Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

PARCO DEI NEBRODI: GRAVE ATTO INTIMIDATORIO, UNA BOTTIGLIA INCENDIARIA CON SCRITTO “VE NE DOVETE ANDARE”

Grave atto intimidatorio presso l’area attrezzata di piano Cicogna nel territorio di Cesarò
Rinvenuta bottiglia incendiaria con la scritta “Ve ne dovete andare”. Giuseppe Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi “Il malaffare stia lontano dal Parco e dalle sue strutture”
S.Agata M.llo, 24 luglio 2015 – Un grave atto intimidatorio è stato compiuto nei confronti del Parco dei Nebrodi. Una bottiglia incendiaria, con la scritta "Ve ne dovete andare", è stata fatta trovare presso le strutture delle aree attrezzate di Piano Cicogna a Cesarò.
La struttura, per molti anni chiusa ed inutilizzata, ha costituito purtroppo in passato terreno di conquista, subendo anche atti vandalici: solo da qualche mese invece, grazie alla seria gestione di un gruppo di giovani, l’area stava riprendendo luce per diventare centro focale del turismo ambientale dei Nebrodi.

Dura condanna per il vile gesto da parte del Presidente Giuseppe Antoci che, fin dall’insediamento si è sempre impegnato per una forte azione di legalità e tutela del territorio dei Nebrodi: “Coloro
che pensano che, attraverso questi ignobili segnali, si possa ritornare al passato, fermando l'opera di lotta all'illegalità, stiano certi che ciò non accadrà, non si arretrerà di un passo. Stiano lontani dal Parco, dalle sue strutture e soprattutto dal suo futuro e ne stiano lontani perché, in primis io da Presidente, non consentirò a nessuno di far prevalere il malaffare. Al contrario invece, continueremo a lavorare per l'affermazione dello sviluppo del territorio, della legalità, e dell'onestà, concetti che diventeranno sempre di più il solo modo per approcciare un territorio bellissimo come quello dei
Nebrodi.

Su tutto ciò vado avanti nella consapevolezza di non essere solo e di avere al mio fianco Sua Eccellenza il Prefetto, la Magistratura, le Forze dell’Ordine e certamente tutti i cittadini onesti dei Nebrodi che sono il futuro di questo territorio”.”
Sull’accaduto le forze dell'ordine sono già in attività per accertare i fatti e siamo certi che, come al solito, il loro lavoro sarà foriero di ottimi risultati, conclude Giuseppe Antoci.

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