Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

LA STRAGE DI CAPACI: 23 ANNI VENIVA UCCISO IL GIUDICE FALCONE, LA MEMORIA E I TESTIMONI

22/05/2015 - "Voci del Mattino", la trasmissione che dalle 6.05 alle 8.00 apre la programmazione di Radio1 Rai, il 22 maggio sarà dedicata all'anniversario della strage di Capaci. Paolo Salerno proporrà le interviste alle vedove di due degli agenti della scorta di Giovanni Falcone, Vito Schifani e Antonio Montinaro, e avrà come ospiti Alfredo Morvillo, magistrato e fratello della moglie di Falcone, e Carla Del Ponte, ex magistrato svizzero, che collaborò con Falcone e insieme a lui sfuggì all'attentato dell'Addaura. Con Lorenzo Baldo, vicedirettore di "Antimafiaduemila", farà il punto inoltre sulle vicende giudiziarie che in questi 23 anni hanno seguito la strage.

Il 23 maggio 1992 sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, in territorio di Isola delle Femmine, a pochi chilometri dall'aeroporto di Palermo e dalla stessa città l'attentato mafioso nel quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli unici sopravvissuti furono Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e Giuseppe Costanza. La strage di Capaci fu un attentato compiuto con inusitata ferocia da Cosa Nostra, che aveva progettato e deciso la morte di Giovanni Falcone nel corso di riunioni segrete delle "Commissioni" regionale e provinciale.

Tra settembre e dicembre 1991 il boss dei boss Salvatore Riina, riunitosi nei pressi di Castelvetrano assieme a Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, Mariano Agate, Salvatore Biondino e i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, vennero decisi gli attentati contro il giudice Falcone, l'allora ministro Claudio Martelli e il presentatore televisivo Maurizio Costanzo. In seguito alla sentenza della Cassazione che confermava gli ergastoli del Maxiprocesso (30 gennaio 1992), la "Commissione provinciale" di Cosa Nostra decise di dare inizio agli attentati, con l' uso di kalashnikov, fucili e revolver; qualche tempo dopo però Riina fece tornare il gruppo di fuoco perché voleva che l’attentato a Falcone fosse eseguito in Sicilia adoperando l'esplosivo.

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