, erano ormai di dominio pubblico e che per tali ragioni, i tempi erano divenuti ormai maturi per affrontare l’intera questione in Consiglio Comunale, al fine di fissare dei chiari paletti rispetto l’idea progettuale riguardante la riconversione della CTE di Archi, sempre manifestata dalla società a2a.

Ma le intenzioni dei quattro Consiglieri, seguite negli ultimi due mesi, da ulteriori e costanti prese di posizioni all’interno del gruppo di Maggioranza, sono state sopraffatte dalla prioritaria strategia politica attendista - non pronunciarsi senza che sia stato presentato un progetto -, sempre mantenuta dall’Amministrazione Comunale Filippese; e questo, nonostante l’importante incontro tenutosi in data 11.03.2015, nell’aula Consiliare, tra tutti i Consiglieri, il Sindaco, la Giunta Municipale e i dirigenti Edipower. In quell’incontro è stata illustrata la reale idea progettuale che da li a poco sarebbe stata riproposta dalla società a2a/Edipower, presso l’Assessorato Regionale Attività Produttive; nonostante le numerose criticità ed elementi negativi, emersi in quella sede da quell’idea progettuale, a discapito della salute pubblica e dell’ambiente, ancora una volta, è prevalsa la strategia attendista dell’Amministrazione; difatti, anziché pianificare con carattere di urgenza, riunioni di maggioranza, incontri con il gruppo di minoranza, gruppi di lavoro per redigere proposte di deliberazioni, conferenze dei Capigruppo, sedute di Consiglio Comunale etc., la strategia attendista, ha dato priorità ad accogliere un invito della società a2a, rivolto ad una delegazione del Comune di San Filippo del Mela, teso a visitare il proprio termovalorizzatore di Acerra.

Subito dopo, si sarebbe dovuto organizzare altresì un incontro pubblico con tutti i Sindaci dichiaratisi a quella data, contrari al css, le Associazioni e Comitati Ambientalisti, Esperti della materia; ma nessuna concreta intenzione di trattare la delicata questione Edipower, in Consiglio Comunale, nonostante i nuovi e drammatici elementi emersi in data 11.03.2015, bensì solo propositi aleatori. Da qui, l’idea dei quattro Consiglieri, di ufficializzare, dopo tante attese, le loro intenzioni; e a tal proposito, in data 16.03.2015, è stata presentata al Presidente del Consiglio, una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, con annessa proposta di deliberazione, precedentemente inviata il 23.02.2015, a mezzo e-mail, al Sindaco, alla Giunta Municipale e a tutti i Consiglieri di maggioranza. Ecco i veri motivi della frattura con la maggioranza, non aver più tollerato una strategia attendista, pretestuosa e mirata chissà a quali fini, nonostante la presenza di tutti gli elementi idonei, a porre in essere una concreta trattazione della delicata vertenza Edipower, in Consiglio Comunale. Nonostante quest’ulteriore presa di posizione da parte dei quattro, in data 18.03.2015, in sede di tavolo tecnico, istituito presso l’Assessorato Regionale Attività produttive, il Sindaco e il Presidente del Consiglio, Filippesi, hanno preferito abbandonare il tavolo anziché assistere all’illustrazione ufficiale del tanto atteso progetto di riconversione.

Si arriva così alla data del 26.03.2015, in cui viene convocata la seduta di Consiglio Comunale, richiesta dai quattro Consiglieri; la proposta di deliberazione di quest’ultimi, nonostante non vi fosse alcun interesse a rivendicare la primogenitura del documento ma essendo propensi alla condivisione e al miglioramento di quest'ultimo, viene bocciata in accordo tra i sei Consiglieri dell’ex maggioranza e i cinque di minoranza.
Con una mossa a sorpresa - certamente ha giocato un ruolo fondamentale anche la pressione dell’opinione pubblica -, l’Amministrazione Comunale e tutti gli undici Consiglieri appena menzionati, senza che vi fossero nuovi elementi oltre quelli già conosciuti, hanno deciso di abbandonare la famosa strategia politica attendista sempre adottata, e in soli tre giorni dalla loro disapprovazione, della proposta di deliberazione in argomento, avvenuta in data 26.03.2015, hanno redatto e presentato in data 30.03.2015, un’ulteriore proposta di delibera, contenente i medesimi principi e le identiche richieste, già proposte dai quattro Consiglieri nella loro proposta, respinta tuttavia dagli stessi Consiglieri.
Tale proposta, integrata rispetto quella originaria, per un senso di responsabilità e maturità politica, è stata votata anche dai quattro consiglieri, perché riprendeva fedelmente i loro reali principi e le intenzioni.

I Consiglieri Silvia Di Giovanni, Pippo de Mariano, Caterina Sgrò e Felice Bartolone, nella seduta di Consiglio di ieri, seppur condividendo nel merito il documento deliberativo, hanno tuttavia sollevato due aspetti non trascurabili; il primo, legato alla loro estromissione, da parte degli undici Consiglieri, estensori dell’ultima proposta deliberativa, riguardante la stesura del documento in parola, nonostante i contenuti condivisibili; in secondo luogo, è scaturito un ovvio interrogativo, al quale nessuno degli undici Consiglieri nella medesima seduta, hanno saputo dar risposta, vale a dire: ma se in soli tre giorni - da venerdì 27 alla domenica 29 marzo - gli undici Consiglieri sono riusciti a stilare un documento condivisibile nel merito all’unanimità e senza che vi fossero nuovi elementi, perché non si è pensato di applicare la stessa solerzia già dal 11.03.2015? Cioè da quando sono emersi i nuovi elementi, in maniera tale da poter inserire la medesima proposta, già nella seduta del 26.03.2015, ed evitare allo stesso tempo, che a distanza di soli sei giorni, venisse convocato un ulteriore Consiglio Comunale con un identico ordine del giorno, e il conseguente sperpero di denaro pubblico.

I quattro Consiglieri, concludono, dissociandosi dalle notizie di seguito riportate e apparse in data 16 marzo 2015, sul quotidiano on line OGGI MILAZZO; puntualizzando che le prime eventuali contestazioni di incompatibilità nei confronti di alcuni Consiglieri Comunali, erano già emerse pubblicamente, nel mese di agosto 2014 e per tali ragioni ormai di dominio pubblico, quindi facilmente strumentalizzabili congiuntamente ad ulteriori notizie, non fornite certamente da questi quattro Consiglieri, all’organo di stampa a cui ci si rivolge:
“…Ai cinque si sarebbero già aggiunti due consiglieri di minoranza Capone e Azzurra Amico i quali si sono apertamente schierati contro l’utilizzo del css..”, “.. Stasera il sindaco Pasquale Aliprandi avrebbe convocato una riunione di maggioranza al comune. Nel documento presentato dai cinque consiglieri, infatti, c’è una premessa che rischia di provocare non poche polemiche: si chiederebbe di non far partecipare alla seduta i consiglieri Saverio Italiano e Pippo Recupero (anche vice sindaco). Secondo i firmatari del documento non potrebbero partecipare poichè il primo è dipendente Edipower e l’altro papà di un dipendente e dunque in “conflitto d’interesse”. Senza di loro il quorum per far passare l’ordine del giorno passerebbe da 15 a 13…".

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