Sara Campanella: giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo della studentessa vittima di femminicidio a Messina

Giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio a Messina. Il corteo si muoverà fino a Piazza dell'Unione Europea, sede del Municipio.  Per la sua uccisione è stato individuato, quale soggetto fortemente sospettato, Stefano ARGENTINO, 27enne, di Noto (SR), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane, rintracciato con il supporto dei Carabinieri di Siracusa. Messina, 1 apr. 2025 - Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.30 con partenza prevista dal Cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti, prenderà avvio una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio. L'iniziativa, organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche ed in collaborazione con il Comune di Messina, coinvolgerà la Comunità accademica ed è aper...

MILAZZO: SVINCOLO AUTOSTRADALE, STERPAGLIE E DEGRADO E’ IL BIGLIETTO DA VISITA PER I TURISTI

Milazzo, 17/7/2015 - Sterpaglie e degrado. E’ il biglietto da visita che i turisti vedono varcando il casello autostradale di Milazzo. A denunciarlo è il vice presidente del consiglio comunale Maurizio Capone il quale ha invitato l’amministrazione a sollecitare il Consorzio Autostradale che gestisce l’area. «Appena fuori dall’autostrada, allo svincolo di Milazzo, i nostri occhi ormai abituati alla scarsa cura del paesaggio non notano quello che invece i turisti (prevalentemente di passaggio e diretti alle Eolie) vedono come bigliettino da visita della nostra città.

Per questo esorto l’Amministrazione – continua Capone – a sposare una causa che sta a cuore a molti di noi. La mia proposta è semplice: prendiamo contatto con l’Anas e impegniamoci seriamente per trovare una soluzione che renda più gradevole l’ingresso nella nostra meravigliosa Milazzo. E se l’Anas non risponde…riproviamo! Questo scenario desolato non può essere considerato decoroso e, soprattutto, non deve essere considerato “normale”».

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