Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

OPERAZIONE ANTIMAFIA 'MALLEUS' GELA, CROCETTA: ”SODDISFAZIONE PER L’OPERAZIONE CONTRO IL PERICOLOSISSIMO CLAN RINZIVILLO”

[24/06/2015] - Erano in procinto di riorganizzare i rapporti criminosi tra le famiglie egemoni di Gela e dominare, così, il traffico di stupefacenti ma sono stati fermati dagli uomini della Squadra mobile di Caltanissetta e da quelli del commissariato di Gela. Così, questa mattina, 17 persone sono state arrestate con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi. Cinque dei 17 si trovavano già in carcere per altri provvedimenti.

L'indagine iniziata nel 2012, coordinata dalla Procura distrettuale Antimafia di Caltanissetta,ha assestato un duro colpo a Cosa Nostra gelese, facendo emergere, così, alcuni personaggi di punta dei "Rinzivillo", clan specializzato nel traffico della droga e delle estorsioni. Gli investigatori hanno, inoltre, raccolto importanti elementi a carico di alcune persone ritenute le nuove leve che avrebbero dovuto riorganizzare i clan gelesi per risanare le tensioni tra le due famiglie egemoni: gli Emmanuello e dei Rinzivillo.

Sono stati scoperti inoltre i canali di rifornimento di droga (cocaina, eroina, hashish e marijuana) dei Rinzivillo che privilegiavano il canale catanese; Infatti la cosca gelese aveva stretto alleanze con clan mafiosi operanti nel catanese, legati ai gruppi dei "Carcagnusi" e dei "Laudani-Cappello", storicamente vicini alla famiglia Santapaola.

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Roma, 24 giu. 2015 - Il presidente della Regione Rosario Crocetta, esprime la propria soddisfazione per la vasta operazione antidroga e antimafia effettuata dalla Direzione Investigativa Antimafia e dalla Digos di Caltanissetta, nei confronti del pericolosissimo clan Rinzivillo. “L'operazione – afferma il presidente - dimostra l'efficacia dell'azione repressiva che magistratura e forze dell'ordine di Caltanissetta e Gela, stanno portando avanti nei confronti della criminalità organizzata. Da anni a Gela si fa un grande lavoro che sta contribuendo a ripulire la Sicilia da alcune delle cosche più pericolose nel panorama della criminalità regionale e nazionale.
La mafia ha una grande capacità di ricomposizione e la riorganizzazione della cosca Rinzivillo, dopo la disfatta del clan Emmanuello, ne costituisce la dimostrazione.

A Gela come nel resto della Sicilia, occorre non mollare. I successi perseguiti negli anni passati devono essere da sprone per intensificare la vigilanza democratica e il contrasto alle mafie, oltre che da parte delle forze dell'ordine e della magistratura, da parte della società e delle istituzioni tutte, locali, nazionali e regionali. La Sicilia e Gela con tale operazione scrivono un'ulteriore pagina positiva che segna l'impegno quotidiano di uomini e donne impegnati nelle istituzioni che si battono per la libertà dei cittadini. Anche grazie a loro – conclude Crocetta - la Sicilia può sperare in un futuro diverso, in un binomio che lega fortemente le politiche di crescita economica e sociale, ad un forte senso di rispetto della legalità”.


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