Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

TELELAVORO, UNA SCOMMESSA VINCENTE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A MESSINA

“Telelavoro, una scommessa vincente per la Pubblica Amministrazione”: oggi 15 giugno, ore 9.00, nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni presentazione della fase operativa del progetto sperimentale. Il convegno è organizzato in collaborazione con l'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina

Messina, 15 giugno 2015 – Molteplici le opportunità legate all’evoluzione organizzativa e normativa della Pubblica Amministrazione che rende applicabile il ricorso alle modalità di telelavoro attraverso la gestione delle risorse umane e l’istituzione di nuovi modelli flessibili di accesso ed impiego dei dipendenti pubblici. L’introduzione della “flessibilità”, nell’ottica del processo di “privatizzazione” del rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni, già avviato da oltre un decennio, si identifica con la necessità di riorganizzazione degli Enti.

Oggi 15 giugno, alle ore 9.00, nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, in occasione del convegno “Telelavoro, una scommessa vincente per la Pubblica Amministrazione” sarà presentata la fase operativa del progetto sperimentale di Telelavoro che vede la Provincia di Messina quale primo ente locale siciliano ad aver predisposto un piano.
L'evento è organizzato in collaborazione con l'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina e consente l'attribuzione dei crediti formativi per i commercialisti e gli avvocati presenti al convegno.

Al meeting interverranno: il Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Messina, dott. Filippo Romano; il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina, dott. Enrico Spicuzza; il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, avv. Vincenzo Ciraolo; il dirigente VIII Direzione Ambiente della Provincia, arch. Gabriele Schifilliti; il docente di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Messina, prof. avv. Maurizio Ballistreri; la ricercatrice di Organizzazione Aziendale Dipartimento SEAM dell’Università degli Studi di Messina, dott.ssa Raffaella Coppolino; il Segretario aggiunto UILCOM-UIL di Messina, dott. Umberto Giuseppe Danieli; il Tecnologo-Direzione Generale Ufficio Coordinamento per l’Attuazione e l’Innovazione delle Politiche Gestionali ISTAT di Roma, dott.ssa Alessandra Lucchese; il dirigente U.O. Gestione Postazioni di Lavoro – Direzione Centrale Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione ISTAT di Roma, dott.ssa Rosa Elia; il Presidente della Commissione Lavoro Ordine Dottori Commercialisti di Messina, dott. Pasquale Cucè; il Presidente Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Messina, dott. Carlo Maletta; la componente della Commissione Lavoro dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Messina, dott.ssa Maria Cammaroto.
I lavori saranno introdotti e moderati dall’esperta e redattrice del progetto Telelavoro-Provincia Regionale di Messina, dott.ssa Giovanna Beccalli.

Il percorso progettuale di Palazzo dei Leoni vide il suo inizio nel 2013 quando, su impulso dell’assessore regionale alle Politiche sociali, on. Daniele Bruschetta, l’ex presidente on. Nanni Ricevuto pose formalmente l’avvio del telelavoro affidando al dirigente alle Politiche sociali, arch. Gabriele Schifilliti, l’incarico per la sua attuazione, in linea con l’applicazione dei principi statutari dell’Ente.
Il Commissario Straordinario dott. Filippo Romano, nel 2014, ha mantenuto l’apposita delega al dirigente al ramo, arch. Gabriele Schifilliti
ed all’esperta volontaria dell’Ente, dr.ssa Giovanna Beccalli, affidandole lo specifico mandato per la piena realizzazione del progetto.

La flessibilità lavorativa consente alla Pubblica amministrazione di avvalersi al meglio delle varie opportunità di gestione del servizio ed al lavoratore di optare per una differente modalità di prestazione lavorativa che salvaguardi il sistema di relazioni personali e le legittime aspettative in termini di formazione, crescita professionale, informazione e partecipazione al sistema produttivo e alla dinamica dei processi innovatori.

Si tratta, pertanto, di una rivoluzione copernicana che stravolge l’assetto tradizionale degli enti pubblici e che vede nella delocalizzazione del posto di lavoro uno strumento idoneo a razionalizzare l'organizzazione delle attività ed a realizzare economie di gestione, sia su piano amministrativo che su piano sociale ed economico.

Il recente disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione ribadisce tale linea di tendenza e prevede che gli Enti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, adottino misure organizzative per il rafforzamento del telelavoro con particolare attenzione all’attuazione del lavoro ripartito, orizzontale o verticale, tra dipendenti.
Gli Enti pubblici, inoltre, dovranno determinare obiettivi annuali per la concretizzazione del telelavoro, anche nella forma del telelavoro misto, e per la sperimentazione di forme di smart-working e co-working che consentano, nell’arco di un triennio, al 20% dei dipendenti di ricorrere, su richiesta volontaria, alla nuova configurazione di prestazione lavorativa.

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