Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

PRIMO MAGGIO A POZZALLO: PER UNA COMUNITÀ CIVILE L’UNICA SOLUZIONE NON SIA UNA RAFFICA DI MITRAGLIA PER AFFONDARE I BARCONI

Primo maggio a Pozzallo. Umbria e Sicilia legate dal filo rosso della solidarietà. Il Primo Maggio 2015 di Cgil, Cisl e Uil ha indicato una priorità: quella di interrompere la strage di migranti e profughi nel nostro mare e di riscoprire i valori fondanti di integrazione, lavoro e sviluppo. Rimettere al centro la solidarietà

02/05/2015 - Dal palco della manifestazione sindacale i segretari di Cisl e Uil dell’Umbria, Claudio Bendini e Ulderico Sbarra, hanno sottolineato la scelta dei sindacati di lanciare un forte messaggio al paese. “Non possiamo rassegnarci a che il Mediterraneo si trasformi in un cimitero – hanno detto – né a questo omicidio internazionale di profughi. Dobbiamo al contrario accogliere, perché questo è nella nostra cultura europea, anche se il valore della solidarietà sembra essere stato accantonato e dimenticato da chi governa i nostri paesi”.

“Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Pozzallo in Sicilia come sede del Primo Maggio nazionale per indicare una priorità – ha detto nel suo intervento conclusivo Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil nazionale – perché una comunità civile come la nostra non può immaginare che l’unica soluzione sia una raffica di mitraglia per affondare i barconi prima che partano. Dietro quei barconi ci sono migliaia di vite ,comunque in pericolo, e lasciare morire le persone nel deserto, oppure in Libia non è certo un modo per pulirsi la coscienza”. Miceli ha ribadito dunque la necessità di creare “corridoi umanitari per dare a queste persone una via di fuga, una possibilità”. “Ma tutto questo – ha aggiunto – non sembra essere nelle priorità di chi guida l’Europa”. E allora è giusto che il sindacato “la più grande realtà sociale del paese”, metta in campo “tutta la sua forza, fatta di donne e uomini in carne ed ossa, per chiedere una svolta. Perché noi – ha concluso Miceli – siamo un paese accogliente e vogliamo continuare ad esserlo”.

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