Il moralismo è sempre in agguato. Le falle istituzionali non possono essere nascoste facendo appello ai magistrati eroici. Le istituzioni, la politica e la corruzione non possono essere sempre assolti nel nome di Falcone e Borsellino e del loro immenso sacrificio. Quasi a voler dire che la colpa è sempre dei semplici cittadini e che entrare armati in Tribunale è da... scostumati. Quanto accaduto ieri a Milano è un episodio riprovevole, esecrabile ma per fortuna isolato. Molto più isolato dei quotidiani casi di corruzione politica. Troppo comodo...
Firenze, 10 aprile 2015 - I tragici fatti accaduti ieri al Tribunale di Milano suscitano un profondo senso di dolore e di turbamento. Tre persone barbaramente assassinate – tra cui uno magistrato e un avvocato – da un soggetto sottoposto a processo che riesce ad entrare armato in uno dei luoghi istituzionali che dovrebbe essere altamente protetto, pone degli interrogativi che necessitano di risposte chiare ed immediate da parte delle istituzioni competenti. La magistratura e l’avvocatura hanno pagato dei prezzi altissimi in anni passati. Non possiamo dimenticare che persone competenti, oneste e coraggiose sono state uccise barbaramente nel compimento del loro dovere a tutela dello Stato democratico. Situazioni che nessuno immaginava potessero ripetersi.
L’insofferenza verso le regole, il diffondersi dell’illegalità, di atti e parole violente, la perdita del riconoscimento del valore del dialogo e del rispetto reciproco tra le persone e le istituzioni, le minacce nei confronti di diversi servitori dello Stato, sono tutte situazioni che non possono essere affatto sottovalutate, ma che impongono una riflessione seria, capace di tradursi in comportamenti coerenti con i principi e i valori costituzionali e con quelli di una società che vuole definirsi civile e democratica. Alle famiglie delle vittime va il cordoglio di tutta Avviso Pubblico.
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